Due grandi autori del cinema e della letteratura dei nostri giorni sono al lavoro su un adattamento che promette meraviglie. Olivier Assayas e Emmanuel Carrère stanno scrivendo una versione per il cinema - che sarà diretta probabilmente dal primo - di uno dei migliori libri dell’ultimo anno: Il mago del Cremlino di Giuliano da Empoli. Da molti avvicinato, giustamente, per tematiche e qualità nel racconto a Limonov proprio di Carrère, cerca di scavare nella testa di Vladimir Putin e del suo sistema di potere, raccontandone la genesi e l’ascesa attraverso il personaggio di Vadim Baranov, consigliere del presidente russo, ispirato allo spin doctor Vladislav Surkov.
A parlare di questo nuovo progetto è stato proprio Carrère, in un’intervista a Robinson di Repubblica in occasione della promozione del suo nuovo libro, V13, appassionante raccolta dei reportage settimanali realizzati seguendo per un anno il processo agli attentatori del Bataclan. Lo scrittore il 24 febbraio 2022, giorno dello scoppio della guerra in Ucraina, si trovava a Mosca, proprio sul set della versione cinematografica del “suo” Limonov diretta da Kirill Serebrennikov. “Dovevo saltare solo due giorni di processo per recitare un piccolo ruolo”, ha dichiarato a Robinson, “quando poi è scoppiata la guerra, il set si è fermato ed è stato inevitabile rimanere più a lungo per scrivere un reportage”.
Altra carne al fuoco, quindi. Aspettiamoci prossimamente altri racconti di suo pugno (oltre a un reportage pubblicato all’epoca) sulla terra della nonna, quella Russia che secondo lui è “il paese al mondo che più si ostina a confermare i propri cliché. I russi sono ubriachi, sentimentali, brutali e si comportano come i tre fratelli Karamazov messi insieme”.
Il mago del Cremlino, pubblicato in Italia da Einaudi (e in Francia da Gallimard), è un libro dello scrittore e politologo Giuliano da Empoli, studioso molto apprezzato fra Italia e Francia, docente di politica comparata alla prestigiosa Sciences-Po di Parigi. In passato è stato assessore alla cultura del comune di Firenze nella giunta guidata da Matteo Renzi, membro del consiglio d’amministrazione della Biennale di Venezia e molte altre cose.
Come ha aggiunto Carrère, “la scelta di Surkov è brillante e lo dico da intenditore, credo di aver avuto un’idea altrettanto buona quando ho fatto il libro su Limonov. Avendo fatto qualcosa di simile, apprezzo il romanzo, tanto più che Giuliano non parla russo e per sua stessa ammissione è stato solo tre volte in Russia".
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