Giacomo Casanova, al secolo Giacomo Girolamo Casanova, è stato spesso associato, per il suo essere un avventuriero, un libertino e un seduttore, a Don Giovanni, con cui condivide la molteplicità di romanzi, racconti e testi teatrali di cui è stato protagonista, assumendo le sembianze e la funzione ora di un eroe, ora di un antieroe. Basta tuttavia studiare un po’ per rendersi conto che l'uomo a cui sia Federico Fellini che Gabriele Salvatores hanno dedicato un film era ben diverso dall'assassino del Commendatore nato nella Spagna di Tirso de Molina. A rendersene conto, dopo un attento studio, è stato Red Canzian, che a lui ha dedicato non un musical ma un'opera pop, giustamente intitolata Casanova Operapop e ispirata al libro di Matteo Strukul Giacomo Casanova - la sonata dei cuori infranti.
Divisa in due atti, è andata in scena fra la fine del 2022 e la primavera del 2023 in alcune città italiane e ha conosciuto un enorme successo. La tappa successiva è stata trasformare lo show in un film, o meglio riprendere alcune rappresentazioni traducendole in una nuova forma espressiva.
Casanova Operapop - Il film sarà nelle nostre sale il 27, 28 e 29 novembre con Officine UBU, che ci ha concesso di intervistare Red Canzian. Siamo stati felicissimi di fare la conoscenza dell'ex bassista dei Pooh, che ci ha raccontato prima di tutto la genesi dello spettacolo : "L’idea viene da molto lontano e risale a 12 anni fa, quando mi è venuta voglia di scrivere un'opera su Giacomo Casanova. Mi ha sempre colpito la poliedricità dei suoi interessi. Casanova era filosofo, alchimista, cabalista, scrittore, poeta e agente segreto. Era un uomo desiderato da tutte le corti europee, stimato in primis da Madame de Pompadour e Luigi XV. Era alto 1 metro e 90 e aveva capelli corvini e occhi color pece. Non era bello ma aveva un fascino incredibile. Ho cominciato a studiare la sua vita ma poi mi sono bloccato, perché le storie su di lui erano tutte uguali, nel senso che per molti era solo un tombeur des femmes. Per fortuna, nel 2018 è uscito il libro di Matteo Strukul, e a quel punto mi si è aperto un mondo. Ho chiamato Matteo e gli ho detto: 'Hai scritto senza saperlo la sceneggiatura del mio musical, dobbiamo vederci. Lui è venuto a casa mia e ci siamo subito messi all'opera. Dopo 6 mesi eravamo già in piena pandemia e si è bloccato tutto. Io però ho continuato a lavorare e ho impiegato un anno a realizzare, al computer, tutte le immagini di realtà immersiva.
Cosa ti ha spinto a fare un film su Casanova Operapop?
Mi sono reso conto innanzitutto che ci sono molte persone che non hanno visto Casanova Operapop, perché nel tour abbiamo toccato pochissime città. Nonostante ciò, abbiamo fatto 88 debutti con oltre 100.000 spettatori, e siccome ripartiremo a ottobre del 2024 con il tour teatrale, mi piaceva riempire questo vuoto con il film. C'è anche il DVD, tra l'altro, ed è molto bello, perché c’è un secondo DVD con tutto il backstage, perché bisogna far capire che un musical non nasce da solo: dietro c'è il lavoro di tanti professionisti. Il DVD l'ho voluto anche per tutte quelle persone, malate o meno, che non si muovono di casa o che non possono permettersi di spendere 50 o 60 euro per andare a teatro.
La parola pop ha assunto vari significati con il passare del tempo. Cosa intendi tu per pop?
Pop sta per popolare, non è Andy Warhol. Non è un musical il mio. Ok, c'è la musica, ci sono i balletti, però, ripeto, somiglia più a un'opera. Fin dall'inizio ho cercato di asciugare il più possibile i dialoghi, perché volevo raccontare con la musica e con le parole delle canzoni. In effetti ci sono solo cinque interventi parlati che possono essere definiti dialoghi, mentre il resto sono mini battute che appaiono e scompaiono nel calderone dell'abbraccio musicale
Avete filmato una sola rappresentazione dello spettacolo teatrale?
No, abbiamo filmato 3 spettacoli: uno al Geox di Padova, dove è grande lo spazio fra la prima fila di sedie e il palco, e quindi abbiamo potuto montare i dolly e i carrelli, che si muovevano senza disturbare il pubblico. Dopodiché abbiamo filmato due rappresentazioni presso il Politeama Rossetti di Trieste. Ogni sera le telecamere venivano messe in posizioni diverse, e quindi ti sembra che ci siano un miliardo di riprese e di angolazioni. Infine c’è una cosa che a teatro non hai: i primi piani. Ancora adesso, ogni volta che vedo Casanova Operapop - Il film, trovo che le facce che fanno gli attori siano straordinarie.
Torniamo alle immagini proiettate alle spalle degli attori di cui ti sei occupato tu. Com'è andata? Eravamo già in lockdown, giusto?
Sono andato a Venezia, che è una città a cui voglio un bene incredibile. Tutti sono stati gentili e i vigili mi accompagnavano nei posti dove volevo andare. Ho fatto le riprese alle 5 del mattino del 9 luglio: eravamo in piena pandemia e c'erano solo due o tre runner che correvano per Venezia. Per la scena delle gondole sono stato aiutato dai gondolieri, che hanno tolto dalle gondole tutti gli orpelli da turisti, riportandole a come erano una volta, quindi molto grezze. Abbiamo cambiato tutti i cordini di plastica con cui erano legate per mettere delle cime in corda come nel ‘700, il tutto gratuitamente, e a fine lavoro mi hanno addirittura offerto un giro in gondola. Per me era fondamentale creare un’impressione di realtà.
In una scena della prima metà del film, Giacomo Casanova dice al fidanzato di Francesca: "Parlate di lei come se fosse una cosa di vostra proprietà', e quindi mi viene da chiederti, in giorni in cui si parla dell'omicidio di Giulia Cecchettin: come trattava le donne Casanova?
Casanova, in particolare il mio, che si innamora perdutamente di Francesca dopo aver frequentato bordelli, ha sempre avuto grande rispetto per le sue conquiste. Non c'era una donna, in base tutto quello che ho studiato, che abbia detto: 'Sono stata trattata male, violentata, picchiata'. Giacomo adorava le donne, aveva solo paura dell'amore, ma quello che dava era comunque dolcezza, tenerezza, passione. Casanova non cercava la donna bella ma la donna vera. Non so se nella realtà l'abbia trovata, ma in ogni caso era un uomo gentile e che sapeva amare, anche per un'ora.
C'è un'altra figura carismatica della storia a cui ti piacerebbe dedicare un musical?
Un'idea ce l'ho, e so anche come tradurla in termini di rappresentazione teatrale: è una cosa modernissima basata su colori che ti devono ubriacare. Lo spettacolo è dedicato a Vincent Van Gogh e si deve intitolare Vincent. Sto studiando la sua storia e le sue lettere per capire come procedere, però stavolta non posso fare anche la produzione, perché è un impegno economico molto grosso.
Ancora una cosa, Red. Qual è il brano più bello che hai scritto?
Quello che devo ancora scrivere.
Casanova Operapop - Il film, che vede Beatrix Niederwieser come capo progetto e coproduttrice insieme e Stefano Scaroni e allo stesso Red Canzian, Chiara Canzian come Vocal Coach, regista residente e assistente al montaggio e Phil Mer come Arrangiatore, orchestratore e direttore musicale dell’opera, vi aspetta per soli tre giorni al cinema, il 27, 28 e 29 novembre:
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