domenica 12 dicembre 2021

Spider-Man No Way Home: Tom Holland in versione ologramma parla con la stampa italiana

L'uscita al cinema di Spider-Man: No Way Home si avvicina rapidamente. Il 15 dicembre il terzo film frutto della collaborazione tra Sony e Marvel approderà nei cinema per proseguire la linea narrativa del Marvel Cinematic Universe. Con i tanti impegni promozionali di questi giorni, Tom Holland non poteva recarsi fisicamente in Italia per presentare questa nuova avventura del supereroe e così la Sony e la Warner Bros che ne cura la distribuzione nel nostro paese hanno elevato il concetto di connessione virtuale. Invece di collegarsi con una tradizionale video conferenza, l'attore è apparso sul palco come un ologramma. Un risultato tecnico ineccepibile, grazie anche a un perfetta inclinazione delle luci in sala rispetto a quelle sul vero Tom a migliaia di chilometri di distanza, che dava l'illusione ai giornalisti in platea di vedere realmente il protagonista del film a una decina metri, mentre conversava con Alessandro Cattelan, lui sì fisicamente presente, chiamato a moderare l'incontro.

Spider-Man No Way Home: dramma, divertimento e cuore in un solo film

"Sono a Los Angeles, ma la mia mente e il mio cuore sono con voi a Roma". Con questo parole l'ologramma di Tom Holland esordisce dal palco allestito al Teatro 18 dei Cinecittà Studios. Gli organizzatori avevano previsto nel pomeriggio una proiezione riservata dei primi 40 minuti di Spider-Man: No Way Home, dei quali al momento non si può ancora parlare essendoci un rigido e comprensibile embargo. "Devo ancora capire come funziona questa tecnologia, ma mi pare di capire che mi abbiano ingrandito e vorrei dirvi che non sono così alto, sono più piccolo di quel che sembro" scherza l'attore. Holland dice di essere particolarmente orgoglioso del suo lavoro di attore su alcune scene perché "nonostante Spider-Man ricada nel genere dei supereroi, dei popcorn movie, lo script di questo film è incredibilmente drammatico". L'attore cita i colleghi Zendaya e Jacob Batalon come co-protagonisti di alcune delle sequenze che faranno commuovere il pubblico, "ma è anche un film leggero, divertente e pieno di cuore".

Spider-Man No Way Home: Tom Holland e la responsabilità sulle sue spalle

"Sento la grande responsabilità di interpretare questo personaggio che è molto più di un semplice lavoro per un attore" continua Tom Holland sull'impatto che Spider-Man/Peter Parker ha nei confronti dei giovani spettatori. "Ci sono persone che attraversano difficoltà personali per tanti motivi diversi e che guardano i film in cerca di leggerezza, ed è questa la cosa bella del cinema, che è una grande forma d'arte di evasione. La responsabilità è una cosa che prendo sul serio e con orgoglio. Per me è molto più importante arrivare al cuore delle persone che far registrare incassi record al box office. È bello portare un po' di gioia ai fan nel mondo, in particolare dipo gli ultimi due anni".

Spider-Man No Way Home: l'identità rivelata e le conseguenze da affrontare

Aveva 18 anni quando ha indossato per la prima volta il costume dell'Uomo Ragno, apparendo nel film Captain America: Civil War, e ora ne Tom Holland ne ha 25. "Ero io a dover imparare qualcosa da Peter Parker nei primi due film" spiega l'attore riferendosi a Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home, "ma in questo terzo film credo sia stato Peter Parker ha imparare qualcosa da me, essendo lui travolta nella storia da un'improvvisa popolarità, una cosa che io conosco bene". Come ben ricordiamo, alla fine del secondo capitolo l'identità di Spider-Man veniva rivelata ed proprio da quello stesso istante che inizia la storia di No Way Home. Una delle domande della platea di giornalisti riguarda proprio la questione dell'identità e se, ora che tutti sanno chi si cela sotto la maschera, sia più Spider-Man a essere danneggiato o forse Peter Parker con la sua vita da studente in attesa di andare al college. Per l'attore non c'è dubbio che sia quest'ultimo a essere più penalizzato, non avendo più controllo sulla protezione dei suoi affetti, dagli amici alla zia May, ma questo aspetto della storia ha concesso a Holland maggiore divertimento e comodità sul set "perché ho potuto fare più sequenze d'azione senza la maschera, visto che ormai tutti erano al corrente di chi fosse Spider-Man".

Spider-Man No Way Home: il cambiamento spaventa, ma è una cosa buona

"Sono state prese decisioni in passato sul personaggio da parte di Sony e Marvel che non erano state ben accolte inizialmente dai fan, i quali poi, vendendole sullo schermo, le avevano adorate" prosegue Holland sempre sul fronte dell'identità svelata del supereroe che diventa di fatto la premessa dell'intero sviluppo narrativo. "Il cambiamento fa paura, però è una cosa buona. Non so dire come la prenderanno i fan, spero che possano apprezzare questo nuovo aspetto del personaggio e io non vedo l'ora di vedere la loro reazione. Io sono un attore e per me cambiare significa mettersi alla prova in qualcosa di nuovo. Prima di fare questo film ero estusiasta e terrorizzato allo stesso tempo".
Qui sotto un estratto dell'evento con Tom Holland. Più in basso il trailer di Spider-Man: No Way Home, nei cinema italiani dal 15 dicembre.



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