Perché si fa cinema? Perché si imbarca in un'avventura che il più delle volte, per volontà propria e per caratteristiche del sistema e dell'industria, pare titanica e folle e insensata come quella di issare una nave su una montagna nel bel mezzo della giugla amazzonica, come fece il protagonista del (citato) Fitzcarraldo di Werner Herzog?
E ancora ci si è finiti a farlo, questo mestiere, che può essere il mestiere dell'attore, del regista e del produttore. Cosa è cambiato nell'arco di anni di carriera, cosa sì è cercato di fare, cosa è riuscito meno, e quali erano le aspettative dell'inizio.
Di questo e di molto altro hanno voluto parlare Luca Rea (regista) e Gida Savino (sceneggiatrice) con i protagonisti di Esterno giorno, che poi sono - in ordine rigorosamente alfabetico - Saverio Costanzo, Valerio Mastandrea, Domenico Procacci e Jasmine Trinca.
In Esterno Giorno, intervistati da Rea e Savino, questi quattro importanti protagonisti del cinema italiano parlano da terrazzi, o ai bordi di un campo da tennis. Perché "l’idea è nata nel periodo del lockdown, quando eravamo tutti chiusi in casa,non potevamo andare al cinema e le terrazze erano il nostro unico affaccio sul mondo", ha spiegato Rea.
Terrazze o circoli del tennis, cambia poco: perché la chiave di tutto è l'aria aperta. L'aria aperta e l'apertura verso il mondo, che irrompe nel sonoro delle interviste, e che viene mostrato come intermezzo tra una dichiarazione e un'altra: strade, traffico, persone, tram, piazze romane, il Tevere, con quella sua motonave incagliata sulle rive nei pressi di Castel S.Angelo una qualche piena fa, e da allora rimasta lì, herzoghianamente, a monito di chissà bene cosa.
Dichiarazioni e punti di vista, racconti, aneddoti e confessioni. I quattro protagonisti di Esterno Giorno parlano davanti alla telecamera di Rea immersi nel flusso della vita, perché "questo è il cinema: vita", ha detto il regista.
Non a caso, i momenti migliori di Esterno giorno arrivano quando le interviste a Costanzo, Mastandrea, Procacci e Trinca si fanno volutamente o meno più confidenziali, e quando di questi quattro protagonisti emergono i ricordi in apparenza più tangenziali, meno mirati, meno teorici e dichiaratori. Che emergono da quei momenti in cui il cinema e la vita si sono incontrate davvero.
Esterno Giorno andrà in onda sabato 4 dicembre alle 23.15 su Rai Movie.
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