Non solo l'opinione pubblica americana, ma anche quella mondiale guarda in queste ore alla terribile strage svoltasi in una scuola di Uvalde, in Texas, dove un diciottenne ha assassinato diciannove bambini e due insegnanti: Uvalde è anche la città natale di Matthew McConaughey, che per un momento ha seriamente considerato di entrare in politica, per poi rinunciare. Il messaggio che ha diffuso via Twitter in queste ore, colpito dalla tragedia, fa pensare che quel desiderio dell'attore premio Oscar di migliorare il suo paese non si sia mai spento.
[Foto di Matthew McConaughey a cura di Moody College of Communication, da Wikimedia Commons]
Matthew McConaughey sulla tragedia di Uvalde: "A cosa diamo veramente valore?"
Matthew McConaughey è nato nel 1969 in Texas, proprio a Uvalde, teatro di una strage terribile consumatasi nelle ultime ore, costata la vita a quasi venti bambini e due insegnanti, in una scuola. Non è certo la prima volta che accade negli Stati Uniti, e McConaughey, pur legatissimo al suo stato di tradizione repubblicana, ma sempre più attento al sociale soprattutto dopo il suo Oscar per Dallas Buyers Club, si è sentito in dovere di commentare con un messaggio via Twitter che vi proponiamo tradotto nella sua interezza. L'anno scorso Matthew aveva seriamente pensato di candidarsi come governatore dello stato, prima di cambiare idea all'ultimo momento.
Sapete tutti che c'è stata un'altra strage oggi, questa volta nella mia città natale di Uvalde, in Texas. Ancora una volta abbiamo tragicamente provato che non riusciamo a essere responsabili per i diritti che le nostre libertà ci garantiscono.
La vera chiamata all'azione ora per ogni Americano è di guardarsi con attenzione e riflessione allo specchio e chiedersi: "A cosa diamo veramente valore? Come risolviamo questo problema? Quali piccoli sacrifici possiamo fare individualmente oggi, per preservare domani una nazione, uno stato e un quartiere più in salute e più sicuri?" Non possiamo sospirare ancora una volta, cercare scuse e accettare queste tragiche realtà come uno status quo.
Come Americani, Texani, madri e padri dobbiamo rivalutare e rinegoziare, distinguendo i nostri desideri dalle nostre necessità. Dobbiamo riorganizzare i nostri valori e trovare un terreno d'intesa comune al di sopra di questa devastante realtà americana che è diventata una tragica problematica per i nostri figli.
Questa è un'epidemia che si può controllare, e da qualsiasi parte stiamo, sappiamo tutti che possiamo fare di meglio. Dobbiamo fare di meglio. Bisogna agire per evitare che nessun altro genitore debba vivere quello che i genitori di Uvalde e altri prima di loro hanno dovuto affrontare.
E a tutti coloro che oggi avevano lasciato a scuola i loro amati senza sapere che era un addìo, non ci sono parole che possano comprendere o curare la vostra perdita, ma se il nostro pregare può portarvi conforto, non smetteremo.
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