giovedì 10 agosto 2023

Addio ad Antonella Lualdi: morta a 92 anni la stella del cinema italiano

In un periodo funestato da lutti eccellenti per il mondo del cinema e della musica (Robbie Robertson e il nostro Peppino Gagliardi), arriva oggi la notizia della scomparsa di una delle nostre più famose attrici, Antonella Lualdi, morta l'età di 92 anni in un ospedale fuori Roma dove era ricoverata. Nel 1955 aveva sposato il collega Franco Interlenghi, con cui aveva condiviso anche il lavoro. Dalla loro bellissima anche se litigiosa storia d'amore sono nate le figlie Antonellina e Stella, e anche se in seguito si erano separati per il carattere dispotico di lui, non avevano mai divorziato e lei gli era stata vicina fino alla sua scomparsa all'età di 84 anni nel 2015, tanto da intitolare poi la propria autobiografia "Io, Antonella, amata da Franco". Ricordiamo la carriera di questa bella e brava interprete a cui la vita non ha risparmiato dolori ed amarezze (tra cui la devastazione del suo appartamento da parte della nipote Virginia Sanjust), ma sempre dolce e incapace di provare rancore.

Antonella Lualdi: la carriera

Antonella Lualdi nasce a Beirut, in Libano, da madre greca e padre italiano. All'anagrafe si chiama Antonietta De Pascale. Arriva al cinema come protagonista nel 1949, appena diciottenne, nel film musicale Signorinella, ma appare anche, non accreditata, ne Il principe delle volpi di King Vidor, girato a Cinecittà. Recita anche nel melodramma sempre a tema musicale Canzoni per le strade. La sua bellezza, dolcezza e naturale eleganza ne fanno subito una protagonista del cinema degli anni Cinquanta e Sessanta e appare sulle copertine delle riviste al pari di colleghe come Lucia Bosè e Gina Lollobrigida. La sua storia d'amore con l'ex Sciuscià Franco Interlenghi, con cui interpreta nel 1958 un film che ci è molto caro, interamente girato a Lucca, Giovani mariti di Mauro Bolognini, fa sognare le spettatrici dell'epoca. In tutto condivideranno la scena quattro volte, tra cui in Gli innamorati ancora di Bolognini, il regista che forse ha saputo meglio valorizzarne le qualità, e in Padri e figli di Mario Monicelli. Tra i film più importanti in cui Antonella Lualdi ha lavorato (oltre 100 tra cinema e tv i titoli a lei attribuiti) ricordiamo in ordine sparso Il cappotto di Alberto Lattuada, I delfini di Francesco Maselli, Cronache di poveri amanti di Carlo Lizzani, La notte brava, di nuovo con Bolognini, Via Margutta di Mario Camerini, Gli imbroglioni di Lucio Fulci, Il disordine di Franco Brusati, Se permettete parliamo di donne di Ettore Scola. Negli anni Settanta si era dedicata prevalentemente alla tv in ruoli minori ed era apparsa anche nel poliziottesco La legge violenta della squadra anticrimine di Stelvio Massi. Dopo il ritorno alla fama con la serie tv francese Il commissario Cordier (Lualdi era apprezzata anche all'estero), è apparsa nel 2009 nel film di Gian Paolo Cugno La bella società, che ha segnato il suo definitivo addio alle scene.



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