giovedì 31 ottobre 2019

Aaron Sorkin vs Mark Zukerberg, atto II: dopo The Social Network, il New York Times


A quasi dieci anni dal film di Fincher, lo sceneggiatore americano scrive una lettera aperta al fondatore di Facebook sul quotidiano statunitense, chiamandolo a rispondere delle responsabilità legate all'uso strumentale e politico della sua piattaforma

A pochi giorni dalla sua apparizione di fronte alla Commissione servizi finanziari della Camera del Congresso statunitense, di fronte alla quale doveva parlare di Libra, l'annunciata criptovaluta targata Facebook, ma durante la quale è stato messo sotto torchio dalla deputata Alexandra Ocasio-Cortez riguardo la gestione del social network di post politici che propagano fake news o incitano all'odio, Mark Zukerberg è stato incalzato da Aaron Sorkin sugli stessi argomenti.
Lo sceneggiatore e regista americano, che circa dieci anni fa aveva portato al cinema con The Social Network un ritratto tutt'altro che lusinghiero di Zuckerberg, gli ha indirizzato una lettera aperta dalle colonne del New York Times, nella quale - in buona sostanza - fa appello al fondatore di Facebook perché si assuma la responsabilità di prendere decisioni riguardo la cancellazione di contenuti che, basati su falsità, propongano ai suoi utenti una visione distorta e ingannevole della realtà.

La questione, come sappiamo, è assai spinosa, perché in sostanza si chiede a Facebook - che non è legalmente una media company - di comportarsi praticamente come tale. Lo stesso Sorkin ammette che una legge che equipari i social network a giornali, siti o televisioni circa la responsabilità sui contenuti che veicolano "non è ancora - non ancora - stata scritta," ma fa comunque appello al senso di responsabilità morale che, a suo parere, Zuckerberg dovrebbe sentire su di sé.
Per farlo, fa riferimento fin dall'inizio proprio al film da lui sceneggiato e diretto da David Fincher, ricordando a un certo punto come, nel corso di una proiezione privata organizzata per Sheryl Sandberg, già allora direttrice operativa di Facebook, "la signora Sandberg si alzò durante la proiezione, si rivolse ai produttori dietro di lei nel fondo della sala e disse 'come potete fare questo a un ragazzino?' (tu avevi 27 anni all'epoca, ma va bene, lo capisco)."
Continua quindi Sorkin: "Spero che la sua direttrice operativa entri nel suo ufficio, si faccia avanti [...] e dica 'Come possiamo fare questo a decine di milioni di ragazzini? Davvero pubblicheremo pubblicità che sostengono che Kamala Harris organizza combattimenti tra cani nelle cantine di una pizzeria, mentre Elizabeth Warren distrugge le prove che il cambiamento climatico è una frode e il deep state ha venduto metanfetamine a Rashida Tlaib e Colin Kaepernick?'."

Nella frase finale della sua lettera aperta, Sorkin - riferendosi alle giustificazioni fornite a Alexandra Ocasio-Cortez nel corso dell'audizione, e all'appellarsi di Zuckerberg alla capacità di discernimento degli utenti di Facebook (anzi, delle democrazie) tra verità e menzogne, chiude in questo modo, con un ulteriore e ultimo riferimento alla sua sceneggiatura: "Dimmi tu se questo è possibile. Se avessi saputo che la pensavi così, avrei fatto inventare Facebook ai gemelli Winklevoss."



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Doctor Sleep "vi piacerà se vi è piaciuto Le ali della libertà", parola di Stephen King


Lo scrittore in un tweet elogia il regista Mike Flanagan e dice "se vi sono piaciuti Shining e Le ali della libertà, vi piacerà anche questo".

Esce oggi al cinema Doctor Sleep, tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King. Il re dell'horror è molto attivo su Twitter dove dà libero sfogo ai propri pensieri su qualunque argomento. A proposito di Doctor Sleep, lo scrittore ha fatto un accostamento interessante con altri due titoli adattati dai suoi romanzi. Innanzitutto dobbiamo ricordarci del poco apprezzamento che Stephen King ha avuto per Shining di Stanley Kubrick all'uscita al cinema nel 1980, un film che lui riteneva efficace visivamente ma sbagliato narrativamente.
Secondo King, Kubrick aveva deviato troppo i personaggi da quelli del libro rovinando irrimedialmente la fruizione della storia. Nel suo tweet, King scrive che "se vi è piaciuto Shining, Doctor Sleep vi piacerà", una frase che lascia intendere forse una riconsiderazione da parte sua del capovaloro di Kubrick, che a 39 anni di distanza è ancora tale, oppure un'ammissione che il film sia molto più presente nella cultura popolare di quanto non lo sia il libro. Il tweet prosegue così, "vi piacerà anche se vi è piaciuto Le ali della libertà. È immersivo", un commento destinato a spalancare i cuori di chi conserva ancora le emozioni del dramma carcerario da lui scritto e da Frank Darabont adattato per lo schermo, con le memorabili interpretazioni di Morgan Freeman e Tim Robbins.

Doctor Sleep è interpretato da Ewan McGregor nel ruolo di Dan Torrance, da Rebecca Ferguson in quello di Rose The Hat e da Kyliegh Curran, al suo debutto in un lungometraggio, nel ruolo di Abra. Il film è scritto e diretto da Mike Flanagan, esce oggi 31 ottobre al cinema, e se volete saperne di più potete leggere la recensione di Doctor Sleep di Daniela Catelli.

Ecco la sinossi ufficiale di Doctor Sleep:

Ancora irrimediabilmente segnato dal trauma che ha vissuto da bambino all'Overlook, Dan Torrance ha combattuto per trovare una parvenza di pace. Ma questa tregua va in frantumi quando incontra Abra, un’adolescente coraggiosa con un potente dono extrasensoriale, noto come la "luccicanza". Riconoscendo istintivamente che Dan condivide il suo potere, Abra lo contatta, invocando disperatamente il suo aiuto contro la spietata Rose The Hat e i suoi seguaci, i membri del The True Knot, che si nutrono della Luccicanza degli innocenti alla ricerca della loro immortalità. Formando un'improbabile alleanza, Dan e Abra si impegnano in una brutale lotta tra la vita e la morte contro Rose. L'innocenza di Abra e l’intrepida consapevolezza della sua Luccicanza costringono Dan a invocare i suoi stessi poteri come mai prima d'ora - affrontando immediatamente le sue paure e risvegliando i suoi fantasmi del passato.


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Morti (viventi) dal ridere: una breve storia delle zombie comedies

In attesa dell'uscita di Zombieland: Doppio Colpo, in sala dal 14 novembre, abbiamo approfondito quando e come queste icone del cinema horror sono state raccontate con umorismo ed ironia.

Una delle scene più amate e ricordate del primo Zombieland è senza dubbio l'apparizione di Bill Murray che pur non essendo un vero e proprio zombie, ma solo truccato come tale, era stato vittima di uno scherzo dove Jesse Eisenberg gli aveva sparato senza esitazione.
Curioso che proprio Murray sia stato recentemente protagonista - questa volta in versione vivente al 100% - di I morti non muoiono di Jim Jarmush, uno dei più recenti dei tanti film che, da almeno trentacinque anni a questa parte, hanno intriso di ironia e umorismo il mondo dei morti viventi. In questo modo è cambiata l'immagine di quegli stessi zombie che, grazie a George A. Romero e al suo La notte dei morti viventi, nel 1968 hanno rappresentato lo spartiacque tra l'horror classico e il cosiddetto new horror, del quale sono i mostri per eccellenza.
In attesa che Zombieland: Doppio colpo faccia il suo debutto nei cinema italiani il prossimo 14 novembre, andiamo a fare un rapido riassunto della storia delle zombie comedies.

Le origini
Grazie a Romero, gli zombie sono diventati immediatamente i mostri simbolo della modernità, perfette e inquietanti metafore dei turbamenti sociali e politici dei nostri anni: originariamente nella versione lenta e ossessiva dello stesso Romero, e successivamente in quella veloce e nevrotica dell'horror post-apocalittico con 28 giorni dopo. Quando il regista nel 1985 stava girando il suo terzo film a tema zombie, Il giorno degli zombi, ecco che lo sceneggiatore di Alien, Dan O'Bannon, iniziò la sua carriera dietro la macchina da presa con il film, universalmente riconosciuto come capostipite delle zombie comedies: Il ritorno dei morti viventi, trasformando in commedia il modello romeriano aggiungendovi ampie dosi d'irriverenza punk.
E sempre nel 1985, anche Stuart Gordon, firmando il primo Re-Animator al quale, con la storia del siero in grado di resuscitare i morti, in qualche modo si è ispirato il recente Overlord, ha dato il suo contributo affermando che qualcosa, a metà anni Ottanta, ha cambiato definitivamente l'immaginario.

La versione british
Col passare degli anni, a parte Braindead di Peter Jackson, la voglia di raccontare storie di zombie capaci di far ridere sembra scemare. Nel 2004 invece con l'arrivo del semisconosciuto e talentuoso ragazzo inglese che si chiama Edgar Wright, tornano alla ribalta le commedie zombie con il film L'alba dei morti dementi, dove gli zombie sono davvero tutti da ridere.
Wright continua questo filone cinematografico con altri due titoli di tutto rilievo, in questa nostra breve cronistoria delle commedie zombie: uno è Cockneys vs Zombies, che nel 2012 immaginava uno scontro tra il proletariato londinese e i morti viventi tutto da ridere e con Pride and Prejudice and Zombies, che partendo dal best seller di Seth Grahame-Smith reimmagina il mondo di Jane Austen in chiave parodica e popolato da morti viventi.
Più recente, invece, è Anna and the Apocalypse, film musical-horror, dove si scatena l'apocalisse proprio mentre la protagonista Anna e i suoi compagni sono impegnati nella preparazione di una recita musicale scolastica per festeggiare il Natale (zombie e liceali, comunque, si erano già scontrati qualche anno prima nello statunitense Cooties, di cui era protagonista, e produttore, Elijah Wood, e che contava su un copione firmato da Leigh Whannel, sceneggiatore delle saghe di Saw e Insidious).

Morti sì, ma con un cuore
Nel 2006, in Canada, un giovane regista di nome Andrew Currie scrive e dirige un film che cambia ulteriormente le carte in tavola, e che compie un passo ulteriore nella mutazione genetica di un genere. Il suo Fido, infatti, ambientato nel mondo idilliaco degli anni Cinquanta, racconta che l'apocalisse zombie si è conclusa con la vittoria degli umani, e che i morti viventi sono stati "addomesticati" e utilizzati come personale di fatica, o come domestici a tal punto che uno di loro diventa il migliore amico di un ragazzino schivo e solitario.
Dal parlare di amicizia tra umani e zombie, e parlare di amore, il passo è breve: ecco allora nel 2014 arrivare l'ottimo Life After Beth, diretto da Jeff Baena, che immagina che Aubrey Plaza muoia e torni in vita, e che il suo fidanzato Dane DeHaan debba fare i conti con una fidanzata diventata zombie. E ancora oltre, specie nel romanticismo chiaramente ispirato a Romeo e Giulietta di Shakespeare, si era spinto l'anno prima Jonathan Levine, che in Warm Bodies raccontava della storia d'amore tra un ragazzo che zombie è sempre stato (Nicolas Hoult) e una ragazza viva e vegeta (Teresa Palmer). Un amore ovviamente difficilissimo, ma destinato a vivere nell'ottica di una integrazione progressiva dei morti viventi nella società degli esseri umani.
Da citare, in tema di relazioni sentimentali & zombie, anche il Buriyng the Ex di Joe Dante, di cui era protagonista una Alexandra Daddario alle prese con la ex revenant (Ashley Greene) e della sua nuova fiamma (il compianto Anton Yelchin).

A tutto trash
C'è da dire che, tutto sommato, nessuno dei titoli citati fino a questo momento avevano davvero fatto tesoro della lezione di Dan O'Bannon e del suo film dell'85, nel quale si flirtava senza timore con il trash.
Al trash si rifà invece senza timore Zombie Strippers, il film del 2008 di Jay Lee, che immaginava le conseguenze di un invasione di zombie all'interno di uno strip club, e che nel cast vantava il famoso Robert Englund di Nightmare e la altrettanto celebre pornostar Jenna Jameson.
E qualche anno dopo, nel 2015 è stato il turno di Christopher B. Landon con il suo Scout vs. Zombies a cercare di seguire quella strada immaginando però lo scontro tra i morti viventi e un gruppo agguerritissimo di boy scout (senza dimenticare qualche procace presenza femminile, anche in questo caso in versione stripper).
Più oltre ancora sono poi andati Jonathan King in Nuova Zelanda e Jordan Rubin negli Stati Uniti, proponendo virus più o meno zombeschi che non attecchissero su organismi umani, ma su animali. Il primo ha diretto nel 2006 il leggendario Black Sheep, chiaro omaggio al cinema del primo Peter Jackson che ha cambiato per sempre il nostro idilliaco immaginario sulla Nuova Zelanda e sul suo animale simbolo, la pecora; il secondo, nel 2014, ha firmato il misconosciuto; il secondo, nel 2014, ha firmato il misconosciuto Zombeavers, in cui i morti viventi affamati di carne umana sono invece famelici e inarrestabili castori.

Il resto del mondo
Fino a questo momento abbiamo parlato solo di film provenienti dal mondo anglosassone, ma gli zombie hanno attecchito dappertutto, anche nella loro versione più ironica o parodica. Chiari esempi sono rappresentati da Juan de los Muertos, co-produzione ispano-cubana scritta e diretta da Alejandro Brugués che nel 2010 fece molto parlare di sé; da Død snø e dal suo sequel, entrambi diretti dal norvegese Tommy Wirkola, finito poi a lavorare a Hollywood, che immaginavano il ritorno degli odiati nazisti (che nel corso della II Guerra Mondiale occuparono la Norvegia) sotto forma di zombie; e dal giapponese Zombie contro zombie, straordinario successo di Shuichiro Ueda in grado di sbancare i botteghini nipponici e di arrivare perfino nelle sale italiane, grazie al suo mix tra horror, commedia e metacinema.

Le serie tv
Non potevano mancare, infine, i prodotti nati e pensati per il piccolo schermo, in questo periodo di florido rinascimento, quelli che un tempo erano semplicemente definiti "telefilm". Serie tv in salsa zombie comedy sono iZombie, storia di una studentessa di medicina diventata una morta vivente, che aiuta la polizia a risolvere casi complessi ingurgitando i ricordi delle vittime assieme al loro cervello, e anche Santa Clarita Diet, in cui la protagonista Drew Barrymore diventa un non morto che si ciba unicamente di carne umana.



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Jumanji: The Next Level, ecco un nuovo trailer italiano del film con Dwayne Johnson nei cinema a Natale

Jake Kasdan confermato dietro la macchina da presa, e al fianco di The Rock tornano Jack Black, Kevin Hart e Karen Gillan.

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Fulci for Fake

Con un amore quasi eccessivo e un andamento oscillatorio, il film invita a riscoprire l'eclettico autore
* * 1/2 - - (mymonetro: 2,80)

Regia di Simone Scafidi. Con Nicola Nocella, Davide Pulici, Camilla Fulci, Enrico Vanzina, Sergio Salvati, Sandro Bitetto, Fabio Frizzi, Paolo Malco, Berenice Sparano, Michele Soavi, Michele Romagnoli, Antonella Fulci, Martina Troni, Lucio Fulci.
Genere Docu-fiction - Italia, 2019. Durata 92 minuti circa.

L'arte, le passioni e il lato umano di Lucio Fulci, raccontati attraverso i suoi affetti, ex collaboratori noti o mai intervistati prima, riportando alla luce materiali fotografici, audio e video totalmente inediti.





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The Irishman: ecco l'elenco completo dei cinema dove sarà possibile vedere il nuovo film di Martin Scorsese


La Cineteca di Bologna ha reso noto l'elenco delle sale in cui, tra il 4 e il 6 novembrem, il film con Robert De Niro, Joe Pesci e Al Pacino sarà disponibile su grande schermo prima di debuttare in streaming su Netflix dal 27 dello stesso mese.

La Cineteca di Bologna, che si occupa di distribuirlo in Italia, ha reso noto l'elenco delle sale cinematografiche che, tra il 4 e il 6 novembre, programmeranno The Irishman, il nuovo film di Martin Scorsese interpretato da Robert De Niro, Joe Pesci e Al Pacino.
Presentato in anteprima italiana nel corso della Festa del Cinema di Roma 2019, il film è stato accolto con entusiasmo dalla critica e dal pubblico. Qui potete leggere le reazioni a caldo nell'immediato dopo proiezione dei nostri inviati, mentre questa è la recensione completa del film a firma di Federico Gironi
Dopo il passaggio nelle sale, The Irishman sarà disponibile su Netflix a partire dal 27 novembre. Il nostro consiglio, comunque, è quello di non perdere l'occasione di vedere questo grandissimo film di uno dei maestri indiscussi del cinema contemporaneo sul grande schermo.
Ecco l'elenco dei cinema che proietteranno The Irishman:

ABRUZZO
Lanciano (CH) - Ciakcity Cinema 04 - 05 - 06 novembre

BASILICATA
Potenza - Cineteatro Don Bosco 04 - 05 novembre

CALABRIA
Reggio Calabria - Multisala Lumière 04 - 05 - 06 novembre

CAMPANIA
Aversa (CE) - Cinema Vittoria 04 - 05 - 06 novembre
Capua (CE) - Cinema Ricciardi 04 - 05 - 06 novembre
Lioni (AV) - Multisala Cinema Nuovo 04 - 05 - 06 novembre
Napoli - Cinema Delle Palme 04 - 05 - 06 novembre
Napoli - Cinema Vittoria 06 novembre

EMILIA ROMAGNA
Albinea (RE) - Cinema Apollo 04 novembre
Bologna - Cinema Lumière 04 - 05 - 06 novembre
Bologna - Cinema Odeon 04 - 05 - 06 novembre
Borgo Maggiore (Rep. San Marino) - Cinema Concordia 04 - 05 - 06 novembre
Ca' de Fabbri (BO) - Cinema Mandrioli 04 - 05 novembre
Cavriago (RE) - Multisala 900 04 - 05 novembre
Cesena (FC) - Cinema Eliseo 04 - 05 - 06 novembre
Ferrara - Cinema Boldini 04 - 06 novembre
Modena - Filmstudio 7b 04 novembre
Parma - Cinema Astra 04 novembre
Parma - Cinema Edison 05 novembre
Piacenza - Multisala Corso 04 - 06 novembre
Reggio Emilia - Cinema Jolly 04 - 05 - 06 novembre
Reggio Emilia - Cinema Rosebud 04 - 06 novembre
Rimini - Cinema Settebello 04 - 05 - 06 novembre
Santarcangelo di Romagna (RN) - Supercinema 04 - 05 - 06 novembre

FRIULI VENEZIA GIULIA
Trieste - Cinema Ariston 04 - 05 - 06 novembre
Udine - Cinema Centrale 04 - 05 - 06 novembre

LAZIO
Civitavecchia (RM) - Sala Buonarroti 04 - 05 - 06 novembre
Grottaferrata (RM) - Cinema Alfellini 04 - 05 - 06 novembre
Roma - Cinema Quattro Fontane 04 - 05 - 06 novembre
Roma - Cinema Nuovo Sacher 04 - 05 - 06 novembre
Tarquinia (VT) - Cinema Etrusco 04 - 05 - 06 novembre

LIGURIA
Chiavari (SP) - Cinema Mignon 05 - 06 novembre
La Spezia - Cinema Nuovo 04 - 05 - 06 novembre

LOMBARDIA
Bergamo - Cinema Conca Verde 04 -05 - 06 novembre
Cremona - Cinema Filo 06 novembre
Luino (VA) - Cinema Sociale 04- 05 - 06 novembre
Mantova - Cinema Mignon 04- 05 - 06 novembre
Milano - Cinema Beltrade 04- 05 - 06 novembre
Milano - Cinema Centrale 04- 05 - 06 novembre
Milano - Il Cinemino 04- 05 - 06 novembre
Milano - Cinema Mexico 04 - 05 - 06 novembre
Ostiglia (MN) - Teatro Nuovo Mario Monicelli 05 novembre
Paderno Dugnano (MI) - Area Metropolis 2.0 04- 05 - 06 novembre
Varese - Cinema Teatro Nuovo 04 novembre

MARCHE
Ancona - Cinema Azzurro 04- 05 - 06 novembre
Civitanova Marche (MC) - Cinema Conti 04 - 05 - 06 novembre
Cupra Marittima (AP) - Cinema Margherita 04- 05 novembre
Fermo - Sala degli Artisti 04 - 05 novembre
Urbino (PU) - Cinema Ducale 04 - 05 - 06 novembre

PIEMONTE
Alessandria - Multisala Kristalli 04 - 05 novembre
Asti - Sala Pastrone 04 - 05 - 06 novembre
Bra (CN) - Cinema Impero 04 - 05 - 06 novembre
Novara - Cinema Araldo 05 - 06 novembre
Torino - Ambrosio Cinecafè 04 - 05 - 06
Torino - Greenwich Village 04 - 05 - 06 novembre

PUGLIA
Altamura (BA) - Cinema Grande 04 - 05 - 06 novembre
Bari - AncheCinema 05 - 06 novembre
Bari - Cinema Splendor 04 - 05 novembre
Barletta - Cinema Opera 05 - 06 novembre
Gravina di Puglia (BA) - Cinema Sidion 04 - 05 - 06 novembre
Lecce - Cinema DB d'Essai 05 novembre
Lucera (FG) - Cineteatro Dell'Opera 04 - 05 - 06 novembre
Mola di Bari (BA) - Metropolis Multicine 04 - 05 - 06 novembre
Polignano a mare (BA) - Multisala Vignola 04 - 05 - 06 novembre
San Giorgio Jonico (TA) - Casablanca Multicine 04 - 05 - 06 novembre

SARDEGNA
Cagliari - Cinema Greenwich 04 - 05 - 06 novembre

SICILIA
Catania - Cinema King 04 - 05 novembre
Cefalù (PA) - Cinema Astro 04 - 05 - 06 novembre
Messina - Multisala Iris 04 - 05 - 06 novembre
Palermo - Multisala Aurora 04 - 05 - 06 novembre
Palermo - Cinema Rouge et Noir 04 - 05 - 06 novembre
Palermo - Cityplex Tiffany 04 - 05 - 06 novembre

TOSCANA
Arezzo - Cinema Eden 04 - 05 - 06 novembre
Camaiore (LU) - Cinema Borsalino 05 - 06 novembre
Firenze - Cinema Flora 04 - 05 - 06 novembre
Pietrasanta (LU) - Cinema Comunale 04 - 05 novembre
Pisa - Cinema Arsenale 04 - 05 - 06 novembre
Pistoia - Cinema Roma 04 - 05 - 06 novembre
Pontedera (PI) - Cineclub Agorà 04 - 05 - 06 novembre
Prato - Centro Pecci 05 - 06 novembre
Siena - Cinema Nuovo Pendola 05 - 06 novembre

TRENTINO ALTO ADIGE
Bolzano - Cinema Capitol 04 - 05 - 06 novembre
Rovereto (TN) - Cinema Teatro Rosmini 05 - 06 novembre

UMBRIA
Narni (TR) - Cinema M. Monicelli 04 - 05 - 06 novembre
Perugia - Nuovo Cinema Méliès 04 - 05 - 06 novembre
Perugia - Cinema Postmodernissimo 04 - 05 - 06 novembre
Perugia - Cinematografo Comunale Sant'Angelo 04 - 05 - 06 novembre
Perugia - Cinema Zenith 04 - 05 - 06 novembre
Spoleto (PG) - Cinema Sala Pegasus 04 - 05 - 06 novembre
Umbertide (PG) - Cinema Metropolis 04 - 05 - 06 novembre

VENETO
Feltre (BL) - Officinema 04 - 05 - 06 novembre
Mestre (VE) - Cinema IMG Candiani 04 - 05 - 06 novembre
Padova - Cinema Il Lux 05 novembre
Venezia - Cinema Rossini 04 - 05 - 06 novembre
Verona - Cinema Fiume 04 novembre
Verona - Cinema Kappadue 05 - 06 novembre
Vicenza - Cinema Araceli 04 - 05 - 06 novembre
Vittorio Veneto (TV) - Multisala Verdi 04 - 05 - 06 novembre



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Prima visione: 'The Irishman'

Dal 4 al 6 novembre al Lumière (e nelle sale italiane distribuito dalla Cineteca di Bologna), il nuovo, epico gangster movie di Martin Scorsese con Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci. In versione originale con sottotitoli italiani.


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Prima visione: 'Grazie a Dio'

In Sala Cervi fino a domenica 5 novembre, l'ultimo film di François Ozon ispirato a un caso di pedofilia nella Chiesa francese. Orso d'argento a Berlino. In italiano e in versione originale con sottotitoli.

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Qualcosa di meraviglioso: in esclusiva il poster italiano del toccante film con Gérard Depardieu

La storia del rapporto fra un allenatore di scacchi e un giovane prodigio che arriva dal Bangladesh come immigrato clandestino. Al cinema dal 5 dicembre.

Maestro Depardieu. Non abbiamo difficoltà a immaginare il carismatico Gérard in un ruolo da mentore, da saggio allenatore di un giovane apprendista. È stato Obelix, in fondo, e il fisico imponente ben si adatta al ruolo di insegnante di scacchi, più che di uno sport faticoso. Ma per primeggiare nell’antichissimo gioco lo sforzo mentale, di concentrazione, non è senz’altro da poco. 

Lo conferma Qualcosa di meraviglioso, di Pierre François Martin-Laval, ispirato a una storia vera, in cui si racconta di Fahim, un ragazzo che arriva col padre da Bangladesh in Francia, con il rischio ogni giorno di essere espulso. Ha il dono degli scacchi, se ne accorge presto uno degli allenatori di riferimento di quello sport, per l’appunto Depardieu, che lo porterà fino al campionato nazionale, dove ben figurando avrà l’occasione per rimanere in Francia.

Vi presentiamo in esclusiva il poster italiano di Qualcosa di meraviglioso, che uscirà il prossimo 5 dicembre 2019 per BIM distribuzione.



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Terminator Destino Oscuro: è di Brett Azar il corpo del giovane Arnold Schwarzenegger


I Programmi in tv ora in diretta, la guida completa di tutti i canali televisi del palinsesto.



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Speciale Halloween: cinque film horror (che non avete visto) da vedere su Amazon Prime Video

Per festeggiare con qualcosa di diverso dai soliti classiconi visti e rivisti.

Per permettervi di festeggiare al meglio questo Halloween 2019, siamo andati a spulciare nell'immenso e caotico catalogo di Amazon Prime Video, per suggerirvi cinque film horror da vedere che non sono i soliti titoli che tornano fuori a ogni piè sospinto in queste occasioni, e che probabilmente non avete mai visto né sentito nominare.
Siete pronti? Ecco la nostra lista:

Partiamo con un film proveniente da un paese insolito, parlando di cinema dell'orrore: la Turchia. Opera prima di un regista di nome Can Everenol, che ha espanso un omonimo cortometraggio, venne presentato in prima mondiale al Festival di Toronto 2015; racconta di cinque poliziotti che arrivano in un distretto isolato e abbandonato nel quale, per loro, si aprono le porte dell'inferno. Letteralmente. Ruvido e senza compromessi, non lesina nel gore e ha una fotografia a colori accesissimi che ne amplificano l'impatto visivo. Non manca il sottotesto politico. Pare che Jason Blum, uno che il genere lo bazzica, ne sia rimasto molto turbato.


Ok, forse questo lo avete sentito nominare. Se non altro perché il regista è uno amatissimo dagli amanti del genere come Rob Zombie. Il titolo fa riferimento proprio al giorno di Halloween, però dell'anno 1976. Anche in questo caso i protagonisti sono cinque: cinque lavoranti di un luna park itinerante (un "carnival", come lo chiamano negli States) che vengono rapiti da una gang di clown psicopatici e obbligati a un perverso gioco di sopravvivenza all'interno di una labirintica fabbrica abbandonata per oltre dodici ore, dove li insegue un maniaco omicida. Chi perde, viene torturato orribilmente; e muore. Colonna sonora da urlo.

Facciamo un salto indietro nel tempo. Molto indietro. E arriviamo fino all'anno 1962, l'anno in cui Riccardo Freda dirige uno dei migliori horror italiani del decennio, caratterizzato da un inconfondibile gusto barocco e gotico. La storia è quella di un luminare della chirurgia che uccide per errore la moglie; anni dopo, torna nella villa di famiglia con una nuova sposa, ma il fantasma della prima si aggira tra quelle mura. Il film è uno di quelli scelti per la retrospettiva dedicata al cinema horror classico del Torino Film Festival 2019, che omaggerà la sua protagonista, l'icona dell'horror Barbara Steele.

Rimaniamo in Italia, ma torniamo a tempi recenti. In questo zombie movie di produzione indipendente, diretto dal giovane Daniele Misischia, l'Alessandro Roja noto soprattutto come il Dandi della serie tv di Romanzo criminale, e come protagonista di film come Diaz e Song'e Napule, veste i panni di un manager senza scrupoli che un bel giorno, nella sede della sua azienda, rimane bloccato in un ascensore mentre fuori si scatena l'apocalisse zombie, e sua moglie Carolina Crescentini è in casa da sola e bisognosa d'aiuto. I riferimenti spaziano dai film di Lucio Fulci fino a classici contemporanei come La città verrà distrutta all’alba, 28 giorni dopo e Rec

Chiudiamo con un insolito e rarefatto horror proveniente dall'Olanda, diretto nel 2014 da Chris W. Mitchell. Due famiglie in campeggio pensano di aver trovato in una radura sulle sponde di un lago il luogo ideale per relax e divertimento. Ma in quelle acque apparentemente placide si nasconde qualcosa di malato e maligno, le cui influenze si fanno sentire molto presto. Qui siamo in territori sovrannaturali, dove tensione e paura vengono fatte crescere sottopelle, suggerendo prima ancora che mostrando, andando alla ricerca di un disagio più profondo del semplice spavento ad effetto. Presentato in diversi festival, non solo specializzati nel genere, ha avuto un ottimo successo di critica.

Bonus Track:

Avevamo detto cinque, e sconosciuti o comunque poco noti. Forse questo noto lo è, ma nei giorni in cui ha fatto il suo debutto nei cinema italiani l'atteso Doctor Sleep (che abbiamo già recensito), non potevamo non aggiungere un suggerimento extra, segnalando questo film diretto proprio dal Mike Flanagan che ha firmato l'adattamento del romanzo di Stephen King sequel di "Shining". Anche perché, se vogliamo, il giovane protagonista del film, interpretato da Jacob Trembelay, è anche lui in possesso di una qualche specie di "luccicanza."

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Torino Film Festival 2019: annunciati i primi titoli della 37° edizione


Prime anticipazioni, quattro titoli che vedremo a fine novembre nella rassegna piemontese.

Ci vorranno ancora un paio di settimane per la presentazione completa del programma, atteso con sabauda sobrietà a una settimana appena dall’apertura, ma arrivano ora alcune anticipazioni sul Torino Film Festival 2019. La 37° edizione è prevista, infatti, dal 22 al 30 novembre prossimi. Sono quattro titoli che vengono presentati con alcune informazioni utili, che vi proponiamo qui sotto.

Lontano Lontano film diretto da Gianni Di Gregorio con Ennio Fantastichini, Giorgio Colangeli, Gianni Di Gregorio, Daphne Scoccia; (2019, Italia). Presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile. Non è mai troppo tardi per dare una svolta alla propria vita. Attilio, Giorgetto e il “Professore”, tre pensionati romani stanchi del loro quotidiano arrabattarsi, sognano di scappare in qualche posto esotico. Cominciano a raccogliere il capitale necessario, ma non è facile lasciare le proprie abitudini. Di Gregorio continua il suo racconto di uomini dolcemente estranei al mondo, immersi in una Roma pigra e solare. Con lui, Giorgio Colangeli ed Ennio Fantastichini nella sua ultima, vitalissima, prova d’attore.

Prodotto da Bibi Film con Rai Cinema in coproduzione con la francese, le Pacte, uscirà nelle sale cinematografiche giovedì 5 dicembre, distribuito da Parthènos.

Frida Viva la vida film documentario diretto da Giovanni Troilo; (2019, Italia). Presentato in prima nazionale nella sezione Festa Mobile. Un viaggio in sei capitoli alla ricerca di Frida, nel cuore del Messico, tra interviste, ricostruzioni, opere d’arte e documenti d’epoca conservati negli archivi del Museo Frida Kahlo normalmente non accessibili al pubblico, per raccontare il legame passionale della pittrice con la sua terra natale, quello con il dolore fisico che la tormentava e che sublimava nella pittura, il suo impegno femminista e la profonda influenza culturale che ha avuto, che va ben oltre il mondo dell’arte. Nel documentario, con la colonna sonora originale di Remo Anzovino, l'attrice e regista Asia Argento conduce lo spettatore alla scoperta della pittrice, seguendo un fil rouge costituito dalle parole della stessa Frida. 

Prodotto da Ballandi Arts e Nexo Digital, in collaborazione con Sky Arte, sarà distribuito nelle sale cinematografiche il 25, 26, 27 novembre.

Queen & Slim film diretto da Melina Matsoukas con Daniel Kaluuya, Jodie Turner-Smith, Chloë Sevigny, Indya Moore; presentato in prima internazionale nella sezione Festa Mobile. Al loro primo appuntamento, un commesso e un’avvocatessa vengono fermati dalla polizia per una banale infrazione. La situazione precipita, con risultati imprevisti e tragici, quando l'uomo uccide il poliziotto per legittima difesa. Terrorizzati e preoccupati fuggono attraverso gli States, aiutati e nascosti dalla comunità afroamericana. Il video della sparatoria diventa virale e i due diventano, loro malgrado, un simbolo del malessere e della paura. Un “On the road” in un’America laterale, bella e terribile. Con una colonna sonora targata Motown Records e con un inedito nuovo brano da solista di Ms. Lauryn Hill.

Presentato da Universal Picture e Makeready in associazione con 3BlackDot e Bron Creative; prodotto da Makeready / De La Revolución Films / Hillman Grad /3BlackDot. La Universal Pictures distribuirà il film in tutto il mondo. Il film uscirà nelle sale italiane ad Aprile 2020 distribuito da Universal Pictures International Italy.

L'inganno perfetto (The Good Liar) film diretto da Bill Condon con Helen Mirren, Ian McKellen, Russel Tovey, Jim Carter e Jóhannes Haukur JóhannessonPresentato in prima nazionale nella sezione Festa Mobile. Il genio della truffa Roy Courtnay ha messo gli occhi su una nuova preda: Betty McLeish, una donna da poco rimasta vedova e milionaria. E Roy non intende farsela sfuggire. Fin dal loro primo incontro, Roy inizia a manipolare Betty con il suo collaudato modo di fare, e Betty, che sembra alquanto affascinata da lui, lo asseconda. Ma questa volta, quella che sarebbe dovuta essere una semplice truffa si trasforma in un gioco di fughe e rincorse, dove la posta in gioco metterà in luce i più insidiosi inganni che li porteranno entrambi attraverso un campo minato di pericoli, intrighi e tradimento. I leggendari attori Helen Mirren e lan McKellen recitano per la prima volta insieme sul grande schermo in questo thriller brillante e ricco di suspense della New Line Cinema, sui segreti che le persone nascondono e sulle bugie che vivono. L’inganno perfetto è diretto da Bill Condon, lo sceneggiatore vincitore dell’Oscar per “Demoni e dei”, da una sceneggiatura di Jeffrey Hatcher, tratta dall’acclamato romanzo di Nicholas Searle.

Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures ed arriverà nelle sale italiane il 5 dicembre 2019.



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La famiglia Addams, Luciano Spinelli alias Pugsley: "I social? Cerco di usarli in modo positivo"


L'influencer e YouTuber ci ha raccontato, insieme a Virginia Raffaele, Pino Insegno, Loredana Bertè ed Eleonora Gaggero il loro rapporto coi social, importanti nella storia.

La famiglia Addams è da oggi nelle nostre sale: in questa rivisitazione animata del mito ideato da Charles Addams nel 1938, proprio in chiave grafica, il ruolo dei social è assai importante nella vicenda satirica che viene raccontata. In un incontro con i doppiatori italiani abbiamo voluto sapere quale fosse il loro rapporto con questa rete contemporanea di comunicazione.

Il più esperto della situazione è senza dubbio lo YouTuber e influencer Luciano Spinelli, lanciato dai lip-sync e quindi contentissimo di mettersi alla prova con la parte di Pugsley: "Io sono nato sui social. Hanno una grande potenzialità, cerco di usarli in modo positivo, ma anche di abbattere attivamente ciò che c'è di negativo, come il cyberbullismo, che poi è uno dei temi del film. Sono un'opportunità per farsi conoscere, per connettersi con persone dall'altra parte del mondo, mi hanni permesso di aprirmi. Ho raggiunto obiettivi che non sarei mai riuscito ad arrivare qui."
Virigina Raffaele, interprete di Morticia, è in una generazione di mezzo: "E' un tema molto attuale, nel film ci sono tutti i lati peggiori dei social, io non li amo perché dimentico di aggiornarli, ma possono essere usati in modo giusto. I personaggi famosi prima erano un po' irraggiungibili, adesso puoi anche dire a Lady Gaga: ma che capelli ti sei fatta? Quest'avvicinamento per me è rischioso. E' qualcosa che aggiunge ansia al nostro lavoro. Se leggi i commenti mentre fai le dirette, sei finito."

La scatenta Loredana Bertè è assai presente sui canali social, li ama, anche se non li controlla di persona: "La mia manager mi fa essere molto social, io sono una sua appendice. Qualunque cosa io faccia è online. Per me però è importante, voglio seguire il mio pubblico, anche se sto a casa a guardare i cartoni animati! Ma sono analogica, queste cose non le gestisco io."
Eleonora Gaggero, nei panni di Mercoledì, riflette la distanza del suo personaggio: "Io non sono nata con i social, cominciai a usarli quando feci il film con Raoul Bova [Fratelli unici, ndr]. Amo invece leggere, sto lavorando al mio quarto romanzo. Non mi piace che gli influencer pubblichino a loro nome libri scritti da altri, io i miei li ho scritti di persona."
Pino Insegno, passionale Gomez, ha le idee chiare: "Io ringrazio i social per i porno liberi. No, sul serio, anch'io sono più analogico che digitale, non posso veicolarmi in rete come fanno questi ragazzi. Cerco però di comprenderli, di associarmi, per riuscire a capire in che direzione va il pensiero. Comunque Gesù c'aveva solo dodici follower!"



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Scary Stories to Tell in the Dark: nell'Halloween del 1968, gli spaventapasseri terrorizzano


I Programmi in tv ora in diretta, la guida completa di tutti i canali televisi del palinsesto.



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L'uomo del labirinto: Toni Servillo nei panni di un detective pulp ma romantico


Inedito Servillo investigatore privato in questa scena del nuovo film di Donato Carrisi

Camicia che non passa inosservata, giacca sgualcita, capello scomposto e occhiali tondi. Appare così l'investigatore privato più pulp del cinema italiano recente. Toni Servillo interpreta un personaggio che sembra uscito dalle pagine hard boiled di un Dashiell Hammett, ma Bruno Genko è in realtà uno dei personaggi più intriganti de L'uomo del labirinto, thriller di successo scritto da Donato Carrisi, diventato ora il suo secondo film da regista, dopo il successo de La ragazza nella nebbia.

Come ogni "private eye", detective privato, che si rispetti, legato a quell'immaginario, Genko è cinico, apparentemente quasi nichilista, ma in realtà nasconde un cuore d'oro, seppur malato e pronto a fermarsi da un minuto all'altro. Lo dimostra l'affetto che prova per la 'pupa' Linda (Caterina Shulha), prostituta a sua volta a lui molto affezionata.

Vediamoli i due, in un appartamento che ben mostra l'atmosfera vintage creata da Carrisi, in questa clip de L'uomo del labirinto.



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Il Giorno più bello del Mondo: perché non perderlo per nessuna ragione al mondo


Arriva oggi nelle nostre sale la nuova commedia di Alessandro Siani, che si prepara a conquistare il boxoffice con una favola magica.

Nel giorno di Halloween, in mezzo a tanti scherzetti, c'è anche un dolcetto che vale davvero la pena di assaggiare. Per gustarlo, non dovete travestirvi da fantasma, da Mike Myers o da Frankenstein. Dovete semplicemente andare al cinema a vedere Il Giorno più bello del Mondo. Visto l'alto gradimento registrato dai film di Alessandro Siani, che nel 2015 è stato premiato con il Biglietto d'Oro per Si accettano miracoli, di sicuro ci avevate pensato già da soli, ma nel caso vi fosse sfuggito l'arrivo nelle sale italiane della commedia magica interpretata dallo stesso Siani, da Giovanni Esposito e da Stefania Spampinato, ci siamo noi a ricordarvelo, e a spiegarvi, senza spoilerare, perché proprio non dovete perdervi l'opera quarta del napoletano innamorato di Massimo Troisi e del genere favola.

Il Giorno più bello del Mondo è la prima sceneggiatura di ferro scritta da Siani, laddove per sceneggiature di ferro si intende un copione che viene seguito alla lettera da regista e attori. Ora, lo stesso Alessandro ha raccontato di aver improvvisato qualche volta, ma meno del solito, e ciò ha portato a dialoghi più stringati, attori più a fuoco, personaggi secondari più sviluppati e a una comicità di situazione che dà al film un tocco di internazionalità.

Anche se Alessandro Siani parla della sua città, mostrando le conseguenze dell'apparizione di un bambino magico che ha il potere di muoveregli oggetti, questa volta si sposta, va all'estero, portando i suoi personaggi in un mega laboratorio scientifico. Questo viaggio (a Colmar, nella Francia nord-orientale) fa sì che il film venga avvolto da un'atmosfera thriller, perché fra gli scienziati dal camice bianco ci sono personaggi che non sono quello che sembrano. Arturo Meraviglia, insomma, un po’ come James Bond, viaggia e sconfigge i nemici.

Ne Il Giorno più bello del mondo ci sono due attori bambini favolosi: Sara Ciocca e Leone Riva. La prima non ha conquistato solo Siani, ma anche Ferzan Ozpetek, che l'ha voluta nel suo nuovo film La Dea Fortuna. Leone, invece, è un esordiente. Sul set, ci hanno raccontato, è stato bravissimo. Ha seguito diligentemente le indicazioni del regista, contento di dover dirigere un personaggio che ha perso l’uso della parola. Per Alessandro Siani i bambini rappresentano uno sguardo puro e disinteressato sul mondo. I bambini sono più saggi di noi, bisogna solo guidarli e aiutarli a non perdere l'incanto.

Last but not least c'è una fiaba classica che Arturo Meraviglia racconta, prendendosi qualche licenza poetica, ai piccoli Gioele e Rebecca. Anche solo questa scena vale la visione del film.



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mercoledì 30 ottobre 2019

Le meilleur reste à venir - FESTA DEL CINEMA DI ROMA

Il sotto genere cinematografico in cui viene raccontata una storia di amicizia - in maggioranza maschile - viene definita buddy movie. Le meilleur reste à venir - letteralmente Il meglio deve ancora venire - per la regia di Alexandre de La Patellière e Matthieu Dellaporte fa parte della categoria del film amicale maschile: César e Arthur, rispettivamente Patrick Bruel e Fabrice Luchini, sono coetanei, amici dall'adolescenza in collegio, hanno vite assai differenti, quasi complementari. Nel prologo c'è già tutto: César a letto con una bella fanciulla straniera viene interrotto dalle forze dell'ordine che procedono a confiscare tutti i beni contenuti nel suo appartamento e nel garage, l'amata Saab, “l'unica cosa che mi ha lasciato mia madre”. Per scherzare l'uomo minaccia di buttarsi dalla finestra ma, come in ogni commedia che si rispetti, involontariamente lascia la presa e cade di schiena nel cortile a piano terra, fortunatamente su una aiuola, meno dura del cemento. Ferito e con la coda tra le gambe si presenta da Arthur per farsi medicare: l'amico, che ha lasciato la professione di dottore preferendo la ricerca, lo conduce al pronto soccorso a controllare costole vertebre e fratture possibili. César non ha neppure la tessera sanitaria e Arthur, su richiesta all'accettazione, alla fine fornisce la sua. La commedia degli equivoci ha inizio. La malattia è il tema che conduce avanti la vicenda, nel bene e nel male.
Ogni vita ha la possibilità di essere migliorata con poco e questo accade alle esistenze dei due amici, infelici ognuno a suo modo: passare insieme del tempo senza secondi fini, godersi la giornata, le piccole cose, i cibi prelibati, la tenerezza degli animali domestici, la semplicità della verità in cambio della difficoltà della finzione, questi semplici gesti rivoluzionano la quotidianità e accentuano il benessere di chiunque si avvicini loro. Ci sono padri da perdonare, ex mogli da affascinare, figlie da distrarre dalla noia dell'adolescenza, compagne di sventura da capire senza giudicare. Tanti elementi di identificazione per tutti: la vita, la morte, il coraggio, le scelte, la sofferenza, la paura. Alla fine del film, nonostante le innumerevoli risate, ci scappa pure la lacrimuccia.
Bella la gag col prete: César “Non mi chiami figlio mio, perché non ho un buon rapporto con mio padre”; prete “Va bene”; César “Non se la prenda se non la chiamo padre”; prete “Mi può chiamare Bernard, se preferisce”; César: “No: è il nome di mio padre”.
I dieci desideri prima di morire. Arthur: ritornare al collegio Sainte-Croix; dormire all'aperto; rileggere Proust; visitare la tomba di Albert Schweitzer; vincere il premio Nobel; andare sulla luna con mia figlia. César: nuotare con un delfino; accarezzare un koala e un elefante; fare l'amore sotto una cascata; fare l'amore con due gemelle; buttarsi col paracadute; guidare in una gara di Formula 1. Arthur controbatte: “Hai i sogni di un quindicenne”. Scena buffa: per andare al collegio, ed esaudire un desiderio di Arthur, rubano dal deposito la Saab che hanno confiscato a César. Arthur “Sai cosa vuol dire Saab in svedese? Pisello”; César “Guidi il pisello di mia madre?”; Arthur: “Molto freudiano”.
Esemplare la dichiarazione di Virginie, la ex moglie, che quando ha lasciato Arthur, dopo 15 anni di matrimonio gli ha detto: “Ti amo ancora molto ma non abbastanza da sopportarti”. Un susseguirsi esilarante di battute: Arthur “Quando ho detto al mio terapeuta che avevo pensieri suicidi mi ha risposto che da quel momento avrei dovuto pagargli le sedute in anticipo”. Durante il litigio finale Arthur dichiara assertivo: “Io aspetto come un cagnolino e tu scappi come un coniglio”.
Una sceneggiatura che dosa perfettamente dramma e allegria, leggerezza e profondità, che tratteggia in maniera realistica le dinamiche - a tratti malsane più spesso coinvolgenti - di un'amicizia tra persone molto diverse eppure vicine nel volersi bene. La regia è lineare, il montaggio segue la trama senza effetti speciali, la musica accompagna fedelmente le scene. Una ottima esecuzione, una recitazione appassionata di caratteri dalle manie e dai vizi non distanti dagli attori che li rappresentano: anche quando Luchini e Bruel si lasciano prendere la mano è dovuto al personaggi che interpretano. Far commuovere facendo prevalentemente ridere, senza mai una traccia di volgarità, è una dote frequente nel cinema francese: bravi.

(Le meilleur reste à venir); Regia: Alexandre de La Patellière, Matthieu Dellaporte; sceneggiatura: Alexandre de La Patellière; fotografia: Guillaume Schiffman; montaggio: Célia Lafitedupont, Sarah Ternat; musica: Jérôme Rebotier; interpreti: Fabrice Luchini, Patrick Bruel, Martina García, Thierry Godard, Pascale Arbillot; produzione: Chapter 2; distribuzione: Lucky Red; origine: Francia, 2019; durata: 117'



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La Famiglia Addams

La famiglia Addams in computer grafica
* * * - - (mymonetro: 3,09)

Regia di Conrad Vernon, Greg Tiernan. Con Virginia Raffaele, Pino Insegno, Eleonora Gaggero, Luciano Spinelli, Loredana Berté, Raoul Bova, Charlize Theron, Oscar Isaac, Chloë Grace Moretz, Finn Wolfhard, Nick Kroll, Bette Midler.
Genere Animazione - USA, 2019. Durata 105 minuti circa.

La famiglia Addams vive infelice e contenta nella sua magione, protetta da una fitta coltre di nebbia. Almeno fino a quando una donna di nome Margaux Needler, conduttrice di un reality televisivo, non fa bonificare la palude sottostante per edificare la città color pastello di Assimilazione. A quel punto trasformare radicalmente la grigia casa Addams diventa l'obiettivo di Margaux. Proprio nei giorni in cui gli Addams ospitano sotto il loro tetto una riunione di famiglia, in occasione della Mazurka della Spada di Pugsley.





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Terminator - Destino Oscuro

Il sesto capitolo di Terminator

Regia di Tim Miller. Con Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Mackenzie Davis, Diego Boneta, Gabriel Luna, Natalia Reyes, Enrique Arce, Brett Azar, Steven Cree, Fraser James.
Genere Azione - USA, 2019. Durata 128 minuti circa.

Grace, soldato geneticamente potenziato, viene dal futuro per salvare Dani Ramos, giovane operaia messicana impiegata in una fabbrica automobilistica. Dal futuro per ucciderla viene pure Rev-9, un Terminator evoluto, indistruttibile e proteiforme. Dal passato ritorna invece Sarah Connor che caccia e abbatte Terminator da decenni con l’aiuto di una fonte misteriosa. Unite dal destino, lottano nel presente per proteggere il futuro capo della resistenza contro l’Intelligenza Artificiale. Al di là del muro e decise a sbarcare in Texas per recuperare l’unica arma che possa fermare un Rev-9, chiedono aiuto a un vecchio amico, che integra il team femminile e le dà ancora di santa ragione.





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L'Età Giovane

Il progetto di uccidere in nome del Corano
* * 1/2 - - (mymonetro: 2,93)
Consigliato: Sì
Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne. Con Idir Ben Addi, Olivier Bonnaud, Myriem Akheddiou, Victoria Bluck, Claire Bodson, Othmane Moumen, Amine Hamidou, Madeleine Baudot, Marc Zinga.
Genere Drammatico - Belgio, 2019. Durata 84 minuti circa.

Ahmed ha 13 anni ed è entrato nella spirale dell'integralismo musulmano grazie all'indottrinamento di un imam che, tra le altre cose, gli ripete che la sua insegnante di lingua araba, anch'essa musulmana, è un'apostata. Ahmed che venera un cugino martire dell'Islam, decide allora di procedere autonomamente e di passare all'azione nei suoi confronti.





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Il giorno più bello del mondo

Una commedia fantastica
* * 1/2 - - (mymonetro: 2,50)

Regia di Alessandro Siani. Con Alessandro Siani, Stefania Spampinato, Giovanni Esposito, Sara Ciocca, Leone Riva, Stefano Pesce.
Genere Commedia - Italia, 2019. Durata 104 minuti circa.

Arturo Meraviglia ha ereditato dal padre un teatrino di avanspettacolo che ha mandato in rovina e ora fa l'impresario squattrinato di artisti senza prospettive. Non è nemmeno l'indigenza l'aspetto peggiore della sua situazione: è la consapevolezza di aver deluso un padre che si considerava "un artigiano della gioia pura" e credeva in quella magia dello spettacolo che fa chiedere al pubblico: "Ma come avrà fatto?". La svolta sembra arrivare quando uno zio emigrato all'estero lascia ad Arturo un'eredità: ma non si tratta di ville e possedimenti, bensì della tutela legale di due bambini, Rebecca e Gioele. Arturo si dispera finché non scopre lo straordinario talento del piccolo Gioele per la telecinesi, ovvero la capacità di spostare oggetti e persone con la forza della mente. Ma un team di scienziati che "osservano" i bambini prodigio cercherà di avvicinare Gioele e Arturo dovrà cercare di proteggerlo.





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Doctor Sleep

Il sequel di Shining

Regia di Mike Flanagan. Con Ewan McGregor, Rebecca Ferguson, Carl Lumbly, Alex Essoe, Zackary Momoh, Jacob Tremblay, Bruce Greenwood, Carel Struycken, Emily Alyn Lind, Jocelin Donahue.
Genere Horror - USA, 2019. Durata 151 minuti circa.

Ancora irrimediabilmente segnato dal trauma che ha vissuto da bambino all'Overlook, Dan Torrance ha combattuto per trovare una parvenza di pace. Ma questa tregua va in frantumi quando incontra Abra, un'adolescente coraggiosa con un potente dono extrasensoriale, noto come la "luccicanza". Riconoscendo istintivamente che Dan condivide il suo potere, Abra lo contatta, invocando disperatamente il suo aiuto contro la spietata Rose the Hat e i suoi seguaci, i membri del 'True Knot', che si nutrono della Luccicanza degli innocenti alla ricerca della loro immortalità. Formando un'improbabile alleanza, Dan e Abra si impegnano in una brutale lotta tra la vita e la morte contro Rose the Hat. L'innocenza di Abra e l'intrepida consapevolezza della sua Luccicanza costringono Dan a invocare i suoi stessi poteri come mai prima d'ora - affrontando immediatamente le sue paure e risvegliando i suoi fantasmi del passato.





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Il Segreto della Miniera

Per il diritto a conoscere la verità

Regia di Hanna Antonina Wojcik-Slak. Con Leon Lucev, Marina Redzepovic, Zala Djuric Ribic, Boris Cavazza, Maj Klemenc, Tin Marn, Nikolaj Burger, Jure Henigman, Boris Petkovic, Tanja Ribic.
Genere Drammatico - Slovenia, Bosnia-Herzegovina, 2017. Durata 100 minuti circa.

La lotta di un minatore, contro il volere delle Autorità, per riportare alla luce uno scomodo segreto sepolto in una vecchia miniera. Basato su una storia vera.





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