lunedì 18 giugno 2018

Il miracolo (Miniserie) - Teste di Serie

Da quando Niccolò Ammaniti, in giovane età, fissò lo sguardo sulla finta statuetta miracolosa della Madonna di Civitavecchia che piangeva sangue, per molti anni quell'immagine occupò un cantuccio nella sua immaginazione, penetrandola in profondità come un tarlo, un'ossessione. Mentre dopo poco tempo si scoprì che la statuetta della Madonna era, in realtà, un falso, perché quello non era sangue sacro, ma comune sangue di pollo, lo scrittore non scartò mai l'idea di raccontare la sua versione personale del miracolo. Di un miracolo.

Scritta a più mani, assieme a Stefano Bises, Francesca Manieri e Francesca Marciano, Il miracolo é il debutto dietro la macchina da presa sul piccolo schermo dello scrittore italiano, coadiuvato da Francesco Munzi e Lucio Pellegrini, nuova produzione targata Sky Italia, con l'obiettivo di cavalcare l'onda lunga del successo derivante dal “caso-Gomorra” e, soprattutto dell'inarrivabile prima stagione di The young pope, realizzando un nuovo prodotto di fiction dal respiro internazionale. Certo, si potrebbe già osare nel definire miracolosa una serie che pone in primo piano un argomento tanto delicato quanto ambiguo, in un Paese, il nostro, in cui il pensiero religioso conta e appone il proprio peso e spesso si muove in controtendenza alla verità dei fatti, come accaduto, per l'appunto, con il famoso episodio della finta Madonna sanguinante di Civitavecchia (nonostante sia stato certificato si trattasse di un falso, dal Vaticano non hanno mai preso in considerazione del tutto la volontà di abbandonare la pista sacrale). Fortunatamente, tutto ciò con la serie di Ammaniti non ha nulla a che fare.

Il miracolo non é una serie televisiva sul sovrannaturale; certo, contiene un elemento mistico (la statuetta piangente), ma questo si rivela il pretesto per narrare non una, bensì diverse storie tra loro connesse: Salvo (Alessio Praticò) é un affiliato a un clan mafioso della 'ndrangheta ed é anche il padre del giovane Nicolino (Carmelo Macrì), ragazzo dall'animo gentile e bisognoso di molte attenzioni che, durante una festa, si allontana nei boschi con la figlioletta del boss, per poi tornare con il corpo esanime della giovane tra le braccia; tra lo stupore generale Nicolino é il maggior sospettato della morte della ragazzina, ma perfino il boss é consapevole che il povero Nicolino non può aver commesso tanto, così, nel rispetto del legame quasi fraterno che lo lega a Salvo, gli chiede di “rendere giustizia”, uccidendo il suo stesso figliolo; deciso a salvare la propria famiglia dall'ira del clan, sacrificando Nicolino, Salvo lo accompagna per una gita fuori paese ma, vinto dal rimorso, non riesce nell'intento di eseguire quanto ordinatogli; quasi prossimo al suicidio, Salvo viene richiamato alla luce dalla voce dello stesso Nicolino che ha notato qualcosa di straordinario: a bordo strada, incastonata in una minuta edicola, c'é la statuetta di un Madonna che piange sangue. Segno divino? Dolore del cielo in terra? Non é dato saperlo: Salvo ritorna dal boss con la statuetta, mutandolo nel profondo dell'anima; il boss viene arrestato, la statua scoperta dagli uomini del GIS e condotta al centro della narrazione, mentre il capo della mala si toglierà la vita in carcere, ormai ridotto a un guscio privo di vita, lacerato dal pentimento; da qui entrano in scena il primo ministro Fabrizio Pietromarchi (Guido Caprino), sua moglie Sole (Elena Lietti), il generale dei carabinieri Giacomo Votta (Sergio Albelli), la biologa Sandra Roversi (Alba Rohrwacher) e Padre Marcello (interpretato da un maestoso Tommaso Ragno).

Il miracolo é una serie che si lascia guardare con interesse, seppure induce a brevi cali di tensione, colpa un eccessivo dilatamento del tempo del racconto, perché Niccolò Ammaniti, dopo avercelo presentato, si dimentica volutamente del miracolo stesso, concentrandosi bensì sui protagonisti e sui cambiamenti emotivi e fattuali che sconvolgeranno, di lì in poi, le loro vite: la redenzione di Padre Marcello, uomo malato, costretto per gli effetti collaterali di alcuni farmaci a una condizione di ludopatia e dipendenza dal sesso, che schiude se stesso alla pura vocazione che lo aveva investito; la consapevolezza del premier Pietromarchi, politico dalle scarse doti di leadership, di non essere adatto al proprio ruolo, né a quello di genitore, che sacrificherà per raggiungere i propri scopi professionali (vincere il referendum per evitare l'uscita dall'Europa, autoreferenziale quanto curioso riferimento alla situazione politica attuale); la presa di coscienza finale dell'inadeguatezza della moglie Sole, madre incapace di essere madre, eccessivamente libertina e donna sopra le righe; infine, l'accanimento razionale della biologa Sandra, che cederà alla tentazione inusuale per il suo temperamento di sondare sul proprio corpo il misterico a cui non é riuscita a dare nome e forma, rappresentano il vero miracolo per Ammaniti, la materializzazione di cambiamenti e consapevolezze insperati.

In questo senso, lo scrittore sonda l'indole dei suoi protagonisti con distacco, senza giudicare, senza alcuna morale: Il miracolo si rivela una serie sulle possibilità di rivalsa personale, non per forza intesa come miglioramento, ma come mutamento e scoperta cosciente del proprio essere. L'opera di Ammaniti si fa carico con prepotenza del lato oscuro dei suoi protagonisti e attraverso una disillusa messa in scena ce lo mostra; la statua della Madonna piange perché un padre sta per sacrificare il proprio figlio innocente per ordine di un padre (il boss) che incarna il male in terra, e non smetterà di piangere perché non ci sarà mai posto per le buone azioni, perché l'uomo é, per sua natura, destinato a confrontarsi (e anche ad accettare) con l'oscurità che cova dentro di sé. Così ci sarà speranza solo per i puri di cuore (come per Clelia, imperterrita nel salvare dall'autodistruzione il suo amato Marcello, fino a rintracciare il figlio dato in adozione molti anni addietro).

Il miracolo é un'opera importante nel microverso della serialità italiana, perché certamente d'autore e di qualità. Resta un prodotto interessante, accattivante, con un finale eccessivamente aperto a una seconda stagione di dubbia importanza. Una prova egregia per l'Ammaniti “da televisione” che dispensa un pensiero di non poco conto: il vero miracolo é riuscire a cambiare se stessi.

(Il miracolo); genere: drammatico, mistery; sceneggiatura: Niccolò Ammaniti, Stefano Bises, Francesca Manieri, Francesca Marciano; stagioni: 1; episodi prima stagione: 8; interpreti: Guido Caprino, Elena Lietti, Alba Rohrwacher, Tommaso Ragno, Lorenza Indovina, Sergio Albelli, Pia Lanciotti, Alessio Praticò, Irena Goloubeva, Edoardo Natoli, Carmelo Macrì; network: Sky Atlantic (Italia, 8-29 maggio 2018); origine: Italia, 2018; durata: 60' per episodio; episodio cult prima stagione: 1x01 - La conservazione della materia



from Close-Up.it - storie della visione https://ift.tt/2MyVZA4

Nessun commento:

Posta un commento