Beetlejuice Beetlejuice termina con un finale alquanto misterioso e sopra le righe che è stato finalmente motivato dal team di sceneggiatori. Di ritorno al cinema a distanza di 36 anni dal precedente successo di Tim Burton, lo spirito dispettoso interpretato da Michael Keaton è riapparso sulla Terra, questa volta per aiutare Lydia Deetz nel ritrovare sua figlia. In cambio, promette di sposarlo. E per quanto non sia facile incastrare un imbroglione come Beetlejuice, grazie a sua figlia Astrid Lydia troverà il modo di infrangere il patto. Tuttavia quel finale rimette in gioco ogni cosa: ma qual è il suo significato? Finalmente gli sceneggiatori infrangono il silenzio e regalano una sorta di spiegazione al pubblico di curiosi.
Beetlejuice Beetlejuice, gli sceneggiatori spiegano cosa significa il finale del sequel
A seguire faremo riferimento al finale di Beetlejuice Beetlejuice, quindi chi non gradisce anteprime indesiderate dovrebbe tornare in un secondo momento alla lettura di questo articolo. Dopo l’avventura nell’aldilà, Astrid riesce finalmente a perdonare sua madre dopo tanti anni di rancore. Avendo ereditato la sua stessa capacità di vedere e parlare con i fantasmi, Astrid non può fare altro che immedesimarsi in sua madre e comprenderla di più. Entrambe desiderano recuperare il tempo perduto, quindi partono insieme per un viaggio, lo stesso che Astrid aveva pianificato con suo padre e che poi non è mai riuscita a vivere. Durante quel viaggio, Astrid incontrerà l’uomo che poi sposerà e con il quale metterà su famiglia. Peccato che la scena del parto diventi catartica: il bambino nato è un piccolo Beetlejuice, che uccide tutti i dottori nella sala parto per raggiungere la sua mamma. Lydia si sveglia da quell’incubo, ma al suo fianco c’è Beetlejuice. Stravolta, si risveglia una seconda volta, ma da sola. Cosa vorrà mai dire? C’è realmente un significato dietro quella scena? A commentare di più ci pensano gli sceneggiatori di Beetlejuice Beetlejuice. Ai microfoni di The Hollywood Reporter, Alfred Gough e Miles Millar hanno affrontato una delle scene più intriganti del film sequel rivelando come in realtà sia stata un’idea di Tim Burton. Gough ha raccontato:
Non volevamo che il film sembrasse come se fosse stato chiuso con un fiocco, quindi abbiamo avuto l'idea con Tim di Lydia che rinuncia al suo spettacolo e lei e Astrid partono per questo viaggio che lei avrebbe fatto con suo padre. È stata un'idea di Tim di fare questa sequenza e farla sembrare come se si sposasse e tutto andasse alla grande, e poi ha questo bambino Betelgeuse e ti rendi conto che è un sogno. È stata la palla curva di fine film, quindi ti rendi conto che niente in questo mondo viene mai avvolto in fiocchi e nastrini.
Millar, poi, ha affrontato nello specifico la scena del parto e del bambino di Beetlejuice, che abbiamo già incontrato nel corso del film, quando Lydia torna finalmente nell’aldilà al cospetto di Beetlejuice:
Quella è stata l'ultima scena che abbiamo scritto prima dello sciopero. Inizialmente abbiamo girato quella scena in ospedale ore prima che lo sciopero venisse dichiarato. È stata l'ultima cosa che abbiamo scritto per il film in assoluto. Ci è sembrato folle e ispirato farla sembrare una bella, calda, coccolosa sensazione e poi il bambino di Betelgeuse torna ed è troppo perfetto.
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