giovedì 26 ottobre 2023

C'è ancora domani: il folgorante esordio di Paola Cortellesi che fra commedia e dramma celebra le donne dimenticate

C'è ancora domani è il primo film diretto da Paola Cortellesi, un'attrice che il pubblico italiano ama moltissimo e che, grazie a Come un gatto in tangenziale e Come un gatto in tangenziale: Ritorno a Coccia di Morto si è fatta portavoce di una commedia di costume e perfino sociale, nel suo confrontare il centro di Roma con la periferia.
La Cortellesi ha esordito nella regia dopo oltre 20 anni di carriera davanti alla macchina da presa, tempo nel quale ha osservato i trucchi del mestiere e abbracciato la visione di Carlo Mazzacurati, Enzo Monteleone, Cristina Comencini, Carlo Verdone e molti altri. Se ha preso coraggio proprio adesso, lavorando con attori straordinari e vedendo venir fuori la sua "creatura" in sala di montaggio, è perché aveva una storia importante da narrare.

Lo ha fatto scegliendo, d'accordo con il direttore della fotografia Luca Bigazzi, il bianco e il nero, che da un lato accosta C'è ancora domani alla grande commedia all'italiana, al tardo neorealismo e a Bellissima di Luchino Visconti, mentre dall'altro rende una realtà a volte dura da mostrare un po’ più astratta, favolistica e soprattutto buffa, perché Paola Cortellesi, allo stesso modo dei colleghi Furio Andreotti e Giulia Calenda, ama parlare il linguaggio della commedia, e infatti le scene di litigi familiari vengono stemperate, per esempio, dai duetti comici fra Paola Cortellesi ed Emanuela Fanelli. E poi c'è Giorgio Colangeli, sempre fenomenale quando è alle prese con personaggi iracondi e qui capace di passare da una misoginia quasi luciferina a un'indolenza, comunque divertente, da grande personaggio del teatro di Molière.

C’è ancora domani fa pensare inoltre al buon vecchio Orazio, che con le sue satire si prefiggeva di corrigere ridendo mores, che significa tentare di correggere le cattive abitudini attraverso la risata. In fondo è ciò che fanno le commedie intelligenti e profonde, di cui il film di debutto della Cortellesi è un fulgido esempio, anche perché, più che dare una lezioncina morale, racconta una storia: di ingiustizie e tempi difficili, ma nello stesso tempo di amore e di conquista della modernità.

C'è ancora domani: la trama e il cast

C’è ancora domani segue le vicende di Delia e della sua famiglia, composta dal marito Ivano, dal suocero Sor Ottorino, dalla figlia in età da matrimonio Marcella e da due figli maschi più piccoli che litigano in continuazione dicendo parolacce. Delia si arrangia come può per portare un po’ di soldi a casa e, segretamente, mette da parte qualche spicciolo per il futuro di Marcella o forse per sé stessa. Delia viene picchiata da Ivano, che torna a casa stanco la sera e che giustifica la propria rabbia dicendo che ha combattuto due guerre. Sor Ottorino, invece, si limita a farsi servire e riverire. Delia potrebbe fuggire con il meccanico dal cuore d’oro Nino, ma l’arrivo di una misteriosa lettera sembra dare nuovo significato alla sua vita, insieme alla speranza di un'epoca nuova in cui trovare la giusta collocazione.

Non stupisce che Paola Cortellesi abbia affidato il ruolo di Ivano al grande amico Valerio Mastandrea, che però nella vita è un uomo mite e autoironico.
Emanuela Fanelli, bisogna riconoscere che nel film ha tempi comici favolosi e la sua parlata un po' "strascicata" rende il suo personaggio unico e inconfondibile ma contemporaneamente l'archetipo di una donna "del popolo" del secondo dopoguerra, ovviamente romana. Poi c'è, nei panni della figlia Marcella, Romana Maggiora Vergano, che dà vita a una ragazza che sogna il matrimonio con un ragazzo di buona famiglia che per Ottorino (Giorgio Colangeli) e Ivano è "un burino arricchito" e che è interpretato da Francesco Centorame, che abbiamo visto ne Il Colibrì e in Skam Italia. Infine Vinicio Marchioni è il meccanico Nino, da sempre innamorato di Delia e sul punto di partire per "il Settentrione", dove la gente è meno povera e si trova lavoro. 

Se l’intero cast è sempre a fuoco, il merito è di Paola Cortellesi, che, dovendo filmare anche se stessa, ha voluto leggere la sceneggiatura insieme agli attori, ascoltando i loro suggerimenti e dissipando i loro dubbi. In C’è ancora domani nessun personaggio è lasciato al caso e i cosiddetti piccoli ruoli sono tali perché hanno poche battute o appaion una o due volte soltanto e non perché non hanno la giusta profondità. Particolarmente riuscito è il soldato americano che regala a Delia della cioccolata per poi aiutarla in una missione familiare importante e segretissima. Infine, Paola Tiziana Cruciani, che è un’attrice che ci piace particolarmente, fa la parte della proprietaria di una merceria per cui Delia fa dei lavoretti. È una donna che la sa lunga e che capisce Delia meglio di tante altre persone.

Le donne e le nonne, e la sorellanza

"C’è ancora domani nasce dalla voglia di raccontare la vita di quelle donne che nessuno ha mai celebrato, donne che hanno costruito il tessuto sociale del nostro paese". Già in questa frase, o meglio in questa dichiarazione di intenti, si avverte il desiderio di Paola Cortellesi di riflettere su cosa significava essere donne in una società patriarcale come quella del secolo scorso. Delia, in fondo, e lo dice la Cortellesi, somiglia molto alle nostre nonne e bisnonne, che sono rimaste a badare alla casa e ai figli mentre i loro mariti erano al fronte. Queste madri e mogli non sono le donne che hanno scritto la nostra carta costituzionale, ma persone comuni e non certo meno straordinarie abituate a contare poco e a non chiedere niente, Eppure Delia pian piano acquista coscienza di sé e dei propri diritti, e diventa coraggiosa e solidale con le vicine di casa e la figlia, e perfino intraprendente.

Anche se Ivano dà uno schiaffo a Delia ogni mattina, e a Delia sembra normale, la violenza domestica non è mai grafica né splatter. in C’è ancora domani, con un'intuizione felice, regista la trasforma in un balletto di cui Delia e Ivano conoscono i passi a memoria, e quindi si muovono con grande perizia, mentre il dramma e la commedia si mescolano in un unicum alternativamente triste e allegro come la vita stessa, che in fondo è un’altalena

Nel suo lavoro di sceneggiatrice e di artista, la Cortellesi ha sempre voluto parlare in diverse occasioni della donna e della mancata uguaglianza totale fra i sessi, individuando nella sorellanza non una soluzione, ma un'arma, che lei stessa ha sfoderato in un bellissimo monologo recitato durante i David di Donatello 2008. Ciò che narra l'attrice nel suo primo film - attenzione! - non è però una guerra fra uomini e donne ma uno status quo ancora adesso "duro a morire". A suggerire un forte legame fra ieri e oggi ci pensa la colonna sonora, che accoglie brani contemporanei invece delle canzonette d’epoca.

Delia è un personaggio bellissimo, e Paola Cortellesi lo ama profondamente. Il bianco e nero e il periodo in cui è ambientata la sua vicenda lo avvicinano a tante donne interpretate da Anna Magnani, che per la neoregista è sempre stata un pilastro, un modello a cui guardare per l’infinità di sfumature che riusciva a rendere: "era così che mio padre mi ha sempre descritto mia nonna e la mia bisnonna” - ha spiegato una volta la Cortellesi - "donne pratiche ed esempi di un'umanità straordinaria".

C'è ancora domani: il trailer

C’è ancora domani è nelle nostre sale da oggi, giovedì 26 ottobre, distribuito da Vision Distribution, che lo ha prodotto insieme a Wildside.



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