Viene evocato espressamente, il maestro dell'implacabile dramma nordico familiare, Ingmar Bergman, con il protagonista che passa la notte di Natale rivedendo ogni anno la versione lunga televisiva di Fanny e Alexander. Si chiama Tom, anche lui ha un rapporto a dir poco complesso con la sorella, ma anche con i genitori, prossimi alla morte per malattia, non va molto meglio. Sterben, che suona in italiano come morendo, è uno spiazzante film di Matthias Glasner, con protagonista il bravo Lars Eidinger, presentato in concorso al Festival di Berlino.
La famiglia Lunies vive fra Berlino e Amburgo, sempre più sbriciolata e priva ormai di ogni legame reale, a parte episodiche telefonate. I due genitori settantenni si scoprono malati, di demenza lui e cancro lei, e sono prossimi alla morte. A proposito della quale il figlio Tom, direttore d'orchestra, sta lavorando alla prima di una composizione intitolata Sterben (morendo), come il fiilm, scritta dal suo migliore amico depresso e sempre sull'orlo del suicidio. Un oggetto misterioso, questo film di Matthias Glasner, da anni impegnato più nella serialità televisiva che al cinema, tre ore di eccessi e grottesco, superando la soglia del 'cringe' e del buon gusto, salvo passare ogni tanto alla diagnosi algida, su un ideale tavolo autoptico, delle relazioni fra familiari e protagonisti. Seguirà dibattito, è già qualcosa.
La video recensione di Mauro Donzelli dal Festival di Berlino 2024.
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