C'è un altro regista che avrebbe potuto dirigere la trilogia del Signore degli Anelli e, se lo avesse fatto, la trasposizione dell'opera di J.R.R. Tolkien sarebbe stata molto diversa dai film di Peter Jackson che abbiamo tanto amato e che per noi restano intimamente legati alla nuova Zelanda. Ora, non è detto che la seconda scelta avrebbe presp le distanze dai libri o che avrebbe trasformato le numerose scene di battaglia rendendo la violenza grafica e pulp, però le avventure degli abitanti della Terra di Mezzo ci sembrano più vicine all’immaginario dell'autore di Creature del cielo. Ma chi era l’alternativa a Jackson? Nientemeno che Quentin Tarantino.
Quentin Tarantino al posto di Peter Jackson nel mondo di J.R.R. Tolkien
Variety ci informa che Peter Jackson sognava di portare al cinema Il Signore degli Anelli già da metà anni ’90 e che, fra le majors interessate al progetto, c’era anche la Miramax. I fratelli Weinstein, che ne erano a capo, avevano distribuito proprio Creature del cielo e il famigerato Harvey si era appassionato al nuovo e ambizioso progetto di Jackson. Oltretutto i diritti del primo film erano nelle mani di un produttore di nome Saul Zaents che tempo prima aveva siglato un accordo con la Miramax per Il paziente inglese. E infatti Zaents cedette alla corte di Harvey Weinstein, e così la macchina si mise in moto. Va detto, però, che c'era l’intenzione di girare un unico film basato su Lo Hobbit e due su Il Signore degli Anelli. Il film su Lo Hobbit non si fece più e Peter Jackson e sua moglie Fran Walsh iniziarono a scrivere la sceneggiatura del dittico e a pensare al look dei film, a cui avrebbe lavorato la Weta. Immediatamente tutti compresero che il budget sarebbe stato alto. La Miramax, che nel 1993 era stata acquistata dalla Disney, poteva disporre di un capitale pari a 75 milioni di dollari, ma Jackson ne voleva 135, così la casa di distribuzione decise che il film sarebbe stato uno. Peter Jackson disse che non era possibile raccontare in due ore i molti eventi poi narrati ne La Compagnia dell'Anello, Le Due Torri e II Ritorno del Tre. A quel punto Weinstein si infuriò e diede al regista un ultimatum , dicendo a lui e ai suoi collaboratori: "O lo fate come dico io, oppure non lo fate, siete fuori. Sappiate che c’è Quentin Tarantino pronto a girarlo".
All'epoca Tarantino era piuttosto conosciuto e amato come regista. la Miramax aveva distribuito sia Le iene che Pulp Fiction e la partnership fra Harvey Weinstein e Quentin era una delle più fruttuose e solide degli States. Qualcuno sostiene che in realtà Weinstein voleva affidare il film a John Madden, il cui Shakespeare in Love aveva appena fatto man bassa agli Oscar. Quando il produttore minacciò Peter Jackson, eravamo nel 1998 e di Tarantino era da poco uscito Jackie Brown.
Come sarebbe stata la Terra di Mezzo di Tarantino?
Ignoriamo se Tarantino avrebbe accettato la proposta. Il regista non ha mai parlato del film del Signore degli Anelli, quindi possiamo soltanto provare a immaginare come sarebbe stato. Come scrive Collider, probabilmente il regista avrebbe collocato la vicenda negli anni ’70 e avrebbe affidato i ruoli principali ai suoi attori feticcio: Harvey Keitel, Samuel L. Jackson, Steve Buscemi e così via. Quanto al raporto con l'opera originale, di certo Tarantino, da amante della cultura pop, ne avrebbe mantenuto lo spirito. Come sapete, non se ne fece niente e, più tardi, Peter Jackson trovò un alleato nella New Line, che tornò all’idea iniziale dei tre film. Jackson e signora scrissero di nuovo la sceneggiatura, i film vennero girati back to back e Il ritorno del Re fece incetta di Oscar.
Per il regista neozelandese la trilogia fu davvero un trampolino di lancio, e da allora PJ ha diretto film di qualità come i tre Hobbit, Amabili resti e il documentario bellico They Will Be Remembered, a cui bisogna aggiungere la recente docuserie The Beatles: Get Back. Anche Quentin Tarantino ha continuato a lavorare, riscuotendo sempre più successo e firmando capolavori come i due Kill Bill, Bastardi senza gloria, Django Unchained, The Hateful Eight e C’era una volta a… Hollywood.
E Harvey Weinstein? Come sanno i ben informati, sta scontando 16 anni di carcere.
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