giovedì 31 gennaio 2019

Addio a "quel" Dick Miller, straordinario caratterista e personaggio del cinema di genere americano

Ci ha lasciato il 30 gennaio – per fortuna alla bella età di 90 anni – Dick Miller, uno di quegli straordinari attori caratteristi di cui è così ricco il cinema americano e che sanno rendere memorabile ogni loro apparizione, per piccola che sia. Anche se non tutti ne conoscono il nome, sicuramente ne ricordano il volto. Di questa caratteristica lui aveva fatto un marchio: su Twitter, dove è stato molto attivo fino all'agosto 2018, quando ha dato notizia della presentazione della sua autobiografia, intitolata “You Don't Know Me, But You Love Me” (Non mi conoscete ma mi amate), il suo nick era “quel Dick Miller” e la sua bio diceva solo “quel tizio, di professione”.

Il pubblico relativamente più giovane lo assocerà per sempre ai film di Joe Dante, che ne aveva fatto il suo attore feticcio, e che su Twitter lo ha ricordato così: “Sono distrutto nel riportare che uno dei miei migliori amici e dei più preziosi collaboratori non è più. Sono “cresciuto” (per modo di dire) guardando Dick Miller nei film fin dagli anni Cinquanta e sono stato felicissimo di averlo nel mio primo film per Roger Corman. Ci siamo trovati benissimo e in ogni sceneggiatura da allora in poi cercavo sempre un ruolo per Dick. Non solo perché era mio amico, ma perché adoravo guardarlo recitare! Ma ci lascia oltre 100 interpretazioni, una biografia e un documentario, niente male per un tipo che non ha mai avuto un ruolo da protagonista”.

Ma chi era, questo delizioso omino dalla faccia così particolare, che è apparso (Dante, nell'emozione del momento, minimizza le sue apparizioni) in circa 200 ruoli in tutta la sua carriera? Richard Miller era nato il giorno di Natale del 1928 nel Bronx, figlio di ebrei emigrati dalla Russia. Dopo aver prestato servizio nell'esercito, si era laureato in psicologia e, pur svolgendo la professione in ospedale, aveva anche iniziato a recitare a teatro. Nel 1952 si era trasferito a Los Angeles per tentare una carriera come scrittore, ma lì aveva conosciuto Roger Corman, che lo impiegò come attore nei suoi film, a partire da Apache Woman (La meticcia di fuoco), del 1955, dove interpretava due personaggi (uno dei quali, oltretutto, uccideva l'altro). Dopo una serie di apparizioni in altri B-movies, tra cui Il vampiro del pianeta rosso, Miller ottiene uno dei suoi ruoli più iconici nella commedia horror di culto A Bucket of Blood, Un secchio di sangue, del 1959, dove interpreta per la prima delle cinque volte nella sua carriera un personaggio di nome Walter Paisley. Nel film di Corman, è un cameriere in un locale beatnik frequentato da artisti pretenziosi, che diventa una celebrità quando inizia a prodursi come scultore di realistiche e originali statue, che in realtà non sono altro che i cadaveri delle persone che ha ucciso.

Dopo decine di film prodotti o diretti da Roger Corman, Dick Miller viene diretto, anche molti anni dopo, dai registi che si sono fatti le ossa alla Factory: compare ad esempio in Crazy Mama di Jonathan Demme, in Terminator di James Cameron, in New York, New York e Fuori Orario di Martin Scorsese e in altri. Ma è con Joe Dante che stringe il suo sodalizio più forte, apparendo in tutti i suoi film, dal primo co-diretto con Allan Arkush, Hollywood Boulevard, del 1976, a Burying The Ex del 2014. Indimenticabile la sua lotta con le terribili creature di Gremlins e Gremlins 2 nel ruolo di Murray Futterman e la sua apparizione in L'ululato, dove era il proprietario della libreria dell'occulto che si chiamava, ancora una volta, Walter Paisley.

Ed è con questo stesso nome, ma nelle vesti di un rabbino, che ha interpretato l'anno scorso il suo ultimo film, l'ancora inedito horror a tema ebraico Hanukkah. Ci piaceva davvero tanto, Dick Miller, ed è impossibile dire quanto ci facesse piacere vederlo comparire in un film o in una serie tv. Siamo sicuri che lo abbiate visto tante di quelle volte da esservi chiesti, almeno all'inizio, “ma come si chiama quell'attore?”. Una risposta possibile alla domanda è That Guy Dick Miller, il documentario a lui dedicato nel 2014 da Elijah Drenner, di cui vi mostriamo il trailer. Ogni vero cinefilo avrà sempre nel suo cuore un posto speciale per lui.



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