Con la miniserie Obi-Wan Kenobi dietro l'angolo (debutta il 27 maggio su Disney+) e un mondo di Star Wars ben assestato in tv grazie a The Mandalorian, la presidentessa della Lucasfilm, Kathleen Kennedy, sa che l'unica macchia commerciale della sua gestione rimane il flop di Solo: A Star Wars Story. Sul recasting di personaggi storici con nuovi e più giovani attori, lei e lo staff della Lucasfilm hanno preso una decisione. Mai più, stando a quello che ha raccontato a Vanity Fair. Leggi anche Star Wars, Alden Ehrenreich difende Solo e si lamenta dell'eccesso di critiche
La Lucasfilm e Kathleen Kennedy archiviano i recasting dei personaggi storici
Solo: A Star Wars Story, con un budget sotto i 300 milioni di dollari, spesi anche per una lavorazione burrascosa e lo spostamento della regia in corso d'opera da Lord & Miller a Ron Howard, ha incassato nel mondo solo 393 milioni: interpretato da Alden Ehrenreich nei panni di Han Solo che furono di Harrison Ford, è diventato in altre parole l'unico flop commerciale nella storia di Star Wars al cinema. Ma è possibile proporre volti nuovi per personaggi storici, scolpiti nell'immaginario? Kathleen sostiene di aver recepito il messaggio e dice: "Ci dovrebbero essere sempre nei momenti nel tuo tragitto in cui impari qualcosa: sembra abbondantemente chiaro che non si può fare." Largo quindi a personaggi nuovi che alimentano l'immaginario e mandano avanti la mitologia, come si è fatto con successo tramite The Mandalorian e si farà tra poco con Ahsoka e le altre serie in lavorazione (un po' meno con Obi-Wan Kenobi, che ripropone veterani).
Nell'intervista Kathleen ammette il momento di sbandamento successivo a Solo ma anche a Star Wars Episodio IX: L'ascesa di Skywalker, un successo economico però molto contestato sul piano narrativo confuso. Anche per questa ragione i tempi per i prossimi film di Star Wars al cinema non sono accelerati: pare anzi che il lungometraggio di Taika Waititi arriverà prima dello Star Wars Rogue Squadron di Patty Jenkins, con porte aperte (ma senza impegni scolpiti nella roccia) con Kevin Feige della Marvel per un suo film in quel mondo, e Rian Johnson, per la sua vociferata ma di fatto non avviata nuova trilogia.
Personalmente non crediamo che la lezione sia così inequivocabile: Solo ha avuto problemi in fase di produzione non indifferenti, e in fondo anche Ewan McGregor in Star Wars è sempre stato un recasting ringiovanito di Alec Guinness. Preferiremmo sostituzioni ben pensate, piuttosto che un'infinita serie di cammei digitali un po' inquietanti come quello del giovane Luke in The Book of Boba Fett. Soprattutto, ci preoccupiamo per Indy: con Indiana Jones 5 in arrivo nell'estate 2023, ancora una volta interpretato da Harrison Ford che sta tuttavia per salutare, l'unica maniera di seguire il prof. Jones saranno modelli 3D fotorealistici dell'Harrison di un tempo?
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