Con la partenza della 35° edizione del Torino Film Festival si possono riconoscere in giro per la città sabauda i cinefili che fiutano la preda. Riconoscibili dal programma, quest’anno con in copertina l’ipnotico sguardo di Kim Novak, sono come cani da tartufo a cui si sta per mollare il guinzaglio, pronti come sono a 9 giorni di visioni che, come da tradizione della manifestazione, mescolano autore e generi. Torino li accoglie ogni anno con piacere, anche se con qualche sala persa per strada e quest'anno senza il rifornimento goloso del tradizionale CioccolaTò.
Noi saremo in giro per portici e poltrone per raccontarvi esperienze di visione, incontri e tutto quanto circola fra le nebbie del Po, inquinamento incluso. Iniziamo con una piccola guida ai nove film che abbiamo segnato con un bel circoletto rosso di tommasiana memoria. Se oggi si aprono le danze con Finding Your Feet di Richard Loncraine, per stasera vi lasciamo la scelta: se avete invito o biglietto accomodatevi pure al cinema, altrimenti potreste pensare a un bel bollito da Scannabue a San Salvario.
Ma partiamo dalla giornata di sabato 25 novembre con The Disaster Artist di James Franco alle 22.30 al cinema Reposi sala 3. Il prezzemolo dei grandi festival internazionali, decatleta delle arti nobili, questa volta ha lasciato a casa Faulkner per un ironico viaggio nel trash, girando un film sulla lavorazione di quello che è considerato uno dei peggiori film della storia. Il regista, tale Tommy Wiseau, è una sorta di novello Ed Wood, pieno di tanta buona volontà, ma totalmente privo di talento. Se ne dice un gran bene e la curiosità è alta.
Un altro film che è anticipato da un passaparola molto positivo è il nostro consiglio, nel concorso Torino 35, di domenica 26 alle 20: Morto Stalin, se ne fa un altro di Armando Iannucci, al Reposi 3. Una satira spinta all’estremo sulle ore immediatamente successive alla morte del dittatore, il quale fu dichiarato morto solo due giorni dopo. Cosa successe ce lo racconta, in chiave certo non realistica, questo adattamento di una graphic novel francese. Iannucci è scozzese e ha creato la satira politica di successo di HBO Veep e al cinema In the Loop, inedito in Italia.
Il cinema dispotico con venature fantascientifiche è protagonista lunedì 27, con il grande sforzo di Noomi Rapace, interprete di sette sorelle in un interessante film, Seven Sisters, diretto dal norvegese Tommy Wirkola. Si tratta di uno dei beniamini degli amanti dell’horror dopo gli zombie nazi dello splatter Dead Snow, culto già nobilitato da un sequel. Meno elogi, va detto, per Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe, esordio a Hollywood. Sono a Torino sia il regista che il protagonista, anche se non nella proiezione che vi congiliamo, quella di Lunedì alle 14.45 al cinema Reposi 3, che avrete capito sarà la nostra sala di riferimento della settimana.
Sempre lunedì 27, alle 19.45 al Massimo 1, spazio alla degna conclusione di una saga comica che ha saputo ritagliarsi spazio e approvazione anche presso un pubblico poco vicino al cinema italiano, quello dei giovani(ssimi). Smetto quando voglio ad Honorem è il più compiuto della trilogia, divertente e compatto, notevole passo avanti rispetto alle sbrodolare del secondo. La banda dei ricercatori ci sarà al completo, con alcune nuove aggiunte, su tutte un cattivissimo Luigi Lo Lascio.
Taylor Sheridan ha al suo attivo una carriera come attore, coronata con il ruolo di un vice sceriffo nella serie Sons of Anarchy, ma le cose più interessanti le sta dicendo recentemente: come sceneggiatore di Sicario di Denis Villeneuve e Hell of High Water di David Mackenzie, e ora come regista del film che chiude la sua ideale trilogia sulla moderna frontiera americana. Wind River, suo esordio dietro la macchina da presa, è stato presentato al Sundance e al Certain Regard di Cannes, e vede come protagonisti Elizabeth Olsen e Jeremy Renner. Davvero non perdetelo, martedì 28 al Massimo sala 1 alle 22.30.
Haifaa al-Mansour è la regista di un paese in cui non esistono cinema. Prima donna dietro la macchina da presa in Arabia Saudita, si è fatta conoscere per Wadjda La bicicletta verde, primo film girato interamente nella terra di Casa Saud, oltretutto con protagonista una ragazzina di 11 anni. Difficile immaginare qualcosa di più diverso rispetto al suo nuovo film, proiettato martedì 29 novembre al Reposi 3 alle 22.30. Mary Shelley è la storia dell’amore della scrittrice del titolo per il poeta Percy Shelley, che spinse la giovane Mary a scrivere il suo lavoro più noto, Frankenstein. Protagonista una delle attrici più promettenti (che già adoriamo) del cinema di oggi, Elle Fanning.
Per giovedì 30 il nostro menù prevede un film francese, Un beau soleil intérieur di Claire Denis. Nella sezione Festa Mobile, alle 20 al Massimo sala 1, alla scoperta di un’artista parigina divorziata di mezza età, interpretata dalla sempre sorprendente Juliette Binoche, “alla ricerca dell’amore, del vero amore una buona volta”. Così recita la trama ufficiale del film. Siamo curiosi, anche voi?
La stagione dei premi sta per partire in quarta, affaire Weinstein permettendo, e una nomination è già sicura. Quella di Gary Oldman per la sua mimetica e sbalorditiva interpretazione di Winston Churchill ne L’ora più buia di Joe Wright. Un film sulla fase decisiva della Seconda guerra mondiale in cui il neo primo ministro, sigaro d’ordinanza, decise di non cedere alle tante pressioni, anche interne, per una pace negoziata con i nazisti. Film formalmente impeccabile che conferma le doti di Wright come autore vero. Appuntamento venerdì 1 dicembre al solito Reposi 3 alle 22.15, con L’ora più buia
Sean Baker è di casa a Torino, allora quale film migliore dell’applaudito The Florida Project per chiudere le nostre nove tappe obbligate della rassegna piemontese? Per la prima volta il regista che ha girato un piccolo capolavoro con un iPhone 5s, Tangerine, si è avvalso di un budget più consistente, ma senza esagerare. Willem Dafoe è il volto noto, amministratore di un motel accanto a Disneyworld, Orlando. Come al solito molti personaggi, tra cui dei fantastici bambini, intrecceranno le loro vite ai margini. Chiusura, sabato 2 alle 21.30, al consueto, eterno Reposi sala 3 ,The Florida Project.
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