Alice Caccamo è la vincitrice della quarta edizione di Young Blood, primo contest sul mestiere dell'attore interamente dedicato a giovani talenti emergenti, lanciato dalla talent factory DO Cinema e da Alice nella Città e, in partnership con Marateale - Premio Internazionale Basilicata e il Comune di Roma. Distinguendosi "per la sua versatilità, che le che le consente di passare con naturalezza dal registro comico a quello drammatico, mantenendo coerenza e misura.[...] per la presenza empatica che porta in scena, capace di generare connessioni sincere con il pubblico e con il personaggio", Alice Caccamo è stata ritenuta meritevole di vincere la quarta edizione del Premio Young Blood dal valore di 3000 euro: ad assegnarglielo una giuria composta dalla giornalista, moderatrice e critica Chiara Nicoletti, dagli attori Giuseppe Maggio e Mariela Garriga, dalla produttrice Ludovica Damiani e dal casting director Maurilio Mangano. In occasione del Marateale 2025 - Premio Internazionale Basilicata abbiamo incontrato la giovane Alice Caccamo e, alla presenza del direttore artistico Nicola Timpone, dell'organizzatrice Antonella Caramia e dell'ideatore del progetto Daniele Orazi (Do Cinema), abbiamo parlato dell'importanza dell'importanza di Young Blood come spazio per i talenti emergenti e la sua importanza nel panorama cinematografico attuale.
Marateale 2025, Alice Caccamo è la vincitrice della quarta edizione di Young Blood: "Questo progetto è stato un vero regalo"
Alice Caccamo ha un'energia contagiosa e una vitalità che è impossibile non notare. L'abbiamo incontrata all'indomani della vittoria della quarta edizione del contest Young Blood e la sua emozione per questo risultato così importante è palpabile: "Quest'esperienza è stata un grande regalo" ci ha raccontato "è stato un momento di arricchimento, grazie alle masterclass e alla possibilità di creare questo ponte generazionale tra chi ha già esperienza nel cinema e noi giovani, invece, che ci stiamo immergendo in questo mondo, adesso, e questa è stata una grande fortuna, io e i miei compagni la portiamo con noi a casa con un grande piacere e, soprattutto per me, è stato davvero un grande regalo".
Quando è salita sul palco, nel corso di una delle serate della 17esima edizione del Marateale 2025, per ritirare il premio, Alice è stata accompagnata dallo scroscio di entusiasti applausi dei suoi compagni. Un gruppo di 16 talenti emergenti che hanno vissuto insieme questa esperienza e con i quali, ci ha riferito Alice Caccamo, non si è creata una rivalità malsana, ma solo della sana competizione, unita anche a una forte connessione: "Non c'è mai stata una competizione malsana, ma è sempre stata, invece, di grande stimolo, di grande energia. Con molti ci siamo conosciuti qui per la prima volta ed è stato bello capirsi e poter dialogare tra chi vive le stesse frustrazioni o le stesse difficoltà, ansie...Anche lo stare tutti insieme e tenere duro e spingere fino alla fine e provare a risollevare l'energia anche per gli ultimi che non avevano ancora recitato i loro monologhi, quello è sempre inebriante, ti dà la misura di quello che si può fare con queste arti. Ti fa capire tante cose, anche rispetto alle tue capacità, a cosa puoi portare tu con la tua unicità a qesta arte. Ma anche quanto il cinema sia un'arte collettiva, che non si fa da soli".
L'amore di Alice Caccamo per questa arte collettiva è nato da lontano: quando da piccola è tornata a vedere per ben sei volte lo spettacolo Pipino il breve a Catania: "Lì ho capito che volevo fare l'attrice, pur non capendo ancora come tutto funzionasse, è stato magico, una sorta di imprinting". E ha le idee molto chiare sul suo futuro, la vincitrice della quarta edizione di Young Blood: "Sogno di lavorare con Valeria Bruni Tedeschi, Barbara Ronchi e Valeria Golino. Dove mi vedo tra 5 anni? Beh, spero al cinema".
Daniele Orazi, Nicola Timpone e Antonella Caramia sull'importanza della partnership tra Young Blood e Marateale: "Questo è un luogo magico che permette di creare connessioni"
In un cinema che guarda sempre di più al digitale, il Marateale - Premio Internazionel Basilicata può essere un luogo che permette di creare connessioni autentiche e affrontare le sfide del cinema di oggi. Ne sono convinti Nicola Timpone e Antonella Caramia, direttore artistico e organizzatrice del Festival di Maratea: "Maratea e il Marateale sono luoghi magici, nei quali ti senti a casa e crei una comunità. Qui le barriere generazionali vengono abbattute e, quindi, è così che affrontiamo le sfide del digitale, creando connessioni umane, con l'energia che li caratterizza. Un'energia e una magia che speriamo di poter portare anche all'estero. Il cinema è emozione e il digitale deve essere un supporto, ma non sostituirlo".
E anche il constest Young Blood può essere funzionale in tal senso, viste le connessioni che si sono create tra i 16 talenti che hanno partecipato alle doppie selezioni per arrivare a Maratea: "Questo progetto è una cosa unica nel suo genere" ha ribadito Daniele Orazi, che insieme alla partnership con Fabia Bettini e Gianluca Giannelli di Alice nella Città ha ideato il contest "non ne esistono altri esempi in Italia, ma neppure nel mondo e i ragazzi hanno la possibilità di vedere come lavorano i loro colleghi, loro coetanei, con formazioni diverse e da diverse provenienze".
Non sono mancate neppure le sfide, nel corso di queste quattro edizioni, ha sottolineato Orazi, perché ci sono situazioni logistiche da tenere in considerazione, "come spostare un gruppo di 16 ragazzi da un luogo all'altro". "Young Blood è un progetto impegnativo, ma anche grazie alla partnership con Marateale abbiamo avuto un valore che in altri luoghi non avremmo avuto" ha sottolineato Orazi "ma anche grazie al lavoro di squadra, con un team che è ormai ben collaudato e con grande passione stiamo riuscendo a realizzarlo. Si crea un network importantissimo per i giovani che si stanno approcciando a questo lavoro. Ma anche tra altri addetti ai lavori, che a Maratea creano sinergia e connessioni importanti".
"Qui a Maratea" ha proseguito Antonella Caramia "puoi trovare attori, registi, dirigenti di piattaforme, ma tutti riuniti insieme, magari li incontri in piscina o davanti a un caffé. Mentre in altri posti, servirebbero mesi per organizzare un incontro o anche solo per prendere appuntamento. Questa è la vera forza del Marateale".
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