Era il 1999 e il pubblico assisteva con stupore e trepidazione al ritorno sul grande schermo del franchise di Star Wars. Ben sedici anni dopo l'ultimo capitolo della trilogia originale, Il Ritorno dello Jedi (1983), George Lucas decise di regalare ai milioni di fans della saga un antefatto, svelando gli eventi che hanno condotto a quanto narrato in Guerre Stellari (1977). Dalla sua, aveva il cast dei sogni di qualsiasi regista: Liam Neeson, Ewan McGregor, Natalie Portman e molti altri. Tra questi 'altri', c'era anche Ahmed Best: un nome che, forse, a qualcuno non dirà molto.
L'attore newyorchese ha prestato voce e corpo a Jar Jar Binks, uno dei personaggi più controversi dell'interno universo di Star Wars. La perfromance in Star Wars: Episodio I - La Minaccia Fantasma valse a Best un Razzie Award al peggior attore non protagonista e una nomination allo stesso premio nel 2002. Ma qual è la ragione di tanta avversione verso il goffo Gungan? La creatura, originaria di Naboo, parla con un accento strano e il suo comportamento spesso imbarazzante dà luogo a gag infantili. Malgrado giochi un ruolo importante nell'aiutare i protagonisti a perseguire i propri obiettivi, Jar Jar è stato accolto da pubblico e critica in maniera a dir poco disastrosa.
25 anni dopo l'uscita di Episodio I nelle sale, Best ha rilasciato una lunga intervista a People, ricordando il modo in cui l'ingresso nel franchise ha influenzato negativamente la sua quotidianità e la sua psiche. Per prima cosa, ha precisato che l'introduzione di Jar Jar ha rappresentato un'innovazione dal punto di vista degli effetti speciali. È stato infatti il primo personaggio di un film d'azione dal vivo creato con tecnologia motion capture e Best il primo attore a interpretare un ruolo del genere.
Mi sono andati tutti contro. Sono stato il primo a fare questo tipo di lavoro, ma sono stato anche il primo nero.
Ahmed fu reclutato dalla Lucasfilm nel 1997. Aveva circa vent'anni ed era in tournée con la troupe di ballo Stomp. Un direttore del casting, colpito dalle sue abilità, gli offrì un'audizione allo Skywalker Ranch. Alla prima lettura del copione con il cast al completo, tutti sembrarono apprezzare la sua interpretazione. Durante le riprese, inoltre, l'attore riuscì ad instaurare un bel legame con i colleghi più famosi.
Tutti erano rispettati e nessuno era più grande del lavoro. E penso che questa sia l'etica che abbiamo adottato nel realizzare i prequel. Star Wars sarà sempre l'obiettivo. [...] Non saremo delle star al di sopra di Star Wars . Non c'è niente di più grande di Star Wars e penso che questo sia ciò che ha reso il nostro cast davvero, davvero speciale.
Star Wars, Adam Best sul flop di Jar Jar Binks: "La mia carriera è inziata e finita"
Le brutte sorprese sono arrivate una volta che il film ha incontrato il pubblico. Best, fin da subito, ha cominciato a ricevere violenti attacchi sul web, ritrovandosi vittima di ciò che l'attore ha definito 'il primo caso da manuale di cyberbullismo'.
Quando esci da quella bolla, dici: 'Oh cavolo, tutti apprezzeranno quello che abbiamo appena fatto, perché se ti senti come ci sentivamo noi mentre lo stavamo creando, sarà fantastico'. Ma c'erano già dei pregiudizi a riguardo, e quell'odio online stava già ribollendo. Se ne parlava già anche prima che uscisse il film.
L'odio, purtroppo, non si è riversato solo sul personaggio di finzione, ma anche sul suo interprete, che è arrivato a ricevere minacce di morte. "Non è stato davvero facile - ha continuato - Ero molto giovane. Avevo 26 anni. Ed è difficile accettare che, quando finalmente ottieni ciò per cui hai lavorato tutta la vita, e sei finalmente al livello più alto del gioco [...] all'improvviso la gente ti toglie il terreno sotto i piedi. Ho pensato: 'Cosa sta succedendo adesso?'."
Un fenomeno del genere, sostiene Best, non si era mai verificato prima, pertanto non sapeva nemmeno a chi rivolgersi per chiedere aiuto. "La mia carriera è iniziata e finita, non sapevo cosa fare e sfortunatamente non c'era davvero nessuno che potesse aiutarmi, perché era una situazione che non era mai accaduta prima nella storia. Soprattutto per il ruolo di Internet. Ora c'è un intero campo della psicologia basato su questo. Ma in quel momento, cosa avrei detto ad uno psicologo? Ho solo cercato di fare il miglior lavoro che potevo fare. Ma George [Lucas, ndr] è intoccabile e tutti erano intoccabili. Chi non era intoccabile? Tutti sono venuti contro di me."
I sogni dell'attore, di continuare a lavorare nel cinema e cimentarsi ancora con la CGI, si sono dunque infranti rovinosamente. Addirittura, Best ha lasciato New York per trasferirsi a Los Angeles. Ha tentato vari casting ma, per molto tempo, ha avuto difficoltà a farsi prendere sul serio, poiché tutti lo identificavano con Jar Jar Binks. Nonostante l'umiliazione di vedere il suo ruolo fortemente ridimensionato in Episodio II e III, una parte di lui spera ancora di scoprire, prima o poi, il destino del Gungan.
Mi piacerebbe solo che ci fosse una conclusione davvero buona, solo per sapere cosa è successo a Jar Jar. E poi non penso che debba essere tragica. C'era questo brano della letteratura di Star Wars in cui Jar Jar finiva per diventare un clown senzatetto, che chiedeva l'elemosina per strada o qualcosa del genere. E io pensavo: 'Non credo che sia Jar Il destino di Jar.' Jar Jar era straordinariamente goffo che fallica e si rialzava. [...] Mi piacerebbe conoscere il destino di Jar Jar, anche se fosse con una scena che chiude il tutto.
Oggi Ahmed Best si è lasciato alle spalle quel momento difficile. È padre di un ragazzo di 15 anni, lavora come docente aggiunto alla USC ed è apparso nella serie Star Wars di Disney+ The Mandalorian.
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