Non è Natale senza uno dei più grandi classici delle feste. Mamma, ho perso l'aereo (1990) è esattamente il tipo di film che, anno dopo anno, non possiamo fare a meno di rivedere con nostalgia. È un feel-good movie al quale tutti siamo legati, anche se, al suo interno, non c'è nulla che abbia davvero senso. Dalla misteriosa ricchezza della famiglia McCallister, sulla quale ci si interroga da anni, fino alla premessa stessa del film: un bambino, Kevin (Macaulay Culkin), dimenticato a casa dai genitori. Ci sono un'infinità di elementi nel cult di Chris Columbus che sfidano il buon senso. Questo indubbiamente fa parte del fascino del film, ma alcune decisioni e situazioni sfiorano il paradossale, anche all'interno di una commedia per famiglie. Ecco 5 buchi di trama imperdonabili in Mamma, ho perso l'aereo: un film iconico, che tuttavia inciampa nella sua stessa (il)logica.
Il fattorino sente gli spari e gira i tacchi
Nella famosa scena in cui Kevin decide di ordinare una pizza, il fattorino sente il caos che regna all'interno di casa McCallister (il bambino ha messo un gangster movie a tutto volume per prenderlo in giro). E cosa fa? Fugge verso la sua auto e non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello di chiamare la polizia. È una di quelle sequenze che da sempre lasciamo correre, ma non ha alcun senso. Chiunque sentisse degli spari in una casa lo segnalerebbe alle autorità. La parte peggiore, è che il fattorino non è nemmeno l'unico personaggio a lavarsene le mani. Kevin elabora piani elaborati per sbarazzarsi di Harry (Joe Pesci) e Marv (Daniel Stern), e, per questo, dalla sua casa arrivano rumori forti, porte che sbattono, urla e tonfi... eppure nessun vicino si domanda cosa stia succedendo. È come se l'intero isolato fosse completamente deserto e non c'è una spiegazione logica: nessun accenno a vicini in viaggio o case vuote.
La polizia arriva, bussa e se ne va
A un certo punto di Mamma, ho perso l'aereo, la polizia si presenta finalmente a casa McCallister su richiesta dei genitori di Kevin. Bussa alla porta, non vede nessuno e se ne va. È incredibile, considerando che stavano rispondendo a una chiamata che segnalava la presenza di un bambino a casa da solo. Qualsiasi dipartimento di polizia, anche con le procedure più elementari, indagherebbe a fondo. Soprattutto con il rischio di un'effrazione o che ci sia un bambino in pericolo. La decisione di bussare, fare spallucce e alzare i tacchi è inaccettabile, ma c'è di peggio. Quando i ladri vengono catturati, nella stessa notte, non vediamo nessuna indagine, nessun controllo sul benessere del bambino o valutazione della proprietà. L'intero ruolo della polizia si riduce sostanzialmente a una sirena che suona.
Kevin a costruisce in poche ore trappole degne dei Looney Tunes
Per superare in astuzia i ladri, Kevin costruisce in una sola notte delle trappole incredibilmente complesse, usando tutto ciò che gli capita sottomano. Pavimenti scivolosi, barattoli di vernice, materiale infiammabile: un intero arsenale di tranelli degno di Willy il Coyote e Beep Beep. Ma un simile ambaradan richiede pianificazione, precisione e soprattutto tempo: molto più di Kevin ne abbia a disposizione. Certo, la sospensione dell'incredulità fa parte dell'esperienza, ma è impossibile non notare quanto sia assurdo che quelle trappole funzionino con un tempismo perfetto ogni singola volta. È come se Kevin avesse fosse stato addestrato dai marines. E sapete qual è il colmo? La mattina dopo, la casa è immacolata.
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Nonostante scivolino, si brucino le mani e vengano colpiti da oggetti contundenti, Harry e Marv rimangono stranamente lucidi e agguerriti. In qualsiasi situazione reale, quelle ferite sarebbero sufficienti a mettere K.O. chiunque. Invece, nel film, i ladri si rialzano più e più volte, ignorando la reale pericolosità di ciò che sta accadendo loro. Certo, stiamo parlando della sequenza clou di Mamma, ho perso l'aereo, iconica e sempre divertente da guardare. Se i criminali fossero gravemente feriti, la storia non potrebbe continuare, ma non c'è modo di prendere sul serio nulla di ciò che vediamo.
Linee telefoniche fuori uso… tranne quando servono
Il difetto più grande di Mamma, ho perso l'aereo sono i genitori di Kevin: com'è possibile che si accorgano della sua scomparsa? Come accennato in apertura, però, abbiamo deciso di superare questo scoglio. Concentriamoci dunque sulle azioni successive all'epifania. Da quel momento in poi, ci si aspetterebbe che provassero subito a chiamarlo, ma il film spiega che non possono farlo perché le linee telefoniche sono "fuori uso" dopo un temporale. Una scusa che regge finché Kevin non chiama la pizzeria quella stessa sera senza problemi, usando esattamente la stessa linea presumibilmente morta. Si potrebbe forzare la logica e affermare che le chiamate locali funzionavano ancora, ma per il pubblico l'effetto è lo stesso: è un'evidente incoerenza che esiste solo per mantenere viva la premessa.
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