John Musker, uscito dalla Disney nel 2018 dopo la regia di Oceania, in coppia con Ron Clements è stato uno dei principali alfieri del Rinascimento Disney dei Novanta: La sirenetta e Aladdin sono due dei suoi lavori più importanti. Ospite dell'Animayo International Summit, chiacchierando con El País, ha avuto qualche suggerimento da dare sui messaggi politicamente corretti che caratterizzano gli ultimi lavori disneyani... e non ha risparmiato critiche al remake della Sirenetta, soprattutto per il look degli animali e per via di una scelta narrativa. Leggi anche Hercules, Disney interessata a Dua Lipa per il ruolo da co-protagonista
John Musker e il politicamente corretto Disney: "I classici non partivano dal messaggio"
John Musker, dopo aver iniziato come animatore, debuttò alla co-regia con Basil l'investigatopo (1986), per poi firmare in coppia con Ron Clements classici lungometraggi della tradizione Disney: La sirenetta (1989), Aladdin (1992), Hercules (1997), Il pianeta del tesoro (2002), La principessa e il ranocchio (2009) e Oceania (2016). Praticamente in pensione (anche se ha diretto e animato da solo nel 2023 il corto "I'm Hip"), chiamato a commentare la rotta sulla quale la Disney procede negli ultimi anni, si è espresso naturalmente sulla tendenza al rifacimento dal vero, a partire dal remake della Sirenetta:
Le compagnie si chiedono sempre come ridurre il rischio, funzionano così, mi spiego? "Rifacciamolo e rivendiamolo in altra forma" o si dicono: "Lo faremo ancora meglio". Con La sirenetta non hanno giocato la carta della storia tra padre e figlia, era il cuore del film, in un certo senso. E il granchio - gli animali allo zoo sono più espressivi, com'è stato per Il re leone. È una delle basi della Disney, un'estetica accattivante, è quello che all'animazione riesce meglio.
Sulla questione dei contenuti politicamente corretti o del "woke", Musker respinge quell'analisi parlando della Principessa e il ranocchio, primo classico Disney con una protagonista nera ("Non volevamo essere woke, anche se capisco la critica"). Il problema per lui è nella priorità:
Io credo che dovrebbero operare una correzione di rotta, mantenendo il messaggio secondario, dietro all'intrattenimento, a una storia coinvolgente e a personaggi con i quali empatizzare. I classici Disney non partivano con l'idea di trasmettere un messaggio, volevano coinvolgervi nella storia, nei personaggi e nel loro mondo, e secondo me il cuore è sempre quello. Non devi escludere le agende, ma devi prima creare personaggi con i quali empatizzare e che siano convincenti.
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