Quando Meg Ryan ha ricevuto per la prima volta la sceneggiatura di What Happens Later, la sua rom com in arrivo, era ben isolata a causa della pandemia, per cui ha avuto molto tempo a disposizione per ragionare su come impostare il suo prossimo lavoro, che l’avrebbe vista schierata non soltanto come attrice protagonista di una nuova commedia romantica, ma anche come regista. Un doppio ruolo importante che l’ha riportata in carreggiata dopo anni di silenzio lato cinematografico.
Meg Ryan racconta com’è nato What Happens Later, bloccato dal Covid-19
Ma com’è nata l’idea di What Happens Later? A raccontare di più è stata proprio l’attrice protagonista nonché regista. Le commedie romantiche hanno aiutato a lanciare e definire la sua carriera, se si pensa a successi come Harry ti presento Sally e C’è posta per te. A distanza di anni da allora, Meg Ryan torna a far parlare di sé perché protagonista di una commedia romantica. Era già pronta allora, nel 2020, convinta della storia di What Happens Later. Ma causa Covid ha dovuto rinviare il suo grande ritorno sulle scene. A The Interview, ha rivelato:
Mi hanno mandato la sceneggiatura, che era una prima o una seconda bozza del drammaturgo Steven Dietz, basata su un'opera teatrale intitolata Shooting Star. Mi ero appena trasferita in California all'inizio della pandemia ed è stata una grande pausa collettiva, quindi quella sceneggiatura mi ha fatto pensare a cosa stava succedendo nel mondo, a come fossimo tutti messi sotto una campana di vetro. Ho iniziato a lavorarci e nel corso di un anno e mezzo la sceneggiatura si è evoluta e David è arrivato. Ci siamo conosciuti via Zoom, alcune di quelle conversazioni sono entrate anche nella sceneggiatura.
La trama racconta di due ex bloccati nello stesso aeroporto a causa di una tempesta di neve e che hanno a disposizione diverse ore da trascorrere insieme. Se Meg Ryan interpreta Willa, la protagonista, la controparte maschile è stata affidata a David Duchovny, che prima di questo film Meg Ryan non conosceva. “Ci eravamo incontrati un paio di volte, forse vent’anni prima”, un po’ come i loro personaggi, che si ritrovano dieci anni dopo la rottura.
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