sabato 28 ottobre 2023

Dune 2, Austin Butler rivela perché era nervoso all'idea di interpretare Feyd-Rautha Harkonnen

Quando Dune tornerà al cinema con il secondo, atteso capitolo mostrerà al pubblico anche un nuovo personaggio interpretato da Austin Butler. Dopo il successo raggiunto con il biopic dedicato ad Elvis, l’attore interpreterà un personaggio oscuro: il suo nome è Feyd-Rautha Harkonnen e darà del filo da torcere a Paul Atreides interpretato da Timothée Chalamet. A causa dello sciopero degli attori ancora in corso in quel di Hollywood, Dune 2 ha rinviato la sua data d’uscita al cinema in principio prevista per novembre 2023 e poi slittata verso la primavera 2024. Nel frattempo, per combattere l’attesa, Austin Butler ha ammesso di aver affrontato con un certo nervosismo il suo nuovo ruolo cinematografico.

Austin Butler ammette di essere stato terrorizzato dal ruolo in Dune 2

Timothée Chalamet ha raccontato che Austin Butler è stata una grande fonte d’ispirazione sul set di Dune 2, perché l’ha spronato a lavorare meglio. Dal suo canto, però, Austin Bulter non ha potuto fare a meno di confessare il suo stato d’animo e ammettere il nervosismo scaturito dal ruolo nel film di fantascienza. Intervistato da Interview Magazine, l’attore candidato agli Oscar per la performance da protagonista in Elvis ha raccontato che in genere avverte grande nervosismo quando si approccia ad un nuovo personaggio e, nel caso specifico di Dune, era davvero spaventato per via della grande sfida che rappresentava Feyd-Rautha Harkonnen.

Sono sempre nervoso. Sento sempre una pressione incredibile. L’ho avvertita anche a 12 anni. Anche se il materiale non lo richiede, sento che devo fare il meglio che posso. E poi ho sempre paura che mi sfugga qualcosa. Con Dune è stato interessante perché ho incontrato Denis Villeneuve e siamo andati molto d’accordo. Abbiamo iniziato a parlare del personaggio e a quel punto non avevamo nemmeno una sceneggiatura, quando poi abbiamo iniziato a parlare di Feyd la mia immaginazione ha iniziato a correre e ho avvertito il terrore della sfida. Questo è ciò che mi guida ora: cosa mi spaventa davvero?

Anche lavorare al biopic su Elvis è stata una grande avventura per Austin Butler, che in precedenza aveva già avuto modo di dimostrare il suo talento, ma non interpretando una leggenda musicale. In merito ad Elvis, ha aggiunto:

Elvis è stato terrificante. C’era così tanta pressione e mi chiedevo costantemente se fossi all’altezza. Posso farcela? In questo modo mi concentro e lavoro duro. La cosa meravigliosa dell’accoglienza di quel film è stato rendersi conto che, anche se avevo quel terrore e mettevo in dubbio le mie capacità, se mi fossi impegnato mi sarei preparato per, si spera, influenzare altre persone. Significa che ora sono in grado di vedere quel terrore come una cosa separata e non lasciare che mi influenzi. Riesco a percepirlo, ma non mi lascio paralizzare, diventa come carburante che mi fa svegliare alle quattro del mattino con il cuore che mi batte forte e pensi: ‘Ok, mettiamoci al lavoro. Iniziamo a lavorare sulla voce, sul corpo, sul testo’.


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