giovedì 13 aprile 2023

Morta la scrittrice Anne Perry, da adolescente complice del matricidio che ispirò Creature del cielo di Peter Jackson

Nel 1994, Peter Jackson realizzò un film bellissimo e terribile, Creature del cielo, che raccontava una storia vera avvenuta in Nuova Zelanda nel 1954. Nel film, che vinse il Leone d'Argento a Venezia e venne candidato all'Oscar, debuttavano due attrici oggi celeberrime come Kate Winslet e Melanie Lynskey, nel ruolo rispettivamente dell'inglese Juliet Hulme e della neozelandese Pauline Parker Rieper, due inseparabili amiche che decisero di uccidere la madre di Pauline, che ostacolava il loro ossessivo rapporto. E lo fecero, con modalità raccapriccianti, colpendola 20 volte alla testa con un mattone mentre passeggiavano in un parco. All'epoca le due avevano 15 e 16 anni e la povera vittima, Honorah Mary Parker, solo 45. Forse non tutti sanno che dopo aver scontato la pena di cinque anni di carcere, Juliet Hulme cambiò il suo nome in Anne Perry e, in uno di quei casi che dimostrano che tutto è possibile, è diventata una delle più famose e apprezzate scrittrici di gialli al mondo. La scrittrice è morta in un ospedale americano dove era ricoverata da otto settimane. Aveva 84 anni. Non è mai tornata in Nuova Zelanda, ha vissuto soprattutto in Scozia e in America e all'epoca del film di Peter Jackson fu molto turbata quando una giornalista scoprì la sua vera identità.

I successi di Anne Perry

Il primo romanzo di Anne Perry è datato 1979, quando la futura autrice di best-seller viveva in Scozia, in un villaggio di pescatori, dove è rimasta fino al 2017 prima di trasferirsi negli Stati Uniti. Si intitola Il boia di Cater Street e in Italia è stato pubblicato, come tutti i suoi libri, nella collana del Giallo Mondadori. L'ex complice di quel famigerato matricidio adolescenziale ha firmato un'enorme quantità di romanzi e racconti, da alcuni dei quali sono stati tratti film o lavori televisivi. Il suo ultimo libro, The Fourth Enemy, è appena uscito in America. Secondo il suo biografo, la scrittura per lei è stata sia un rifugio che una prigione. Non si è sposata e non ha avuto figli ed ha vissuto scrivendo, da reclusa. Anche Pauline Parker ha cambiato nome, in Hilary Nathan, e si è trasferita in Scozia, ma le due non si sono mai più riviste. 



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