Un tempo Brett Ratner è stato un regista di grande successo a Hollywood: suoi i film della serie Rush Hour, la regia di Red Dragon e X-Men: Conflitto finale. Poi le accuse di molestie sessuali nel 2017, il licenziamento dal secondo Wonder Woman, e per un po' di anni il suo nome è sparito dai radar, anche se ha continuato a lavorare come produttore. Adesso che Ratner ha annuciato il suo ritorno alla regia con un suo vecchio progetto, un film biografico sul duo truffaldino dei Milli Vanilli, c'è chi non è contento e fa sentire la sua voce.
Leggi anche Gal Gadot conferma che Brett Ratner è fuori da Wonder Woman 2Stiamo parlando di Time's Up, l'organizzazione contro le molestie sessuali, fondata da celebrity americane il primo gennaio 2018, dopo lo scandalo Weinstein e il movimento MeToo, che ha rilasciato la seguente dichiarazione, a firma della presidentessa Tina Tchen:
TIME’S UP è nato dalla consapevolezza nazionale delle molestie sessuali sul posto di lavoro. Il nostro movimento è il prodotto di innumerevoli atti di coraggio da parte di molte sopravvissute, incluse quelle che hanno parlato di quello che hanno sopportato per mano di Brett Ratner. Non solo Ratner non ha mai riconosciuto e non si è mai scusato per i danni che ha provocato, ma ha addirittura querelato nel tentativo di silenziare le voci delle sopravvissute che si sono fatte avanti, una tipica tattica del manuale del predatore sessuale. Non ti è consentito sparire per un paio di anni e poi riapparire e fare come se niente fosse successo. Noi non abbiamo dimenticato e non lo faremo. E neanche Millennium Media (produttore del progetto, ndr) dovrebbe farlo. Non deve esserci alcun ritorno #wewontforgetbrett.
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