Un uomo che ha vissuto pericolosamente il Novecento. Prima anarchico impegnato nella lotta di strada, poi una lunga carriera da sindacalista, e infine, in una maniera che segnò la sua biografia e il suo lascito ai posteri, come sopravvissuto ai campi di concentramento e leader dell'associazione spagnola che li rappresentava.
Una vicenda in realtà ben più complicata e ambigua di così, che ha spinto un grande scrittore come Javier Cercas a raccontarla in un libro magnifico, L'impostore, e ora due registi catalani come lui, Aitor Arregi e Jon Garaño, raccontano la vicenda in un film, Marco, che è stato presentato al Festival di Venezia, nella sezione Orizzonti.
Ecco la video recensione di Mauro Donzelli del film, direttamente da Lido.
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