Da qualche giorno La storia infinita è disponibile in streaming su Amazon Prime Video : per molti che leggeranno questo pezzo è, con buone probabilità, un frammento di infanzia. Il film di Wolfgang Petersen era basato sull'omonimo romanzo fantasy di Michael Ende, e vedeva nel cast due protagonisti: Barret Oliver nei panni di Bastian e Noah Hathaway in quelli di Atreyu, rispettivamente un bambino che entrava tramite un libro in un mondo di fantasia, dove l'eroe contro il Nulla era il secondo. Curiosiamo dietro le quinte di questo lungometraggio (tedesco, pur se recitato in lingua inglese), per capire come nacque quest'esperienza iconica. Guarda La storia infinita su Prime Video
La storia infinita, le sofferenze di Atreyu
Noah Hathaway ha pagato a caro prezzo il suo ruolo storico di Atreyu in La storia infinita, subendo diversi incidenti durante le riprese. Durante lo scontro con Gmork, una zampa lo colpì all'occhio, tanto che rischiò di perderlo, così come rischiò di finire soffocato nella scena in cui il grosso robot gli finiva addosso. Un'altra volta finì disarcionato e calpestato da un cavallo (stava ancora imparando a gestirlo) e un'altra volta ancora, durante la scena delle Paludi della Tristezza, fu trascinato giù nell'acqua perché era rimasto agganciato al carrello / ascensore usato per la ripresa. Perse i sensi, terrorizzando la troupe. Dulcis in fundo, scoprì che in post-produzione avevano deciso di sostiture la sua voce.
La storia infinita, i suoi record economici
Non era mai stato realizzato in Germania un film così costoso come La storia infinita, con un budget intorno ai 26 milioni di dollari di allora (corrispondenti a una settantina attuali). Non solo: non era mai successo che costasse tanto un film prodotto al di fuori degli Stati Uniti o dell'Unione Sovietica. L'impresa fu benedetta dal pubblico tedesco, che staccò in patria ben 5 milioni di biglietti: un entusiasmo inedito per una produzione nazionale, e dire che nella versione tedesca manca la canzone di Giorgio Moroder! Naturalmente quando scriviamo "Germania", ci riferiamo all'allora Repubblica Federale di Germania, la "Germania Ovest" che ha smesso di esistere nel 1990.
Michael Ende e la reazione alla Storia Infinita
Terribile. La reazione dello scrittore Michael Ende all'adattamento del suo La storia infinita fu molto aspra: "Auguro la peste ai produttori. M'hanno ignorato. Quello che mi hanno fatto è una zozzura a livello umano, un tradimento a livello artistico." Non solo: Ende cercò persino di far rimuovere il suo nome dai titoli del film, perdendo la causa. Lamentò di non essere stato contattato per tempo, per approvare o rifiutare i cambiamenti. L'autore aveva sognato che a dirigere il lungometraggio potessero esserci Akira Kurosawa o Andrzej Wajda.
La storia infinita: che fine hanno fatto i tre protagonisti?
Barret Oliver ha abbandonato la recitazione molto presto, già dopo il 1989. Si è dato poi alla fotografia analogica vintage, cercando di rendersi irrintracciabile e deliberatamente irriconoscibile. Anche Hathaway ha lasciato la carriera di attore, vivendo attualmente a Los Angeles dove svolge la professione di tatuatore e dove gli chiedono prevedibilmente di tatuare l'Auryn: l'originale simbolo è invece di proprietà di Steven Spielberg, passionale collezionista. Noah si è riaffacciato solo da poco sulla settima arte, comparendo per esempio nell'horror The Chair. Tami Stronach, l'Imperatrice, ha interpretato al cinema solo quella parte, perché i genitori preferirono non abbandonarla nell'ambiente, che temevano: è diventata comunque una ballerina e coreografa, tornando a recitare in tv solo nel 2008. Ha un nuovo progetto in ballo. Leggi anche Tami Stronach della Storia Infinita torna nel fantasy Man & Witch omaggio agli anni Ottanta
La storia infinita, la canzone di Giorgio Moroder
The NeverEnding Story, colonna sonora di un decennio, fu scritta da Keith Forsey per i testi e Giorgio Moroder per le musiche, cantata da Limahl (ex dei Kajagoogoo) e da Beth Anderson: al momento di lavorare per La storia infinita, Moroder aveva già vinto un Oscar nel 1979 per Fuga di mezzanotte e proprio nel 1984 avrebbe stretto in mano la statuetta per Flashdance. Nel 1987 sarebbe stato il turno di Take My Breath Away ascoltata in Top Gun. Non va nemmeno dimenticata la leggendaria Call Me di American Gigolo (1980). Possiamo dire che gli anni Ottanta sono stati fondamentali per Moroder quasi quanto lo sono stati per una buona fetta di pubblico che si proietta nel tempo con le sue note.
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