Regista britannico, nell’arco della sua carriera David Yates ha regalato tantissime soddisfazioni ai fan di Harry Potter, guidando la regia di numerosi film dell’acclamato franchise cinematografico. Sua è infatti la regia di ben quattro capitoli della saga principale sull’amato mago interpretato da Daniel Radcliffe. Non contento, Yates si è occupato anche della regia della trilogia di Animali Fantastici, ma a breve tornerà su Netflix con Pain Hustlers, un film di cui aveva estremamente bisogno. Seppur focalizzato su altro, Yates ha spiegato di non aver ancora finito con l’universo magico di Harry Potter.
David Yates non ha ancora finito con l’universo di Harry Potter
Davis Yates deve la sua popolarità al franchise di Harry Potter. Ha iniziato con L’ordine della fenice nel 2007, seguito da Il principe mezzosangue e gli ultimi due capitoli su I Doni della Morte. Dopodiché è passato ad Animali Fantastici e dove trovarli, I crimini di Grindelwald e l’ultimo I segreti di Silente. Pur non avendo la certezza di un ritorno del franchise, David Yates ha spezzato una lancia a favore dell’universo di Harry Potter. Intervistato durante il Toronto International Film Festival, il regista ha lasciato una porta aperta:
Non ne abbiamo parlato da quando è finito. Si trattava di una pausa, almeno per un po’. Mai dire mai, direi.
Pur non avendo certezze in merito al grande schermo, è noto da tempo che in realtà Harry Potter tornerà molto presto ma con un reboot televisivo che includerà un nuovo cast e soprattutto sotto forma di serie televisiva, così da coprire l’intera saga di J.K. Rowling. L’autrice sarebbe coinvolta nello show, così da garantire fedeltà al materiale originale, secondo quanto riportato da ComicBook. Pur non essendosi sbilanciato troppo, David Yates non rinuncerebbe ad un’altra avventura nel mondo di Harry Potter. A breve, però, tornerà su Netflix con Emily Blunt e Chris Evans, protagonisti del dramma Pain Hustlers. Di fatto, ai microfoni di Variety, il regista aveva spiegato quanto avesse bisogno di realizzare un film che non disponesse di massicci effetti speciali, come invece accaduto per Harry Potter.
Avendo trascorso così tanto tempo nel realizzare film sui maghi, volevo girare un film nel mondo reale e guidato dalle tematiche sociali, ma uno che non fosse troppo serio e reale. Volevo raccontare una storia che fosse in grado di intrattenere e divertente in un modo quasi sovversivo.
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