lunedì 30 maggio 2016

Gabriele Muccino contro Civil War e i Cinecomic: da che parte stai?

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I cinecomic rappresentano la morte del cinema o hanno contribuito alla sua rinascita? Un argomento di discussione decisamente valido. La verità potrebbe trovarsi nel mezzo, nessuna morte del cinema ma solo la consacrazione di un aspetto da ritenere fondamentale nel mondo della settima arte: l’intrattenimento. Ma è anche vero che l’universo cinematografico legato al mondo dei fumetti ci ha regalato nel corso degli anni opere che non si possono semplicemente definire “di intrattenimento”. Lo ha dimostrato Christopher Nolan con la sua trilogia sul Cavaliere Oscuro, caratterizzata da film complessi e densi metafore (non solo) politiche.

Insomma, quella che stiamo vivendo è decisamente una fase importante nel mondo del cinema e il percorso intrapreso dalla Marvel, piaccia o meno, ha segnato (e continua a farlo) l’universo delle immagini in movimento. Ci sono però altri registi che non credono del tutto in questa tendenza, come ad esempio Steven Spielberg, convinto che il genere sia destinato a morire nel giro di qualche anno.

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Gabriele Muccino, regista di pellicole come L’ultimo bacio, La Ricerca della Felicità e il più recente Padri e Figlie, ha deciso di esprimere il suo parere su facebook, dimostrandosi decisamente poco incline ad accettare la cosiddetta “moda dei cinecomic”. Una riflessione scaturita dopo la visione del grandissimo successo Captain America: Civil War, secondo lui totalmente distante da una concezione più pura del cinema:

“Mi ha talmente depresso l’idea di disattivare la mia mente del tutto pur di diventare un demente fruitore di un simile B movie che alla fine mi sono liberato di quella tortura che attanagliava la mia vista e sono uscito dal cinema pur di riveder le stelle e sentire di nuovo me stesso e potermi illudere che il cinema non sia davvero diventato tanto di scarto.”

Il regista non è contrario al mondo dei cinecomic in generale ma alla deriva che sembra aver preso questo mondo:

“Captain America e con esso tutto il franchising che sta divorandosi Hollywood, diventa amnesia del cinema e di cosa esso possa e debba rappresentare. Il Batman di Nolan piuttosco che l’Iron Man di Favreu sono ormai pezzi di una scialuppa lontana e alla deriva. Il nuovo franchising, lanciato da quei film circa dieci anni fa, è ormai l’ammucchiata di Avengers che si prendono a botte dall’inizio alla fine senza che a te, e parlo per me, si intenda, possa fregare di meno.”

Un’amara riflessione che si conclude con l’elogio di piattaforme come Amazon e Netflix:

“E allora si torna casa, si accende Amazon, Netflix e si scarrella alla ultima e urgente ricerca di qualcosa di bello da vedere. E quando lo si trova, si tira un respiro e si guarda finalmente un FILM.”

Qui sotto trovate il post:

E tu #DaCheParteStai? Ti ritrovi nelle parole di Gabriele Muccino o sei pronto a difendere il mondo dei cinecomic da questo attacco? Facci sapere la tua opinione nei commenti!

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