Mentre si avvicina ai suoi primi 65 anni, Jamie Lee Curtis sta vivendo un periodo particolarmente fortunato e felice della sua vita e della sua carriera. Terminati gli impegni come Laurie Strode nei reboot/sequel di Halloween e reduce dal suo primo Oscar, sta per lanciare l'8 agosto un graphic novel di sua creazione, Mother Nature, che diventerà anche prossimamente un film. Ne ha parlato con People, scherzando sulle proprie doti di preveggenza e sul lato oscuro della propria immaginazione.
Mother Nature: il graphic novel di Jamie Lee Curtis sulla crisi climatica
In un'intervista esclusiva rilasciata a People, Jamie Lee Curtis scherza sul fatto di esser sempre in anticipo sui tempi: "sapete che ho inventato Instagram, no?". La sua "preveggenza" si riferisce al fatto che all'età di 19 anni aveva avuto un'idea per una sceneggiatura su una crisi climatica esistenziale: "Volevo sapere cosa sarebbe accaduto quando Madre Natura avesse reagito agli attacchi umani. A quanto pare ho un'immaginazione molto cupa". L'idea originale, però, era diversa da quella che sarebbe poi stata sviluppata nel graphic novel Mother Nature. L'occasione per rispolverare quel concetto, in tempi in cui la crisi climatica è diventata epocale e minaccia la nostra stessa sopravvivenza, è stato l'incontro con l'illustratore Karl Stevens, di cui aveva comprato un disegno per farne dono al marito Christopher Guest. E' stato lui, dopo che lei gliene aveva parlato, a dirle che era un'idea perfetta per un graphic novel e da lì è nata la loro collaborazione. Quello che è strano è che mentre nella vecchia versione era l'uomo al centro della storia, il co-autore di Mother Nature, Russell Goldman, ha rovesciato la prospettiva iniziale: "Ha interpretato la storia in modo diverso e mi ha ricordato che la storia si chiama Madre Natura e forse è ora di riconoscere che la mamma ha sempre ragione". Il romanzo grafico, o come lo vogliate chiamare, arriverà nelle librerie e fumetterie americane l'8 agosto, proprio dopo una serie di catastrofi, dal caldo estremo ai tornado, dovuti al cambiamento climatico, ancora incredibilmente negato (per interesse) da molti. "Non voglio dire che ho programmato bene l'uscita", dice Lee Curtis, "ma segue i giorni più bollenti mai registrati. In questo momento, col cambiamento climatico, ho una paura fottuta. Ma avere paura tiene desta la mia attenzione". Jamie Lee Curtis spera che leggendo la sua storia, la gente sia ispirata a comportamenti più virtuosi, come mangiare meno carne e diminuire l'uso della plastica: anche se purtroppo, senza un impegno mondiale dei governi, sarà sempre una goccia nel mare, ognuno dovrebbe fare la sua parte.
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