Sono trascorsi più di 30 anni dall’uscita al cinema di Die Hard 2, eppure il regista Renny Harlin ricorda perfettamente l’agitazione sul set del secondo film con protagonista Bruce Willis. Nello specifico, ha riportato a galla alcune discussioni avute con l’attore protagonista, interprete del poliziotto John McClane. La saga d’azione è tra le più amate degli ultimi decenni e segue con occhio ravvicinato le avventure del poliziotto coraggioso. Composta da cinque film, la saga ha reso iconico il personaggio di McClane a partire dalla prima pellicola, Trappola di cristallo, uscita nel 1988. In 58 minuti per morire – Die Harder, uscito nel 1990, il regista Renny Harlin ha ricordato quanto è stato impegnativo realizzare il film considerando gli scontri creativi sul set.
Die Hard 2: il regista ricorda le discussioni con Bruce Willis sul set
58 minuti per morire – Die Harder è arrivato in sala due anni dopo il lancio del primo film. John McClane è bloccato presso l’aeroporto internazionale di Washington-Dulles alla vigilia di Natale ed è in attesa che arrivi sua moglie Holly per trascorrere insieme le vacanze. Ma per McClane il Natale non è mai una passeggiata e questa volta dovrà vedersela con un gruppo di terroristi. In una recente intervista con Empire, il regista di Die Hard 2 ha raccontato com’è stato lavorare con Bruce Willis sul set, menzionando le difficoltà riscontrare dovute soprattutto al personaggio di John McClane.
Bruce si era trasformato da una star della televisione ad una star del cinema. E non è raro che quando gli attori si trovano in quella posizione sviluppino obiettivi diversi. Bruce ha avuto sin dall’inizio questa idea di voler interpretare John McClane in modo diretto, voleva che fosse un film serio. Gli ho detto: ‘Questo non è il John McClane che il pubblico ama. Lo percepiscono come un amico e non vogliono perderlo’. Non andavamo d’accordo su questo aspetto. Diceva: ‘Quelle battute e quei commenti scherzosi sono c*****e. Con delle vite in gioco non puoi dire cose del genere’. E io rispondevo: ‘Certo, nella vita reale non puoi, ma questo è un film. E questo è Die Hard’.
A quel punto il regista ricorda di aver avuto bisogno di un incontro con il produttore Joel Silver per parlare tutti insieme e hanno così raggiunto un punto di incontro: “Bruce ha accettato di fare tutte le riprese come voleva, ma anche di girare qualcuna come volevo io, con umorismo. Ha accettato con riluttanza, non era felice, ma lo ha fatto lo stesso”. Renny Harlin ha ammesso di aver sfruttato ogni singolo spunto per rendere Die Hard 2 più divertente e la sua scelta è stata apprezzata ai vertici.
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