lunedì 18 marzo 2024

The Fall Guy, il cane del film è stato un'idea di Ryan Gosling: è un 'omaggio' a Eva Mendes

Se avete visto il trailer di The Fall Guy, non avrete potuto fare a meno di notare un adorabile cane al fianco di Ryan Gosling nelle sue spericolate scorribande. Sappiate che introdurre Jean Claude (questo il suo nome nel film) nella storia è stata un'idea dell'attore canadese. Un'intuizione che ha a che fare con la sua storia d'amore con Eva Mendes. Ma in che modo?

Procediamo per gradi. Dopo il monumentale successo riscosso grazie al ruolo di Ken in Barbie di Greta Gerwig, Gosling è protagonista, accanto ad Emily Blunt, dell'action thriller The Fall Guy, in uscita il 3 maggio. La star di La La Land interpreta lo stuntman Colt Seavers, ingaggiato in una produzione hollywoodiana diretta dalla sua vecchia fiamma Jody (Blunt). Quando il famoso attore Tom Ryder (Aaron Taylor-Johnson) scompare, sarà Colt a mettersi sulle tracce di Tom. E a ritrovarsi coinvolto in una vera e propria cospirazione criminale.

Il film diretto da David Leitch, ispirato alla serie degli Anni Ottanta Professione pericolo, è stato presentato in anteprima al SXSW Film Festival, raccogliendo reazioni prevalentemente positive. Lo stesso Steven Spielberg, come ha rivelato l'attore 43enne, si è detto grande fan del film.

Gosling e il regista, dopo la première del film, hanno raccontato a The Hollywood Reporter che il cagnolino che Colt assume come braccio destro è ispirato al cane di Eva Mendes, al quale l'attrice era legatissima. Ryan Gosling ed Eva Mendes si sono conosciuti nel 2011 sul set del film Come un Tuono (The Place Beyond the Pines) e non si sono più lasciati. La coppia ha due figlie: Esmeralda, 9 anni, e Amada Lee, 7.

Eva aveva un cane di nome Hugo, un Malinois belga. Era un cane da attacco. Ora se n'è andato, questo è il mio omaggio a lui.

Leitch ha aggiunto che, nel film, il 'ruolo' di Jean Claude non è stato affidato ad un solo cane, ma a due femmine di Australian Kelpie. "Volevamo aggiungere questo personaggio nel mix - ha dichiarato - Quando sei in una scena d'azione, cerchi sempre di creare degli ostacoli per rendere le cose interessanti. La pioggia va bene. Il ghiaccio va bene. E poi aggiungere un animale sul set è sempre fantastico”.



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I migliori film in streaming di Todd Haynes, regista dell'imminente May December

Visto l’imminente arrivo nelle sale cinematografiche italiane del melodramma a tinte forti May December, vogliamo dedicare il nostro sguardo cinefilo e i consueti cinque film in streaming al suo eccellente autore Todd Haynes. Sin dagli esordi avvenuti all’inizio degli anni ‘90 il cineasta originario della California ha dimostrato una versatilità impressionante e del tutto personale nel rielaborare i vari generi, in particolar modo il melodramma classico. Eccovi senz'altro indugio i nostri lavori preferiti di un cineasta che amiamo anche quando non centra completamente il suo obiettivo artistico. Buona lettura.

Cinque film in streaming di Todd Haynes, regista di May December

  • Velvet Goldmine
  • Lontano dal paradiso 
  • Io non sono qui
  • Carol 
  • La stanza delle meraviglie

Velvet Goldmine (1998)

Rivisitazione fantasiosa ma soprattutto sfavillante dell’ascesa e del trionfo del glam-rock filtrato attraverso gli occhi di un protagonista che ricalca il leggendario David Bowie. Jonathan Rhys-Meyers ottiene il ruolo di una vita, perfetto nell’incarnare lo spirito folgorante di Velvet Goldmine. Accanto a lui Ewan McGregor e una vibrante Toni Collette. Costumi e scenografie pazzeschi, una storia un po’ scricchiolante a tratti, sostenuta da una regia che appaga lo sguardo maggiormente esigente. Titolo di culto degli anni ‘90, premiato a Cannes. Non il nostro preferito di Haynes, ma comunque di valore indiscutibile. Disponibile su Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Lontano dal paradiso (2002)

La ricostruzione scenografica di Lontano dal paradiso rimanda direttamente al genio del melodramma di Douglas Sirk. Julianne Moore regala al suo regista preferito un’interpretazione da eroina tragica che le consente di sfiorare l’Oscar. Dennis Quaid e Dennis Haysbert a supporto non le sono da meno, innalzando il livello del film decisamente sopra la media di questo tipo di operazioni calligrafiche. Film di indubbio livello, probabilmente un tantino troppo “freddo” per essere amato in maniera piena, comunque operazione di ammirevole perizia e gusto cinefilo. Disponibile su Google Play.

Io non sono qui (2007)

Il capolavoro assoluto di Todd Haynes, un biopic “intellettuale” e ideale di uno dei grandi artisti contemporanei. Bob Dylan interpretato da Cate Blanchett, Christian Bale, Ben Whishaw, Heath Ledger, Richard Gere diventa un puzzle emotivo e mentale affascinante. Io non sono qui costruisce e de-mitizza un artista unico, proponendone un ritratto calibrato alla perfezione. Un labirinto cinematografico di rara bellezza e potenza. Coppa Volpi a Venezia per la Blanchett e nomination all’oscar come non protagonista. Film semplicemente stupendo. Disponibile su CHILI, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Carol (2015)

Ispirato dalla grande letteratura di Patricia Highsmith, questo melodramma con venature da noir ripropone il gusto della ricostruzione di Lontano dal paradiso ma con enorme calore, grazie anche a un trio di personaggi costruito con cura e capaci di arrivare la cuore dello spettatore. Cate Blanchett, Rooney Mara e Kyle Chandler fanno di Carol uno dei migliori film dell’anno, uno studio sulle costrizioni sociali di un’America bigotta e conservatrice dietro le apparenze dello status quo. Momenti di cinema abbagliante, sentimenti esposti con potenza assoluta, un finale da applausi per uno dei grandi adattamenti del cinema contemporaneo. Da incorniciare. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Infinity+, Apple Itunes, Amazon Prime Video, Paramount+.

La stanza delle meraviglie (2017)

A livello visivo e nel fascino quasi fantastico delle atmosfere, questo diventa senza dubbio uno dei film migliori di Haynes. L’adattamento da Brian E. Selznick non funziona sempre sugli stessi livelli, ma quando centra l’obiettivo colpisce davvero nel profondo. Millicent Simmonds è bravissima, Michelle Williams e la solita Julianne Moore in brevi parti lasciano il segno. La stanza delle meraviglie si presenta come una favola contemporanea magari leggermente incompiuta ma sempre commovente, con una New York di bellezza inestimabile. Da vedere e apprezzare. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Apple Itunes, Amazon Prime Video.



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domenica 17 marzo 2024

Hunger Games: Ballata dell'usignolo e del serpente, Rachel Zegler torna sul possibile sequel: "Lo spero"

Soltanto poche settimane fa Rachel Zegler utilizzava la piattaforma di X (precedente Twitter) per salutare definitivamente Lucy Gray Baird, protagonista di Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente, escludendo quindi la possibilità di un sequel. Adesso, però, l’attrice avrebbe cambiato idea fornendo un aggiornamento alquanto speranzoso che suggerirebbe un possibile ritorno di Lucy Gray e di quell’universo rappresentato sul grande schermo. In che modo?

Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente, Rachel Zegler vorrebbe un sequel: “Lo spero”

La trama è tratta dall’omonimo romanzo di Suzanne Collins e l’autrice, ad oggi, non ha pubblicato un nuovo romanzo inerente a Lucy Gray o Coriolanus Snow. Francis Lawrence, regista che si è occupato di tutti i progetti di Hunger Games escluso il primo film, ha precisato che lavorerebbe ancora nell’universo distopico lanciato con Katniss ma a patto che Suzanne Collins ne parli dapprima in un libro. Il finale di Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente ha lasciato una porta aperta sul futuro di Lucy Gray, considerato il suo destino indefinito, nel film quanto nel romanzo. Potrebbe essere morta o sopravvissuta: chi può dirlo? Un finale ambiguo che lascia libero margine d’interpretazione. Grazie a quel personaggio, Rachel Zegler ha vinto il suo primo People’s Choice Award durante la cerimonia 2024. Di recente, ai microfoni di Deadline, ha affrontato il possibile ritorno del personaggio:

Non lo so. Non dipende da me, ma come ha detto Olivia Rodrigo: ‘Lei è tra gli alberi, è nella brezza’. Non so cosa succederà, davvero. A me, per esempio, piace credere che sia ancora viva. In ogni caso lo spero davvero. Sarebbe così divertente tornare.

L’attrice menziona il brano di Olivia Rodrigo, Can’t Catch Me Now, che fa parte della colonna sonora di Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente. In merito ad un sequel, ad oggi nessuna novità su quel fronte. Francis Lawrence tornerebbe volentieri alla regia, qualora Suzanne Collins proponesse nuove storie ambientate a Panem. Ma la storia di Lucy Gray Baird è finita per sempre?



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Damsel e quel finale alternativo che avrebbe reso giustizia ad Elodie

Damsel ha valutato un finale alternativo per la principessa Elodie che probabilmente avrebbe reso giustizia alla sua protagonista. Film fantasy diretto da Juan Carlos Fresnadillo, propone al centro della scena Millie Bobby Brown, tra le giovani stelle di punta in casa Netflix reduce da successi come Stranger Things ed Enola Holmes. In Damsel, interpreta una principessa che si trasforma in una guerriera dopo essere sopravvissuta alla furia di un drago sputafuoco in realtà manipolato da secoli dalla famiglia reale. Qual era il finale alternativo di Damsel e in che modo avrebbe reso giustizia alla sua protagonista?

Damsel, il finale alternativo avrebbe suggerito una nuova avventura per Elodie

Il regista non ha nascosto il suo interesse nei confronti dell’universo fantasy creato con Damsel e che vorrebbe approfondire il discorso in un sequel. Se avesse seguito l’idea del finale alternativo, probabilmente avrebbe già suggerito la direzione giusta. In Damsel, Elodie si rende conto che il vero nemico non è il drago, privato dei suoi tre figli e condannato all’estinzione, bensì la famiglia reale, che sacrifica costantemente persone innocenti pur di salvare la propria pelle (e quella del regno). Una volta scoperto l’inganno, anche il drago si rende conto di non avere più motivi per attaccare Elodie e sua sorella Floria, così la segue nel suo piano di vendetta prendendosela con la regina Isabelle e la sua famiglia. Il finale di Damsel vede Elodie tornare a casa, insieme alla matrigna, sua sorella e anche il drago, che non ha più motivo di restare in quella grotta solitaria. Un finale soddisfacente, felice. Ma quello alternativo le avrebbe regalato il brivido dell’avventura rispettando il suo desiderio originale. Ai microfoni di The Direct, Brooke Carter che ha interpretato la sorella di Elodie, la principessa Floria, ha raccontato che è stato girato un altro finale per Damsel e che avrebbe cambiato la storia della protagonista. In che modo?

Secondo l’attrice, Elodie non avrebbe seguito la sua famiglia nuovamente a casa, ma avrebbe deciso di assecondare il suo desiderio viaggiando per il mondo. A detta di Brooke Carter, quel finale doveva essere condiviso con il mondo proprio perché avrebbe restituito “un’atmosfera completamente diversa” in merito al futuro di Elodie e al mondo di Damsel. A detta dell’attrice, la sceneggiatura ha subito numerose modifiche, molte delle quali dedicate proprio al finale. Elodie è viva e può tornare a casa come mostra la sequenza finale di Damsel. Ha sconfitto il nemico e in più ha conquistato un drago che potrebbe rivelarsi un ottimo alleato soprattutto per combattere il freddo pungente del suo regno. Ma il finale alternativo menzionato da Brooke Carter avrebbe rispettato il desiderio di Elodie di viaggiare per il mondo, prendendo le distanze dal destino scelto per lei da suo padre e da quella tragica esperienza nella grotta.



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Joe Dante, il regista di Gremlins torna al cinema dopo 10 anni: dirigerà il reboot di un horror cult degli Anni Sessanta

Di primo acchito, forse, il nome di Joe Dante potrebbe non dire nulla ai più giovani. Certamente, però, se nominassimo il film Gremlins (1984), avrebbero immediatamente le idee più chiare. Per chi invece lo considera un nome familiare, e sente da ben dieci anni la mancanza del suo cinema, abbiamo ottime notizie. Deadline ha reso noto che il regista americano tornerà presto dietro la macchina da presa. Che tipo di film dirigerà? Si tratta dell'adattamento di un classico diretto da Roger Corman nel 1960: La piccola bottega degli orrori.

La commedia horror, in cui compare un giovanissimo Jack Nicholson, è un gioiellino in bianco e nero che, nel 1986, Frank Oz ha trasformato in musical. Quest'ultimo adattamento vede protagonista Rick Moranis ed Ellen Green, con incursioni di volti noti del calibro di Steve Martin, James Belushi, John Candy e Bill Murray. Il film ha ottenuto due nomination ai Premi Oscar per la migliore canzone (a Alan Menken e Howard Ashman) e per gli effetti speciali.

Corman, vicinissimo ai 98 anni, è il punto di riferimento di Joe Dante sin dai suoi esordi. Non stupisce dunque che sia stato scelto per dirigere il reboot de La piccola bottega degli orrori. Secondo le prime indiscrezioni, la nuova pellicola si intitolerà Little Shop of Halloween Horrors (La piccola bottega degli orrori di Halloween). La sceneggiatura è pronta e porta la firma di Charles S. Haas. Quest'ultimo, per Joe Dante, è già stato autore degli script di Gremlins 2 (1990) e di Matinee (1993).

Non sono noti, al momento, dettagli sul cast o sulla trama del film né sulla data di uscita. Sappiamo che Roger Corman parteciperà al progetto in veste di produttore insieme a Brad Krevoy. L'ultima pellicola diretta da Dante risale al 2014 ed è il divertente e romantico zombie-movie Burying the Ex, interpretato dal compianto Anton Yelchin e da Alexandra Daddario.

Il regista continuerà a muoversi su un terreno che ben conosce e ha sempre saputo trattare con maestria. Stavolta, però, il materiale di partenza è iconico per i fans dei film di genere. Un aspetto che investe il lungometraggio di aspettative raddoppiate. Resta da scoprire quanto il regista deciderà di attenersi all'archetipo e in che misura introdurrà elementi di novità.

La piccola bottega degli orrori: trama, cast e curiosità sul gioiellino di Roger Corman

Ispirato al racconto Green Thoughts di John Collier del 1932, La piccola bottega degli orrori racconta la storia di Seymour Krelborn (Jonathan Haze), fioraio imbranato che lavora nel negozio di Gravis Mushinik (Mel Welles). Il protagonista si prende cura di una pianta senza sapere che si tratta di una creatura vorace ed assetata di sangue. Ignaro di tutto, la battezza Audrey Junior, come la collega (Jackie Joseph) di cui è innamorato. Quando la pianta rivela la sua vera natura, la situazione va fuori controllo: Seymour sarà costretto a commettere una serie di omicidi per saziare la mostruosa creatura, mentre la polizia indaga sulle sparizioni di persone nei dintorni della bottega.

Il film venne girato in soli due giorni e una notte a Los Angeles. Jack Nicholson compare nella piccola parte di Wilbur Force, il paziente masochista del malvagio dentista. Si tratta della prima collaborazione tra Roger Corman e Nicholson. Il duo si è riunito per altri tre film: I maghi del terrore (1963), La vergine di cera (1963) e Il massacro del giorno di San Valentino (1967) .

Da La piccola bottega degli orrori, nel 1982, venne tratto uno spettacolo teatrale musicale a Broadway. In Italia, la commedia horror non venne mai distribuita al cinema, ma trasmessa direttamente in televisione nel 1985.



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sabato 16 marzo 2024

Teen Titans, il film live action è in produzione

Si vociferava già da tempo che i DC Studios avessero puntato ad un progetto live action per Teen Titans. A distanza di mesi, arriva la conferma ufficiale. Secondo quanto riferito da The Hollywood Reporter, Teen Titans riceverà un trattamento live action inserendosi di diritto nel nuovo universo DC in fase di costruzione per volere di James Gunn e Peter Safran. Dopo il successo della serie animata, è in cantiere anche un film in carne ed ossa per i giovani supereroi DC. A lavorare alla sceneggiatura ci penserà Ana Nogueira, un nome famigliare ai fan degli Studios perché di recente ha lavorato anche alla sceneggiatura di Supergirl: Woman of Tomorrow, film che tra l’altro ha già individuato la sua protagonista. Sarà Milly Alcock la prossima Kara Zor-El, cugina di Superman, e Ana Nogueira si occuperà anche della sceneggiatura di Teen Titans.

Teen Titans, il film live action è ufficialmente in lavorazione

A questo punto sorge spontaneo chiedersi quali dei personaggi di Teen Titans appariranno nel film live action. Non è una risposta così semplice, se si considera l’evoluzione che la squadra di supereroi ha subito nel tempo, sin dalla sua creazione che risale agli Anni ’60. Come suggerisce ComicBook, dato che The Brave and the Bold è stato già confermato dai DC Studios, alcuni personaggi come Dick Grayson/Nightwing o Damian Wayne/Robin potrebbero prendere parte a Teen Titans. Chi sono, del resto, i Teen Titans? Il concetto ha preso vita grazie a The Brave and the Bold #54, pubblicato nel 1964, attraverso un’alleanza tra The Flash, Robin e Aqualad. Negli anni a seguire il team ha incluso anche altri personaggi come Speedy, Bumblebee, Hawk e Dove. Negli Anni ’80, con il reboot di Marv Wolfman e George Pérez, i New Teen Titans hanno aggiunto anche altri personaggi come Raven, Starfire, Beast Boy e Cyborg.

Oltre alle serie d’animazione, i personaggi hanno ispirato anche una serie tv live action intitolata semplicemente Titans. Lo spin-off d’animazione, intitolato Teen Titans Go!, è stato distribuito al cinema nel 2018. Pare quindi che il prossimo live action sui Teen Titans si unirà alla prima era del nuovo universo DC, Gods and Monsters, supportando altri progetti già annunciati come Superman, The Brave and the Bold, Supergirl: Woman of Tomorrow, The Authority e Swamp Thing.



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Harrison Ford, la musica di Indiana Jones lo perseguita: "Sentita anche durante la colonscopia"

È una coincidenza piuttosto divertente quella raccontata da Harrison Ford ai microfoni di Variety. L'attore, protagonista di alcuni tra i franchise più popolari al mondo, a quanto pare ha un 'problema' con la colonna sonora di uno di essi. Stiamo parlando dell'iconica musica di Indiana Jones, composta dal Premio Oscar John Williams.

La prima volta che Ford ha indossato i panni dell'avventuroso archeologo è stata ne I predatori dell'arca perduta (1981). Il film diretto da Steven Spielberg coincide anche con la prima volta che abbiamo ascoltato le splendide note che hanno fatto da collante tra tutti e 5 i film su Indy. Non ha fatto eccezione Indiana Jones e il quadrante del destino (2023) di James Mangold, di cui Spielberg e George Lucas sono produttori esecutivi.

Ebbene, il protagonista della saga ha un rapporto particolare con quelle melodie che tutti conosciamo. Addirittura, ha svelato scherzando, ha l'impressione che lo perseguitino. Ultimamente, infatti, gli è capitato di ascoltarle anche durante un esame medico molto specifico.

Come ricordo spesso a John [Williams, ndr], la sua musica mi segue ovunque vada, letteralmente. Quando ho fatto la mia ultima colonscopia, la stavano trasmettendo dagli altoparlanti della sala operatoria.

Il divo 81enne ha confessato di aver più volte osservato con ammirazione Williams lavorare alle colonne sonore dei suoi film. "È un piacere vederlo lavorare con l'orchestra - ha dichiarato - semplicemente il piacere di sedersi in una stanza ed elaborare la straordinaria attenzione che ogni frammento di musica riceve. E il loro rispetto per lui e il suo rispetto per loro è davvero notevole".

John Williams, il compositore dei record

John Williams è l'autore di alcune tra le più famose colonne sonore della storia del cinema. Tra queste, ci limiteremo a citare Star Wars, Harry Potter e Lo Squalo. Di recente, a proposito della musica per Guerre Stellari (1977), ha svelato a Variety di aver commesso un clamoroso errore. A quanto pare, Williams non sapeva che Luke Skywalker e Leia Organa fossero fratello e sorella, così compose per loro un tema d'amore.

Scrissi erroneamente un tema d’amore per Luke Skywalker e la principessa Leia. Dopo appresi che erano fratello e sorella, perciò era un’idea incestuosa dare loro un tema d’amore, ma George non ci aveva detto che ci sarebbe stato un secondo film!

Per i nove film del franchise a cui ha lavorato, Williams ha scritto in totale ben 45 temi distinti. Ad affermarlo non è il diretto interessato, bensì i suoi fans: “È difficile da credere, ma credo che le persone li abbiano seriamente contati”.

Quest’anno il direttore d'orchestra newyorchese, alla tenera età di 92 anni, ha battuto il suo stesso record. In che modo? Ottenendo la 54° candidatura al Premio Oscar, proprio per la colonna sonora dell’ultimo Indiana Jones. Nel corso della sua carriera ha portato a casa ben 5 statuette, tra cui quella per la colonna sonora di Guerre Stellari.



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