giovedì 25 dicembre 2025

Primavera: la musica come grido di libertà nell'opera prima di Damiano Michieletto, ora al cinema

"La musica non serve a niente, ma può fare tutto". Questa citazione da Primavera, lungi dall'essere una frase a effetto, racchiude la forza vitale e autentica del film d'esordio di Damiano Michieletto. Note e armonie non rappresentano solo il mero divertissement di una classe dirigente annoiata. La musica è in primis l'appassionato motore che accende la coscienza della protagonista, la giovane orfana Cecilia (Tecla Insolia), ma anche il baluardo salvifico che dà senso alla vita del geniale Antonio Vivaldi (Michele Riondino). Primavera, in sala dal 25 dicembre con Warner Bros. Pictures Italia, è un'opera prima ispirata, cruda e dalla forte identità visiva: un inno alla potenza dell'arte, ma ancor di più alla tenacia di chi è pronto a tutto per rivendicare la propria voce. Anche a carissimo prezzo.

Primavera: la trama del film con Tecla Insolia e Michele Riondino

Siamo nella Venezia cupa e disincantata dei primi del Settecento. L'Ospedale della Pietà è un'importante istituzione che accoglie orfane bisognose e avvia le più talentuose allo studio della musica. Tra loro c'è la ventenne Cecilia (Insolia), ossessionata da una madre che non ha mai conosciuto e rassegnata a un destino che sembra inevitabile: sposare un ricco ufficiale. Cecilia fa parte dell’orchestra tutta al femminile dell’Ospedale, molto apprezzata dall’élite cittadina. Insieme alle compagne, si esibisce dietro una grata o con il volto celato da maschere: un eccesso di pudore e modestia che finisce per renderle invisibili agli occhi del mondo. Quando l'orchestra della Pietà si ritrova a competere con quella di un altro ospedale veneziano, i Derelitti, il Governatore, deciso a non perdere le generose donazioni dei salotti benestanti, corre ai ripari ingaggiando un nuovo insegnante di violino: il suo nome è Antonio Vivaldi (Riondino).

 

L'artista, schivo e di salute cagionevole, si accorge subito che Cecilia ha qualcosa in più. Tra i due, col tempo, si instaura un rapporto di reciproco rispetto che, da una parte, apre gli occhi alla giovane, incoraggiandola a ribellarsi e diventare padrona del proprio futuro. Dall'altra, ispira Vivaldi a comporre nuova musica e a riscoprire un'ambizione sepolta da tempo. Ma tra le aspirazioni e l'emancipazione, c'è di mezzo una società governata da regole ferree. Cecilia scoprirà sulla propria pelle (letteralmente) che la libertà si paga cara e che anche le alleanze più sincere possono dissolversi in un attimo.

Primavera: l'energia sovversiva della musica nel film d'esordio di Damiano Michieletto

Il percorso di Primavera, liberamente tratto dal romanzo Stabat Mater di Tiziano Scarpa, è cominciato con l'anteprima mondiale al Toronto International Film Festival ed è proseguito a Chicago, dove ha vinto l'Audience Award for the Best Intl Feature. Damiano Michieletto, regista veneto di fama internazionale nel mondo dell’opera lirica, debutta al cinema consacrando sullo schermo due passioni centrali: la musica come energia sovversiva e Venezia, sua città d’adozione, grande co-protagonista della storia.

 

"Primavera racconta dell’incontro e del risveglio di due anime dopo un lungo inverno - ha dichiarato l'autore - Cecilia e le sue giovani compagne nascondono passioni e desideri pronti ad esplodere, insieme alla bruciante curiosità per un mondo ignoto, solo intuito dietro le grate della chiesa in cui si esibiscono per i patrizi veneziani. [...] Antonio Vivaldi coltiva dentro di sé una fantasia furiosa, un’immaginazione travolgente che si traduce in una musica emotiva, mai sentita prima, una musica inquieta e malinconica, forsennata e ardente".

La sceneggiatura di Ludovica Rampoldi si sviluppa con ritmo e chiarezza mentre la musica, splendida, non è mai intermezzo narrativo, bensì la scintilla che esalta i conflitti dei protagonisti. Per Vivaldi è la chiave per la fama e per ottenere tutto ciò che la vita gli ha negato fino a quel momento. Per Cecilia è strumento di consapevolezza, arma di affermazione e via d’accesso a una nuova identità. Tecla Insolia incarna con convinzione l'evoluzione della protagonista, da orfana docile e malinconica a giovane donna ardente, che conquista la propria autonomia.

 

Chi non ha sentito almeno una volta l'illustre nome di Antonio Vivaldi? Al tempo stesso, probabilmente, non tutti conoscono i tormenti che lo affliggevano e le sfortunate peripezie che scandirono la sua breve vita. Morì nel 1741 in solitudine e miseria, sepolto in una fossa comune, lontano dalla sua città. I suoi manoscritti rimasero nell’ombra per quasi due secoli, finché, agli inizi del Novecento, non furono scoperti quasi per caso, portando alla luce il suo straordinario mondo musicale. Michele Riondino restituisce tutta l'ambiguità di un genio emarginato, che brama segretamente il successo e finisce per piegarsi alle stesse istituzioni che apparentemente disprezza. Il cast del film include gli ottimi Fabrizia Sacchi e Stefano Accorsi, con la partecipazione di Valentina Bellè.

Primavera fa dei colori calibrati e di un impianto visivo suggestivo, sempre al servizio della tensione narrativa, uno dei suoi principali punti di forza. È un’emozionante e dolorosa riflessione sul coraggio di rompere i binari per affermare pienamente se stessi, costi quel che costi. Guidato da una protagonista femminile profonda e carismatica, il film di Damiano Michieletto racconta la musica come esperienza idealizzata e travolgente, con la promessa di accendere nello spettatore autentica curiosità e di invitarlo a riflettere su quanto siano sfumati i confini tra arte e potere.



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