Mentre Barbie continua a sbancare i botteghini, tanto che in Italia è già diventato il film più visto del 2023, battendo Super Mario Bros, sono sempre di più coloro che si domandano se un sequel ci sarà o non ci sarà. Sappiamo che nessuno ha detto: "Assolutamente no!" e che il finale del film, secondo alcuni, potrebbe essere il punto di partenza di uno o più lungometraggi incentrati sulle conseguenze di un determinato gesto. Certo è che Hollywood e le sue major antepongono assai spesso il Dio denaro a scelte creative che andrebbero rispettate, ma siamo sicuri che avrebbe senso rivedere Barbie, Ken, Barbieland e il mondo reale?
Il sito Collider fa un'analisi interessante delle ragioni per cui Barbie non dovrebbe essere il primo capitolo di una saga lunga chissà quanto, e ci informa su chi ha detto cosa. E quindi, per quanti sono rimasti indietro e anche per chi è un po’ confuso, facciamo un doveroso recap partendo dall'analisi della giornalista Shaina Weatherhead e mettendoci anche del nostro.
Cerchiamo innanzitutto di capire chi è che desidera un sequel di Barbie, a parte quegli spettatori che, incantati dal film, sono rimasti malissimo quando è finito e hanno immediatamente pensato e magari esclamato: "Ancora!". Purtroppo, un po' più in là dobbiamo soffermarci anche su alcuni momenti della trama del film, compresa la conclusione. Quindi, se ancora non avete visto Barbie, leggete fino a quando non vedete scritto "Inizio Spoiler".
Il Barbieverse
Come ci informava tempo fa la nostra Cristina Migliaccio, la Mattel, che è rimasta strabiliata dal successo di Barbie, punterebbe a creare un intero universo di Barbie, insomma un Barbieverse. Tanto il CEO dell'azienda produttrice di giocattoli quanto il produttore della Mattel Films avevano pensato di andare avanti con le vicende della celeberrima bambola, ma aspettavano di capire se il film avrebbe funzionato o meno. Ora che Barbie è diventato un successo con la S maiuscola, sono pronti a tornare a Barbieland, raccontando per esempio qualcosa sulla famiglia di Barbie. In questo caso, allora, più che di uno o più seguiti, dovremmo parlare di spin-off, e il primo che ci viene in mente è una origin story su Barbie Stramba, personaggio interpretato da Kate McKinnon. Se Barbie 2 o simili non dovessero vedere la luce, la Mattel potrebbe magari consolarsi con il film dedicato alla linea di bambole in miniatura Polly Pocket, che è già stato annunciato.
Margot Robbie e Grete Gerwig cosa dicono?
Che ne pensa Margot Robbie di un eventuale sequel? La produttrice e protagonista di Barbie non disdegnerebbe un nuovo film. Ha dichiarato che potrebbe prendere mille direzioni diverse ma che bisogna essere molto cauti, se non si vuole sbagliare. La splendida attrice ha confermato che i boss della Mattel stanno effettivamente parlando di un seguito.
Quanto a Greta Gerwig, non ha detto: "No, non se ne parla", ma, stando a quel che scrive Variety, ha fatto sapere di non avere tra i suoi progetti futuri un altro film su Barbie. "Per ora non ho niente del genere in programma" - ha dichiarato. La Mattel Films potrebbe anche bypassarla, ma sarebbe davvero brutto affidare ad altre mani l'eventuale franchise, anche perché perderebbe anche lo sceneggiatore Noah Baumbach, che è il marito della Gerwig. Insomma, Barbie dovrebbe restare una creatura cinematografica di Greta, su questo non ci piove!
Fare un sequel di Barbie significherebbe non tenere conto del suo messaggio femminista
Inizio spoiler
Come scrive Collider, Barbie ha un finale perfetto: Barbie sceglie di diventare umana e di trascorrere il resto dei suoi giorni nel mondo reale, e siccome non ha più i piedi fatti per i tacchi alti, si compra un paio di Birkenstock rosa e sembra al settimo cielo. Se un sequel volesse narrare le sue disavventure in un contesto a lei estraneo, saprebbe di già visto, e anche se Barbie ha le gambe e non la coda di pesce, la sua vicenda somiglierebbe, ad esempio, a Splash - Una sirena a Manhattan, oltre che a una serie di altri film un po’ meno conosciuti.
Creare un Barbieverse, inoltre, renderebbe meno efficace il messaggio femminista del film. Barbieland è a posto così com'è, perché è diventato un luogo dove le Barbie e vari Ken vivono in armonia fra loro, forti di loro contrasti ormai risolti e determinati volersi bene e rispettarsi. Il film di Greta Gerwig ci insegna anche che niente dura per sempre, soprattutto le cose belle. Perché allora forzare la mano? Non dobbiamo infine dimenticare che i dissapori fra il personaggio di America Ferrera e sua figlia sono svaniti, e quindi non c’è motivo di tornare sull'argomento.
Uno spin off su Ken? Pessima idea!
Il coprotagonista di Barbie è il Ken biondissimo magnificamente impersonato da Ryan Gosling. Sarebbe giusto dare al personaggio un film tutto suo? Forse no. Prima di tutto perché Barbie è un film su Barbie, sul girlpower, su una società matriarcale che in fondo sta bene anche ai Ken, che hanno capito che governare è faticoso, e lo è perché, perfino a Barbieland, i maschi devono dimostrare di essere forti, risoluti, e un po’ selvaggi, in altre parole aderire a un modello stupido e odioso. Abbiamo visto quanto diventa ridicola Barbieland con la Mojo Dojo Casa House e con tutti quei cavalli. Insomma, le donne che hanno amato Barbie sanno che Greta Gerwig ha dedicato il film al gentil sesso, dimostrando la forza delle donne nella battaglia contro il patriarcato, che in Barbie, per fortuna, resta confinato nel mondo reale.
Fine Spoiler
Concludendo, ci sembra che Barbie vada lasciato là dov'è. Forse, l'unica cosa che si potrebbe fare è scrivere e girare un sequel fra 20 anni, quando la società sarà certamente diversa da quella odierna e si potrà riflettere indirettamente sui cambiamenti intervenuti in alcuni lustri.
from ComingSoon.it - Le notizie sui film e le star https://ift.tt/31WnpVc
via Cinema Studi - Lo studio del cinema è sul web
Nessun commento:
Posta un commento