Il 2021 finisce (speriamo!) con una brutta notizia per il nostro cinema, che ci costringe a dare l'addio ad uno di quegli interpreti che lo hanno reso grande con ruoli sempre perfetti. Renato Scarpa, milanese di nascita ma romano d'adozione, morto il 30 dicembre in seguito a un malore improvviso all'età di 82 anni, aveva uno di quei volti da bambino che sapeva essere convincente sia nei ruoli drammatici che in quelli comici, ricco di mille sfumature che ne avevano fatto uno degli attori più amati dei maggiori registi del nostro cinema. Tanto che forse, giudicando la sua incredibile filmografia (solo IMDB, mai accurato, riporta 163 titoli), lo pensavamo anche più anziano di quello che era.
La lunga e ricca carriera di Renato Scarpa
Fa impressione scorrere la lista dei registi con cui Renato Scarpa ha lavorato e che l'hanno apprezzato e voluto più volte nelle loro opere. Citiamo solo alcuni dei più noti: i fratelli Taviani con cui esordì al cinema con Sotto il segno dello scorpione e tornò a lavorare in San Michele aveva un gallo, Marco Bellocchio (Nel nome del padre), Nicholas Roeg (A Venezia un dicembre... rosso shocking), Giuliano Montaldo (Giordano Bruno, Il giocattolo), Dario Argento (Suspiria), Mario Monicelli (Un borghese piccolo piccolo). E ancora Steno, Roberto Rossellini, Liliana Cavani, fino all'esplosione nel 1980 in Un sacco bello nel ruolo di Sergio, l'amico che si sente male e pianta in asso Enzo, che dovrebbe accompagnare a far strage di donne nell'este Europa del comunismo reale. Di Carlo Verdone potete leggere sotto il lungo e affettuoso post che lo ricorda. È poi nel film d'esordio dei Giancattivi, A Ovest di Paperino, e offre un'interpretazione memorabile nei panni di Robertino, in Ricomincio da tre di Massimo Troisi.
L'unico riconoscimento che ha avuto in Italia, un paese che non valorizza mai abbastanza i suoi straordinari caratteristi, è stata nel 2011 la candidatura al David di Donatello per il Cardinale Gregori di Habemus Papam di Nanni Moretti, che lo aveva diretto anche in La stanza del figlio. Sempre nel suo decennio migliore, gli anni Ottanta, Renato Scarpa è stato il memorabile dr Cazzaniga in Così parlò Bellavista e Il mistero di Bellavista di Luciano De Crescenzo, che lo amava molto e lo volle anche in un frammento di 32 dicembre. Maurizio Nichetti lo dirige in Ladri di saponette, Volere volare e Stefano Quantestorie e con Massimo Troisi appare anche ne Il postino.
In tv, dove è più presente nei decenni seguenti, Renato Scarpa interpreta La famiglia Ricordi, Noi siamo angeli, La forza dell'amore, Il conte di Montecristo, Tutti i sogni del mondo, Questo nostro amore. Negli anni più recenti lo abbiamo ritrovato al cinema in Manuel, Nevermind, Domani è un altro giorno, nel ruolo del Camerlengo in I due papi, e in tv in un episodio di Rocco Schiavone. La sua ultima apparizione è stata in Per tutta la vita di Paolo Costella. Davvero un attore trasversale, capace di attraversare generi ed epoche, dalla presenza così discreta che veniva quasi facile dimenticare quanto fosse bravo. Lo salutiamo con affetto e con una triste constatazione: sono sempre più rari gli attori del suo stampo, capaci di creare personaggi sempre credibili e in grado in alcuni casi di rubare la scena, senza volerlo, agli stessi protagonisti. Grazie Renato!
Cari amici, chi ha amato "Un Sacco Bello" non potrà non esser triste per la scomparsa di Renato Scarpa per un improvviso...
Pubblicato da Carlo Verdone su Giovedì 30 dicembre 2021
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