Se avete visto Indiana Jones e il Quadrante del Destino con Harrison Ford, al cinema da qualche giorno, vi siete magari posti qualche domanda sul ruolo di Karen Allen alias Marion nel film di James Mangold. L'attrice, che ha accompagnato il cast sul red carpet a Los Angeles, ha commentato la direzione del quinto capitolo con Variety. Prima di procedere vi annunciamo che faremo qualche spoiler, quindi fermatevi qui se non avete visto il film. Leggi anche Indiana Jones e la maledizione dell'Ultima Crociata: le radici del Quadrante del Destino e del suo paradosso
Indiana Jones e il Quadrante del Destino, Marion poteva avere un ruolo più corposo?
In Indiana Jones e il Quadrante del Destino sappiamo che Indy (Harrison Ford) e Marion (Karen Allen) si sono lasciati, in seguito alla morte del figlio Mutt nel Vietnam. Marion appare solo alla fine del film, quando i due si riconciliano con un toccante scambio che cita una celebre scena dei Predatori dell'arca perduta. Karen Allen ha seguito a distanza la preparazione del film, e ha raccontato a Variety quello che lei è riuscita a capire. Le prime idee per la storia erano diverse.
Pensavo che saremmo ripartiti da dove avevamo lasciato i personaggi [in Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, ndr], avevo sempre immaginato una storia con Indy e Marion da lì in poi. Quando Steven doveva dirigere il film, penso che i copioni fossero più concentrati su una vicenda con Indy e Marion. Ma quando Steven si è chiamato fuori ed è arrivato James, ha cominciato da zero con nuovi sceneggiatori e ha scelto la direzione finale. Avrebbero raccontato una storia diversa. Non voglio dire di aver letto un copione di quelli su cui stava lavorando Steven, perché non sarebbe vero. Però sapevo dalle conversazioni che avevamo avuto che la storia avrebbe coinvolto Marion molto di più di quello che ora c'è. [...] Sono rimasta delusa, naturalmente, [...però] sono stata profondamente felice che Marion sia tornata almeno alla fine della loro storia. Questo è senz'altro l'ultimo capitolo di questo specifico gruppo di film - e se questa è l'ultima storia con Harrison nei panni di Indy e me come Marion - sono stata profondamente felice che non sia finita senza che si fossero rimessi insieme. Ha significato tanto per me, quella sensazione di cavalcata verso il tramonto.
Karen ha poi spiegato che il suo coinvolgimento nel Quadrante ha richiesto riprese durate solo due giorni, per la sequenza finale, anche se è arrivata sul set qualche giorno prima, per scegliere l'abito giusto col reparto costumi e conoscere Phoebe Waller-Bridge ed Ethann Isidore, e avere un'idea del modo di dirigere di James Mangold ("Molto chiaro, molto diretto, pieno di energia e divertente"). Nonostante la scena durasse così poco, ha apprezzato che fosse così carica di significato in quei pochi minuti, e si è preparata al meglio, anche scrivendo per se stessa un ipotetico tragitto emotivo di Marion, non specificato in sceneggiatura, per viverlo meglio durante la recitazione. Tornerebbe a interpretare Marion, anche se Harrison ha detto di aver chiuso col personaggio? Assolutamente sì, però con pragmatico umorismo aggiunge: "Non riesco a immaginare che si crei un film su Marion senza Indy, ma chi lo sa, mai dire mai!"
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