sabato 30 settembre 2023

James Cameron ha rischiato di perdere per sempre la via dell'acqua morendo in fondo al mare

Avatar, ma soprattutto Avatar 2, per non parlare degli altri sequel, sono film in cui l'acqua ha un ruolo fondamentale, e lo stesso si può dire per altre opere di James Cameron, ad esempio Titanic e The Abyss, il che significa che il regista subisce il fascino di questo elemento naturale. Eppure questa sua passione gli ha fatto correre il rischio di morire, ovviamente annegato. È accaduto ai tempi di The Abyss e lo stesso regista lo ha raccontato in occasione della proiezione, a Los Angeles, di un'edizione speciale del film.

La brutta avventura di James Cameron a 30 metri sotto il livello del mare

Alla fine della visione di The Abyss nella Città degli angeli, James Cameron ha risposto alle domande del pubblico in sala e ha raccontato di essersela vista brutta durante le riprese del film, nel quale Ed Harris, Mary Elizabeth Mastrantonio e Michael Biehn dovevano andare sott'acqua armati di bombole. Ecco cosa ha detto il regista:

C'erano i cosiddetti angeli, che erano dei sommozzatori incaricati di garantire la sicurezza degli attori. A ogni sommozzatore erano stati affidati due attori o uno soltanto, e i sub non li perdevano di vista nemmeno per un secondo. Il fatto era che così non controllavano me.

James Cameron, che è un subacqueo esperto, ha poi spiegato che doveva girare delle scene sott'acqua a 30 metri di profondità, e che aveva dei pesi legati ai piedi, invece delle pinne, e un peso legato intorno alla vita. Soltanto così poteva muovere la macchina da presa. A un certo punto il regista ha realizzato che la sua bombola di ossigeno era vuota. Le persone intorno a lui erano intente a sistemare le luci e quindi nessuno si curava di cosa stesse facendo. Cameron, allora, ha provato ad attirare l'attenzione del direttore della fotografia subacquea Al Giddings, che però, a causa di un incidente subacqueo, nel quale gli erano scoppiati i timpani, era sordo come una campana, quindi non serviva a niente continuare a chiamarlo sprecando fiato. Così il regista si è tolto l’attrezzatura e ha cominciato a risalire. In quel momento, un sommozzatore gli ha messo un in bocca un erogatore che non aveva avuto il tempo di controllare. L'erogatore era rimasto inutilizzato per tre settimane perché si era rotto un pezzo.  Cameron l'ha afferrato e ha fatto un bel respiro, ma ha inspirato acqua, poi ha riprovato e ha di nuovo inspirato acqua:

A quel punto era quasi il momento di fare una tappa di decompressione, e infatti ai sommozzatori esperti viene insegnato a non farti risalire, evitandoti così un'embolia e un'eccessiva espansione dei polmoni mentre risali. Ma io sapevo quello che stavo facendo. Il sub non mi avrebbe lasciato andare e per me era impossibile dirgli che il mio erogatore non funzionava. Così gli ho dato un pugno in faccia e ho nuotato fino in superficie, ed è così che sono sopravvissuto.

Meno male che James Cameron ce l'ha fatta, sennò non avremmo avuto Avatar e Avatar 2: La Via dell'Acqua. The Abyss, comunque, ha vinto l'Oscar per i migliori effetti visivi e ancora oggi merita la visione.

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