mercoledì 24 giugno 2020

Lasciati andare: la commedia con Toni Servillo in tuta da ginnastica e un favoloso cameo di Luca Marinelli

Un inedito Toni Servillo è protagonista di una commedia garbata e frizzante che pratica la leggerezza un po’ come la intendeva Italo Calvino, che non la scambiava con la superficialità, ma la identificava piuttosto con la capacità di planare sulle cose dall'alto, senza avere macigni sul cuore.
Lasciati andare è la prima vera commedia cinematografica con l'attore feticcio di Paolo Sorrentino, che si sveste dell'allure di Gep Gambardella e di tanti altri personaggi o maschere indossati in passato, sia su un set che sulle tavole del palcoscenico, per abbracciare un uomo che, sì, ha qualcosa di molieresco, ma è che è molto vicino a noi comuni mortali, perché deve mettersi a dieta, rischia il colpo della strega e perché, per correre nel parco, indossa perfino una terribile tuta acetata.
Lasciati andare segna la prima collaborazione davanti alla macchina da presa fra Servillo e Carla Signoris. Nel film sono marito e moglie ma non stanno più insieme, anche se a separarli è soltanto una parete, e lui è incancrenito in un'esistenza da misantropo. Servillo interpreta il ruolo di Elia, uno psichiatra antipatico, pigro e giudicante che si troverà a far coppia con una graziosa personal trainer con il volto di Verònica Echegui. Siccome questa bella ragazza si trascina dietro una valanga di guai, a un certo punto la commedia si fa scatenata, diventa un buddy-movie e fa spazio anche a un po’ di pericolo.
Lasciati andare è la terza regia di Francesco Amato, che con Servillo ha lavorato moltissimo sul testo e che ha deciso di scrivere il film per raggiungere un po’ di quel coraggio che per natura gli mancava e che spingeva il leone de il Mago di Oz a mettersi in viaggio per Oz con Dorothy e l'omino di latta. "Lasciarsi andare, nel film" - ha spiegato nel 2017 Servillo - " vuol dire non affrontare la vita con professionismo, ma da efferati dilettanti. Anche così alla fine le cose arrivano". Se lo dice lui!

Lasciati andare: l'intervista a Toni Servillo e a Verónica Echegui

Toni Servillo è un uomo di rara intelligenza e cultura. E’ molto riservato e anche un po’ schivo, e guai a fargli domande che esulano dal film che sta promuovendo o dal mestiere a cui da anni si è votato con sacralità. Intervistarlo dunque non è facile, ma se è di buon umore, le cose vanno decisamente meglio, e allora la soddisfazione è massima. Per incontrarlo in occasione della presentazione alla stampa di Lasciati andare, abbiamo preso il treno per Milano e siamo andati nell'albergo più bello della città, dove, insieme a Verónica Echegui​, abbiamo trovato un artista sorridente, con il sigaro in mano, disposto a raccontarsi un po’ più del solito e a dare quindi retta all'imperativo che dà il titolo alla commedia di Francesco Amato che si basa su una sceneggiatura di Francesco Bruni.

Lasciati andare: il favoloso cameo di Luca Marinelli

In Lasciati andare appaiono una serie di attori che ci sono molto simpatici: Giacomo Poretti, Carlo De Ruggieri e Pietro Sermonti, per esempio. Il cameo più sensazionale e divertente, però, è quello di Luca Marinelli, che rende l'ultima parte del film di una comicità travolgente, soprattutto quando dice a Servillo: "Vojo esse n'omo mejo". L'attore fa la parte di Ettore, un ladro balbuziente che sta in prigione e che non riesce a ricordare dove ha lasciato la sua ultima refurtiva. Solo l'ipnosi può aiutarlo, ma il ragazzo è davvero pericoloso e folle. Ecco una spassosissima scena che Luca divide con Servillo. Da sola vale la visione del film.



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