Arriva oggi, 1 febbraio, nelle sale italiane un'altra commedia francese che dimostra quanto i nostri cugini d'oltralpe, nell'arco degli ultimi 20 anni, abbiano affinato la scrittura e la realizzazione di commedie che riescono ad avere garbo, intelligenza e sensibilità. E ovviamente a far ridere.
Una bugia per due è il titolo italiano di Je ne suis pas un héros, un film che racconta la storia di un uomo mite e gentile di nome Louis, interpretato da Vincent Dedienne, che ha un talento per passare inosservato. Non è ciò che vorrebbe, però. Spesso amici, colleghi e familiari non si accorgono di lui, ma quando crede di avere una grave malattia ed essere vicino alla morte, improvvisamente tutti cambiano atteggiamento. Le relazioni cambiano, le opportunità crescono, le soddisfazioni arrivano. Lo studio legale per cui lavora si accorge che lui è una risorsa importante per un caso contro un'azienda di pesticidi. Queste attenzioni però teme di perderle quando accade qualcosa di inaspettato e precipita in una spirale di menzogne dalla quale diventa difficile uscire.
Spazio all'improvvisazione!
Pur toccando temi delicati e sfiorando il confine della commedia drammatica, il film mantiene intatto l'umorismo che ne caratterizza la personalità. Il merito è del regista Rudy Milstein, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Théo Courtial, e che comunque ha voluto lasciare spazio all'improvvisazione dei suoi attori. Alla fine delle riprese, si è ritrovato inevitabilmente con tantissimo materiale. Proprio come il protagonista del film, il regista ha dovuto trovare un equilibrio tra ciò che era essenziale e ciò che non lo era. I piccoli momenti di vita che voleva introdurre dovevano essere in armonia con la sceneggiatura, ma seguendo questo schema, Milstein si è ritrovato con una prima versione del film di circa 2 ore e 40, che non è esattamente la durata ideale per una commedia. A quel punto tutto il team di montaggio si è rimesso al lavoro per ripensare e riscrivere, finché, diverse settimane dopo, come per magia, il film ha trovato la sua forma perfetta.
Come è nato il film
Con Una bugia per due, Rudy Milstein ha voluto scrivere un film sull’apparenza, su come possiamo mettere da parte i nostri principi per sedurre, essere accettati dalla società o dai nostri genitori. Il personaggio di Louis, che ha il volto di Vincent Dedienne, è un giovane avvocato simpatico e ingenuo, apparentemente mosso da nobili intenti. Eppure durante il film commette cose immorali. E lo spettatore è portato a "scusarlo" perché, appunto, è un bravo ragazzo. Si può perdonare tutto a chi ha buone intenzioni? Quanto possiamo permetterci di agire per un secondo fine, nascondendoci dietro a lodevoli intenzioni? Sono le nostre azioni a definire al 100% chi siamo? Dov'è il confine tra ciò che è giusto e ciò che ci rende felici? Queste sono le domande che la storia lascia emergere.
Il protagonista perfetto
Rudy Milstein ha incrociato Vincent Dedienne a teatro per anni senza mai davvero conoscerlo. "L'ho visto recitare molto spesso e, ogni volta, lo trovavo geniale; ho sempre amato la sua fantasia, la sua gentilezza, la sua follia, il suo fascino. È un ragazzo pieno di vita, ma nei suoi occhi c'è una certa malinconia infantile, un'ingenuità... è una persona splendida" dice il regista. "Ho pensato che fosse perfetto per il ruolo. Tutto il suo corpo incarna il personaggio. Mi ha seguito ovunque, con generosità, accuratezza e precisione. Abbiamo costruito questo personaggio insieme, ho davvero amato questa collaborazione".
Rudy Milstein: il regista, sceneggiatore... e attore!
Essendo attore lui stesso, Rudy Milstein ha voluto ritagliarsi un ruolo nel film, quello del vicino di casa Bruno. Vittima di un ictus, Bruno è incapace di provare la minima emozione. Il regista spiega che questo ruolo lo ha divertito, "inoltre era così speciale che ho pensato di risparmiare tempo non dovendo spiegare chi fosse. Bruno è così atipico: con una sola sfumatura, può diventare inopportuno, tremendamente sincero o incredibilmente divertente. Sapevo bene come inserirlo nel film. Abbiamo girato tutte le mie sequenze alla fine delle riprese, quindi è stato stimolante spogliarmi del ruolo da regista e unirmi agli altri attori come interprete".
Non ci resta che sorridere
Una bugia per due è una commedia il cui filo conduttore che unisce le varie storie è il cancro, un argomento serio intorno al quale il regista riesce a farci sorridere e commuovere. Milstein si è ispirato alla propria vita, raccontando di quando ha perso la nonna a causa della malattia. Di quanto le sia stato vicino negli ultimi giorni della sua vita. "Questo tema è entrato nella sceneggiatura in modo naturale. È il motore che muove la storia per affrontare il mio problema con l'apparenza: Louis è pronto a fingere di essere un malato di cancro per compiacere gli altri. Tuttavia non è mai stata una questione di pathos: ho voluto mantenere sempre un tono vivace, gioioso e brillante. Sono cresciuto in un'atmosfera famigliare in cui gli eventi drammatici venivano sempre affrontati con uno spirito positivo e sdrammatizzante. Di fronte a una certa disperazione, non resta che l'umorismo”.
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