martedì 23 febbraio 2021

The Believer: il film che rese Ryan Gosling... Ryan Gosling

Era il 2001, quando Ryan Gosling è diventato Ryan Gosling.
O meglio: lo era già, perché Ryan Gosling ci è nato, Ryan Gosling. Ma non era ancora il Ryan Gosling che conosciamo tutti oggi: il Ryan Gosling star, il bravo attore, quello che ha fatto innamorare giovani e meno giovani, critici e pubblico. Il Ryan Gosling di Drive, di La La Land, di Blade Runner 2049.
Quel Ryan Gosling lì è nato non nel 1980, in Canada. È nato nel 2001, quanto è stato protagonista di un film molto bello molto tosto, che s'intitola The Believer.

Opera prima da regista di Henry Bean (uno che aveva sceneggiato titoli come Affari sporchi e Massima copertura, e che dopo ha diretto solo un altro film, Noise), The Believer racconta la storia di Daniel Balint, un ragazzo di New York ebreo ma talmente in conflitto con le sue radici da essere diventato un naziskin. Il suo delirio ideologico è tale da arrivare, con una serie di complici, a progettare perfino l'omicidio di un banchiere ebreo, e un attentato a una sinagoga. L'incontro con alcuni vecchi compagni di scuola, e quello con alcuni sopravvissuti all'Olocausto cui viene costretto dalla polizia dopo l'arresto per una rissa, spingono però anche Daniel a un confronto progressivo e sempre più tormentato con i nodi irrisolti della sua identità e della sua religione, provocando così in lui un cortocircuito complesso e lacerante.
La storia di The Believer, che venne sceneggiato dallo stesso Bean assieme al giornalista Mark Jacobson (lo stesso che ispirò, con un suo articolo, l'American Gangster di Ridley Scott), è ispirata a quella reale di un ragazzo di nome Daniel Burros, che tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta divenne famigerato negli Stati Uniti per essere un esponente dell'American Nazi Party prima, e dello United Klans of America poi, a dispetto del fatto di essere ebreo. Quando la sua ascendenza fu resa nota, Burros si suicidò ascoltando musica di Wagner.

The Believer venne presentato in prima mondiale al Sundance Film Festival del 2001, dove vinse il Gran Premio della Giuria, per poi essere programmato in festival come quelli di Mosca, Gerusalemme, Edimburgo, Toronti, Atene, Stoccolma e Rotterdam. In Italia debuttò l'8 febbraio del 2002, accolto molto bene dalla critica, così come era stato negli USA.
A contribuire al successo di The Believer fu senza dubbio anche l'interpretazione di Ryan Gosling, all'epoca 21enne, che il grande critico Roger Ebert definì nella sua recensione "un potente giovane attore". Kevin Thomas, critico del Los Angeles Times che pure non amò il film, parò di Gosling come "elettrizzante e spaventosamente convincente". Pete Travers, su Rolling Stone, definì quella di Gosling una "grande, coraggiosissima performarce di cui si parlerà per anni."
In Italia Roberto Nepoti, su Repubblica, scrisse che "lo sconosciuto Ryan Gosling acquista via via una sconcertante umanità drammatica", e Silvio Danese, sul Giorno, di un'interpretazione "spavalda e insieme misurata".
Fatto sta che per la sua prova in The Believer Ryan Gosling ottenne una nomination come miglior attore agli Independent Spirit Awards, e che da quel momento in avanti la sua carriera si avviò a diventare quella che oggi tutti conosciamo.
Se volete recuperarlo, The Believer è disponibile in streaming su Amazon Prime Video.

Guarda The Believer su Prime Video



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