Negli Stati Uniti, come sappiamo, Barbie e Oppenheimer sono usciti lo stesso giorno, cosa che ha spinto qualcuno a riunirli nella favolosa parola Barbienheimer, un po’ per sottolineare la competizione al boxoffice e un po’ alludendo a chi ha fatto una bella maratona vedendoli entrambi. Fra i due, però, non c’è stata gara, perché il primo ha incassato, nel weekend di apertura, molto più del secondo. Il film di Greta Gerwig ha infatti guadagnato 163 milioni di dollari, cifra che ha sorpreso tutti, visto che ci si aspettava un risultato intorno ai 75 milioni. Ora, gli americans amano molto analizzare non tanto i singoli film, come fanno i critici cinematografici, quanto i numeri o risultati, e quindi Screenrant ha pubblicato un articolo sulle 10 ragioni per cui Barbie ha superato Oppenheimer che ci è molto piaciuto. A dire il vero, il giornalista a cui dobbiamo questa puntuale e interessante riflessione non ha detto "superato" ma "distrutto, cosa che ci sembra poco gentile nei confronti di Nolan. Non perdiamoci in chiacchiere, però, e scopriamo i dieci motivi del sorpasso.
Barbie è PG-13, Oppenheimer R
Anche se non è stato pubblicizzato come un film per bambini, Barbie è targato PG-13, che significa visione consigliata fino a 13 anni solo in presenza di un adulto e visione libera a partire dai 14 anni. Oppenheimer, invece, aveva una bella R, che vuol dire vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto. È chiaro, quindi, che Barbie è andato meglio perché a vederlo sono state persone di tutte le età. E anche se i temi sono seri, è un film che può deliziare i bambini e le bambine con il suo tripudio di colori pastello, e siccome parla di uguaglianza, femminismo, eccetera, qualche genitore avrà pensato che sarebbe stato istruttivo per i propri figli andare al cinema.
Barbie dura meno di Oppenheimer
La durata di Barbie è inferiore alle due ore, mentre Oppenheimer arriva a 3. Sic stantibus rebus, molti hanno preferito non trascorrere metà pomeriggio o sera al cinema. Inoltre, se un film non dura molto, si possono fare più spettacoli, e più spettacoli, negli States, ha significato più soldi.
La campagna pubblicitaria di Barbie è stata strepitosa. Improvvisamente le città si sono tinte di rosa e la bambola della Mattel con il volto di Margot Robbie ha cominciato ad apparire in ogni dove. Non che Oppenheimer non abbia avuto una notevole promozione, ma Cillian Murphy con il cappello o gli occhioni blu sgranati non ha lo stesso appeal di Ryan Gosling in versione Ken, che è pure un po’ ridicolo, ma meravigliosamente autoironia. Lasciateci dire che anche durante Ciné - Giornate di Cinema Barbie è stato presentato in maniera favolosa. Pensate che chi ha parlato del film agli esercenti, lo ha fatto da dentro una scatola contieni-Barbie a grandezza umana. Va però detto che le recensioni positive di Oppenheimer hanno superato quelle di Barbie.
Barbie ha l'aria da blockbuster estivo, Oppenheimer è più autunnale
L'estetica di Barbie, scrive il giornalista di Screenrant, grida blockbuster estivo. Ci sono palme, ruote panoramiche e la sabbia rosa della spiaggia di Malibu. Oppenheimer, invece, sembra più un film da vedere in autunno o in inverno, per poi parlarne a lungo con gli amici davanti al camino acceso, magari mangiando caldarroste e bevendo vin brulè.
Il formato dei film
Molti fan di Christopher Nolan non hanno visto Oppenheimer perché aspettano che arrivi nella sala appropriata, magari vicino casa. Mentre infatti Barbie è stato realizzato nel formato standard 1,85:1, e quindi lo si può vedere in tutti i cinema del mondo, Oppenheimer è stato girato interamente su pellicola di grande formato e richiede uno schermo Imax con un rapporto d’aspetto di 1,43:1, sempre se si vuole vederlo come Christopher Nolan ha consigliato. Nella nostra città, Roma, al momento c’è soltanto una sala capace di garantire proiezioni in 70mm, e anche se il film di Nolan esce il 23 agosto, le persone hanno cominciato a prenotarsi.
Tutti al cinema vestiti di rosa
Le proiezioni di Barbie sono state e sono ancora un vero e proprio happening. Molti ragazzi che postano regolarmente foto su Instagram e usano tikTok si sono presentati al cinema vestiti come Margot Robbie o come Ken. I cosplayer hanno rasentato la maniacalità, mentre altri si sono semplicemente vestiti di rosa, celeste, eccetera. Per andare a vedere un film serio come Oppenheimer, a nessuno viene in mente di indossare gli abiti del tempo in cui fu creata la bomba atomica, e ciò fa di Barbie, lo ripetiamo, un'occasione di festa e di sfoggio nerd.
Viviamo in tempi difficili, si sa, perché abbiamo avuto una terribile pandemia e l’economia di molti paesi ha subito un grave danno. In un simile scenario, si ha decisamente voglia di commedie più che di drammi. Ancora la nostra fonte scrive che l’importante messaggio di Barbie viene ammantato di leggerezza, e quindi arriva con facilità. In Oppenheimer, invece, già nei primi 3 minuti la tensione è altissima, e si esplorano stati d’animo come il sentirsi colpevoli e la mortalità. Si esce quindi dal cinema felici. ma non ci si sente rassicurati. Da Barbie, invece, si esce a cuor leggero.
La curiosità delle bambine ed ex bambine
Siccome Barbie è una bambola strafamosa, quasi tutte le bambine di ora e quelle di una volta ci giocano o ci giocavano. Ciò significa che anche chi non è un cinefilo può essere incuriosito dal film e vedere come è stata trasformata in una ragazza in carne ed ossa da Greta Gerwig. Magari qualche ragazza ha appeso in camera un manifesto di Peaky Blinders, che poi è la serie che ha fatto conoscere al mondo intero Cillian Murphy, ma le persone che hanno giocato con le barbie sono più numerose di quelle che hanno comprato l’action figure di Thomas Shelby. Bisogna ammettere però, che il numero di star nel film di Nolan è notevole (Matt Damon, Robert Downey Jr., Emily Blunt) e questo particolare potrebbe cambiare le carte in tavola.
La sceneggiatura bomba di Greta Gerwig e Noah Baumbach
Barbie è stato sceneggiato da Greta Gerwig e dalla sua dolce metà Noah Baumbach. Quest'ultimo è stato universalmente apprezzato per il copione di Storia di un matrimonio. E che dire di Greta Gerwig? Ha due candidature all'Oscar per la migliore sceneggiatura, una per Ladybird e una per Piccole Donne. Chi ha visto Barbie è rimasto molto colpito dai dialoghi e dalle situazioni in cui si vengono a trovare i personaggi e non si aspettava tanta ironia e spettacolari momenti di empowerment femminile. Intendiamoci, anche Nolan è un bravissimo sceneggiatore, ma quando c’è il passaparola, le chiacchiere stanno a zero,
L'odio per gli spoiler
L'articolo di Screenrant si chiude con l'effetto sorpresa, che testimonia ancora una volta l'avversione del pubblico per gli spoiler. Oppenheimer, diciamocelo, racconta una storia che si conosce, perché Cillian Murphy interpreta un personaggio di cui si sanno molte cose, proprio perché è realmente esistito. Barbie, al contrario, è avvolto nel mistero e ciò che si vede nel trailer accade nei primi 15 minuti di film. Abbiamo appreso che ci sono grosse sorprese e che accade qualcosa di sensazionale, ecco perché c’è sempre più curiosità, almeno da parte nostra.
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