Le storie di Diabolik, i fan lo sanno bene, sono ambientate nella città e nello stato di Clerville, un luogo immaginario inventato delle sorelle Giussani, le ideatrici del popolarissimo fumetto, le quali volevano lavorare con un'ambientazione che non mettesse loro limiti alla fantasia, permettendo di creare attorno a Diabolik un universo modellabile a piacimento.
È noto, comunque, che Clerville sia una città ispirata tanto alla Milano delle Giussani quanto a Marsiglia e Parigi, e che l'intero stato sia stato modellato sulla Francia sud-orientale e sui paesi confinanti. Ghenf, ad esempio, è un miscuglio tra una città della costa Azzurra e Ginevra.
Per girare il loro film, il loro Diabolik, i Manetti Bros hanno posto grande impegno ed attenzione per ricreare il mondo del fumetto e i suoi luoghi simbolo, scegliendo ad esempio Milano come controfigura ufficiale per Clerville e Trieste per Ghenf.
Nelle prime fasi del film, in un pugno di scene fondamentali per il proseguire del racconto, i protagonisti di Diabolik si trovano a Bellair, nota località montana dello stato di Clerville, situata su montagne che non possono non ricordare le nostre Alpi. E non a caso, per girare quella scena, i Manetti hanno scelto uno dei luoghi più belli e famosi di tutte le nostre Alpi, confinante proprio con la Francia: la Valle D'Aosta. Nel Diabolik dei Manetti, Bellair è stata ricreata a Courmayeur, che ha prestato al film luoghi simbolo come il resort Coeur des Neiges e il Grand Hotel Royal e Golf (lo stesso in cui Fantozzi, in vacanza a Courmayeur con la signorina Silvani e il geometra Calboni, conobbe la figlia della Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare).
"Siamo estremamente soddisfatti che una tale produzione abbia scelto la nostra regione per girare alcune scene di un film atteso come Diabolik", aveva commentato al tempo delle riprese, nel 2019, l'allora assessore al turismo Laurent Viérin. "L’immagine della Valle d’Aosta e la sua promozione passano anche attraverso questi canali che danno modo a milioni di spettatori di apprezzare il nostro territorio e i nostri paesaggi. L’apprezzamento, poi, da parte dei registi, già di ‘casa’ a Courmayeur in occasione del Noir in Festival, non può che farci piacere e ci stimola a proseguire nella strada intrapresa che è quella di mettere in campo ogni possibile azione per promuovere a 360 gradi e a vari livelli la Valle d’Aosta”. Anche la direttrice della Film Commission valdostana, Alessandra Miletto, aveva accolto con gioia la decisione dei Manetti, sottolineando come i Bros fossero stati per molti anni ospiti del Noir in Festival e conservavano "un forte legame affettivo con Courmayeur. Per questo è stata loro intenzione girarvi almeno una piccola parte del film".
A Courmayeur i Manetti avevano trovato una grande accoglienza e un forte sostegno per il loro progetto, e circa in 250 si presentarono ai casting per 25 ruoli per comparse e figurazioni. D'altronde, non era la prima volta che Courmayeur e la Valle D'Aosta ospitavano dei set. Oltre al citato Fantozzi, infatti, in quelle zone si sono girati nel corso degli anni film come il Bond-movie Solo per i tuoi occhi e lo spettacolare Cliffhanger con Sylvester Stallone, e di recente la Valle d'Aosta è stata oggetto di molti "location scouting", come è definita in gergo tecnico la fase di ricerca e selezione dei luoghi che possano rispondere ai requisiti creativi e logistici di un film in funzione del budget a disposizione, attirando così produzioni di rilievo internazionale come Avengers: Age of Ultron, The Kingsman: Il Cerchio d'Oro e quell'House of Gucci che, in questi giorni, si sta scontrando al botteghino proprio col Diabolik dei Manetti. Se vincerà uno o l'altro, una cosa è certa: a trionfare sono gli scenari naturali di Courmayeur e della Valle d'Aosta.
Si ringrazia La Regione Autonoma Valle d'Aosta per le immagini concesse.
Crediti Fotografici: Alexis Courthoud, Enrico Romanzi, Red Photographic, Giuseppe Di Mauro.
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