The Running Man, i personaggi di Lee Pace e Josh Brolin hanno un legame simile anche nel MCU

Lee Pace e Josh Brolin recitano entrambi in The Running Man, ma in passato hanno anche condiviso l’ebrezza dell’universo Marvel. Pace, ad esempio, ha interpretato Ronan l’Accusatore, mentre Josh Brolin ha guidato il temibile Thanos. Così come accade nel MCU, a detta di Lee Pace anche i loro personaggi in The Running Man seguono un po’ lo stesso esempio. Ma cosa vorrà mai dire?

The Running Man, i personaggi di Lee Pace e Josh Brolin hanno un rapporto simile a quelli nel MCU

A detta di Lee Pace, così come Ronan l’Accusatore esegue gli ordini del Titano Pazzo nel Marvel Cinematic Universe, in The Runnnig Man il suo Evan McCone segue gli ordini imposti da Dan Killian, interpretato da Josh Brolin. Intervistato da Screen Rant, Lee Pace ha raccontato: “Per due volte di fila mi ritrovo a fare commissioni sgradevoli per Josh Brolin. Il fatto è che questo è anche il secondo film in cui giriamo delle scene insieme e non ci vediamo mai sul set. Giriamo in momenti diversi. Ci incontriamo solo alle première e cose del genere. Molto divertente. Adoro il contributo di Josh a questo personaggio. Porta con sé un'energia viscida e manipolatrice... è difficile prevedere cosa sia vero. Voglio dire, niente è vero, questo è il punto”.

Nato come remake de L’implacabile, tratto a sua volta dal romanzo di Stephen King, The Running Man è ambientato in una realtà distopica in cui il protagonista partecipa ad un survival show per vincere il montepremi e curare così sua figlia malata. Ad interpretare Ben Richards è Glen Powell, mentre Lee Pace è Evan McCone, leader del gruppo di cacciatori spediti alle calcagna dei concorrenti. Ad ingaggiarli è stato naturalmente Dan, motivo per cui i loro personaggi sono connessi.

Ragionando, invece, sull’impegno di Glen Powell, Pace ha elogiato il suo sforzo fisico e la sua performance nel remake: “Ciò che adoro di Glen Powell in questo ruolo è che... voglio dire, quello che fa, arruolarsi per The Running Man, è folle. Non ha senso alcuno. Ma c'è qualcosa nel personaggio che ci porta dentro: questa sensazione di ‘Mi metterò in mezzo al caos e andrà tutto bene. Troverò una via d'uscita da questo scenario impossibile’. Quindi, anche se il mondo è ostile e tutti cercano di ucciderlo, non sono preoccupato per lui. Voglio solo vederlo risolvere il problema”.

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