Un altro scandalo sessuale sta è esploso in Gran Bretagna e stavolta al centro delle pesanti accuse c'è Russell Brand, attore comico, sceneggiatore e produttore, che per un lungo periodo di tempo è stato popolarissimo, anche se ultimamente è uscito un po' dai radar dopo i grandi successi del decennio scorso. Brand è stato accusato di stupro, aggressione e violenza emotiva da quattro diverse donne e gli episodi risalgono tutti ai sette anni in cui era all'apice della fama, tra il 2006 e il 2913, quando lavorava come conduttore alla BBC e appariva in molti film hollywoodiani. L'attore ha riconosciuto di esser stato un cattivo ragazzo in quel periodo ma ha negato ogni forza di violenza e costrizione nei confronti delle sue partner, rovesciando le accuse sui media che avrebbero concertato un attacco personale contro di lui.
Le accuse contro Russell Brand
Tutto è saltato fuori da un'inchiesta giornalistica congiunta del Sunday Times, The Times e Channel 4. La prima accusatrice ha dichiarato ai media che Brand l'aveva stuprata contro un muro a Los Angeles e che lo stesso giorno era stata visitata da un centro di crisi antistupro. Sono stati rivelati anche dei messaggi scambiati dalla donna con Brand, uno dei quali diceva "quando una donna dice no vuol dire NO". Al che l'attore rispose di essere "molto dispiaciuto". Un'altra donna ha dichiarato che il comico l'ha aggredita quando lei aveva 16 anni e lui 31. Lui, dice, la chiamava "la bambina", durante una relazione durata tre mesi ed emotivamente violenta. La donna sostiene di esser stata costretta con la forza a "prendere il suo pene fino in gola", fino a soffocarla, e che lui aveva smesso soltanto quando lei l'aveva colpito allo stomaco. Una terza accusatrice ha dichiarato di esser stata aggredita sessualmente da Brand quando lavorava con lui a Los Angeles, e che lui aveva minacciato ritorsioni legali se avesse denunciato l'accaduto. Infine, la quarta presunta vittima ha detto di esser stata aggredita sessualmente e trattata in modo emotivamente e fisicamente violento.
L'autodifesa di Russell Brand
Da parte sua, Russell Brand si è difeso con un video sulle sue piattaforme social venerdì (lo potete vedere sotto), dove dice di aver ricevuto una lettera da una rete televisiva e da un giornale, in cui sono elencati parecchi "atti vergognosi e aggressivi" che lui "assolutamente nega". "Queste accuse" - continua - "appartengono al periodo in cui lavoravo nel mainstream, quando ero continuamente sui giornali, quando apparivo nei film, e come ho scritto in maniera dettagliata nei miei libri, ero molto, molto promiscuo. Ora, durante quel periodo di promiscuità, le relazioni che ho avuto erano sempre assolutamente consensuali. Sono sempre stato molto chiaro allora, fin troppo, e lo sono al riguardo anche ora": A questo punto dice che c'è una specie di complotto contro di lui per farlo apparire come un criminale, citando, per analogia, "l'attacco coordinato dei media" subìto dal comico americano Joe Rogan quando disse di aver preso l'Ivermectina per il Covid, tutto questo perché i media non approvavano quel medicinale.
"Sono consapevole" - continua Brand - "che voi ragazzi mi scrivete da un po' nei commenti 'stai attento Russell, ora verranno a prenderti. Ti stai avvicinando troppo alla verità'. So che circa un anno fa ci fu una serie di articoli su "Russell Brand teorico della cospirazione", "Russell Brand è di destra", continua l'attore. "Per me è chiaro, o almeno così mi sembra, che ci sia un piano serio e concordato per controllare questo genere di spazi e questo tipo di voci e intendo la mia voce insieme alla vostra". Pur non dando peso, aggiunge, alle accuse di promiscuità sessuale, che ha ammesso, si rifiuta di riconoscerne le implicazioni criminali e sostiene che ci sono molti che hanno prove (?) che contraddicono le affermazioni dei giornali e della tv, senza però specificare quali siano, Infine, sempre sostenendo la teoria del complotto nei suoi confronti. conclude in pieno stile L'invasione degli ultracorpi: "Sento che mi stanno attaccando, e chiaramente stanno lavorando insieme di proposito. Ovviamente ci occuperemo di questa faccenda perché è molto, molto grave. Nel frattempo voglio che stiate vicini, che stiate attenti ma, cosa ancora più importante, se potete, che restiate liberi".
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