giovedì 23 dicembre 2021

Il Capo Perfetto, Javier Bardem e la bilancia della vita che perde il suo equilibrio

Patrón, o il più colloquiale e ambiguo Jefe. Il boss, il capo in spagnolo lo si può indicare in vari modi, che sia discutibile o buono. Entrambe le caratteristiche le riunisce il personaggio di Javier Bardem ne Il capo perfetto, film candidato per la Spagna ai prossimi Oscar, nominato a 20 Premi Goya e in uscita nei cinema il 23 dicembre per BIM Distribuzione.

Diretto da Fernando León de Aranoa, è una commedia feroce e piena di ironia su un affascinante imprenditore, che da tempo ha ereditato un’azienda di bilance e contribuisce al benessere della comunità. Una realtà piena di tradizione e umanità, almeno questa è l’immagine pubblica del capo perfetto. Non solo, è in lizza per un nuovo riconoscimento, dopo i tanti già ottenuti nei decenni, che sarebbe perfetto per confermare l’eccellenza locale delle bilance Blanco e per riempire proprio un ultimo spazio nella parete dedicata ai trofei di famiglia e dell’azienda.



Non tutto, però, sembra andare per il verso giusto, quando si accumulano errori, tradimenti sentimentali e una serie di colpi di scena che accelerano il tempo che manca al tanto atteso giudizio. In palio la vera produttività, in fabbrica e a casa. Una nuova interpretazione di gran lusso per Bardem, che si conferma uno degli attori di riferimento per il cinema europeo.

Così definisce il suo Blanco il regista, “Abile, affascinante e manipolatore, Il Capo Perfetto è l’uomo con il dito sulla bilancia, il burattinaio che tira i fili di tutti i personaggi e della rappresentazione" afferma Fernando León de Aranoa "Blanco è un personaggio carismatico, un giocatore avvantaggiato rispetto agli altri, che si intromette senza vergogna nella vita personale dei suoi dipendenti per migliorare la produttività dell’azienda, superando ogni limite etico, senza remore. Un personaggio al quale ci possiamo sentire vicini nonostante la sua natura priva di scrupoli. Forse un ritratto di chi siamo o temiamo di diventare”.

Javier Bardem è stato in passato candidato tre volte all’Oscar. Per il miglior attore protagonista in Prima che sia notte e Biutiful e non protagonista per Non è un paese per vecchi, unica statuetta che si è poi portato nella sua Spagna. In più ha all’attivo sei Goya, un BAFTA, un premio come miglior attore a Cannes e ben due Coppa Volpi a Venezia. Mica male davvero, aggiungeteci che se camminate per il marciapiede della Hollywood Walk of Fame potrete trovare anche una stella a lui dedicata. Dal luglio 2010 è sposato con una collega altrettanto celebre e brava come Penelope Cruz. La coppia d’oro del cinema iberico ha due figli, Leonardo di 11 anni, e Luna di 8.

Il regista e sceneggiatore de Il capo perfetto è Fernando León de Aranoa, madrileno come Bardem, con cui ha lavorato nel film che ha lanciato la sua carriera, I lunedì al sole, ed Escobar - Il fascino del male, in cui i protagonisti sono proprio la Cruz e il marito. Un film presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia nel 2017 sull’ascesa e la caduta del celebre re del narcotraffico.



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