Il 31 ottobre del prossimo anno, il 2018, ricorrerà il centenario della morte di uno dei più importanti artisti del Novecento, Egon Schiele.
Aveva solo 28 anni quando è morto - vittima dell'influenza spagnola che quell'anno fece milioni di vittime in tutta europa - l'artista austriaco, eppure ha lasciato circa 300 dipinti a olio e oltre 2000 fra disegni e acquerelli. Le sue opere, oggi, valgono milioni euro, spesso decine di milioni.
Schiele è stato un vero artista bohémien, un iconoclasta, un provocatore, irrefrenabile nella vita come nella produzione artistica. I suoi soggetti preferiti erano nudi femminili, spesso ritratti di modelle giovanissime, e questo gli valse, oltre allo scandalo che suscitava, un'accusa di abuso di una minorenne e di pornografia, in seguito alla quale dovette trascorrere quasi un mese in prigione.
Per il giovane artista fu un'esperienza devastante, una di quelle su cui si concentra il film biografico diretto da Dieter Berner ispirato al romanzo “Tod und Mädchen: Egon Schiele und die Frauen” di Hilde Berger, che arriverà nelle sale italiane nei giorni di 27, 28 e 29 novembre, distribuito dalla Draka Distribution di Corrado Azzollini in collaborazione con Twelve Entertainment.
Questa che vedete è una clip esclusiva di Egon Schiele:
Dell'artista che gli da il titolo, Egon Schiele racconta soprattutto il legame con le tre figure femminili fondamentali della sua vita: la sorella minore Gertie, che fu la sua prima musa e modella, e con cui ebbe un legame al limite dell'incestuoso; Wally Neuzil, conosciuta nel 1911, quando la ragazza aveva solo 17 anni, che sarà la modella per alcune delle sue opere più famose (tra le quali "La morte e la fanciulla") e il suo vero grande amore; Edith Harms, la donna borghese che sposerà nel 1914 imponendo come condizione per le nozze l'allontanamento di Wally, che finirà per morire da crocerossina, al fronte. Schiele, con tutta probabilità, cercò questo matrimonio e accettò questa condizione in nome di un sacrificio consapevole, per fare fare del dolore e del suo disagio esistenziale la cifra stilistica che lo consacrerà tra i maggiori interpreti dell’Espressionismo.
Nel film di Berner, Schiele è interpretato da Noah Saavedra, Gerti da Maresi Riegner, Wally da Valerie Pachner e Edith da Marie Jung.
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