In un panel ospitato dalla Television Critics Association, il boss dei Marvel Studios, il quotato Kevin Feige, ha confermato ciò che aveva già anticipato: Deadpool 3 con Ryan Reynolds, pur rientrato all'ovile disneyano dopo l'acquisizione della Fox, rimarrà vietato ai minori ed è già in preparazione. "Si è già presentato nell'ambito di un preciso genere, classificato in un certo modo, avevamo già detto che non avremmo fatto pasticci." Va anche aggiunto che da un paio di giorni Deadpool e Deadpool 2 sono disponibili in streaming su Disney+, nella neonata sezione Star, che non è necessariamente legata a prodotti per famiglie e può essere protetta tramite PIN. Detto questo, Feige ha voluto però cogliere l'occasione per allargare il discorso sull'autocensura e sul pubblico di riferimento... [foto di Kevin Feige di Gage Skidmore, via Wikimedia Commons] Leggi anche Spider-Man 3: e dopo gli scherzi, ecco in un video il titolo ufficiale!
Kevin Fiege: la Marvel non è stata limitata dal PG-13
È una polemica di vecchio corso: molti fan sostengono che la necessità di attenersi alla classificazione PG-13 della censura americana ha trattenuto stile e contenuti dei cinecomic nel Marvel Cinematic Universe. Ricordiamo che "PG-13" indica "materiale potenzialmente non adatto ai minori di 13 anni", con invito a una valutazione da perte dei genitori. Anche per questo un cinecomic giudicato R - Restricted dalla Motion Pictures Association of America sembra avere un traino migliore presso un certo pubblico: per esempio, nel caso del nuovo Zack Snyder's Justice League, quella R è un distintivo di merito. "R - Restricted" indica invece che chi abbia meno di 17 anni dev'essere accompagnato nella visione da un adulto. Feige trova tuttavia il discorso fuorviante e ci dice:
Credo che abbiamo già impostato tutto quello che stiamo facendo per gli adolescenti e gli adulti: se ci domandate altro materiale Restricted a parte Deadpool, non ci siamo imbattuti in nemmeno una storia o in un personaggio che il PG-13 e il tono usato finora ci abbiano impedito di affrontare. [...] Non ci siamo sentiti inibiti. Se avessimo questa sensazione, ora se ne può parlare visto che ci sono sfoghi come Star. Ma l'occasione proprio non si è presentata. Abbiamo raccontato tutte le storie che volevamo raccontare, nel tono e nella classificazione di censura attuali.
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