Arriva al cinema il 2 dicembre un action spettacolare, intitolato L'uomo dei ghiacci – The Ice Road, di ambientazione canadese ma diretto da un regista americano, Jonathan Hensleigh, e interpretato nel ruolo principale da uno dei più amati attori irlandesi contemporanei, Liam Neeson. Per prepararvi alla visione del film vogliamo approfondire per voi gli spunti più interessanti e le curiosità che possono nascere dalla visione, concentrandoci su alcuni degli aspetti più affascinanti della storia, anche sceneggiata da Hensleigh, che fa esplicito riferimento a un classico del cinema e della letteratura, su cui innesta elementi di modernità. Ma prima di tutto, vediamo di cosa parla L'uomo dei ghiacci.
La trama de L'uomo dei ghiacci
In una miniera di diamanti nel nord del Canada, avviene un'esplosione a causa di una sacca di metano non rilevata dai sensori e 26 minatori restano intrappolati all'interno della parte crollata. L'unica speranza di salvarli, prima che la sacca d'ossigeno che hanno a disposizione sotto terra si esaurisca, è far arrivare sul posto delle pesanti teste di pozzo di perforazione. Per portare a termine la missione, vengono assunti autisti specializzati nel condurre i giganteschi camion sulle “strade di ghiaccio”, ovvero superfici di laghi ghiacciate come il lago Winnipeg che devono attraversare: a capo di questo impavido team c'è il veterano Jim Goldenrog (Laurence Fishburne) che ingaggia per la missione il rude pilota Mike McCann (Liam Neeson) col fratello meccanico Gurty (Marcus Thomas), un veterano di guerra che ha perso la capacità di esprimersi correttamente in seguito allo stress post-traumatico, e la nativa canadese Tantoo (Amber Midthunder). Si unisce a loro un assicuratore della Società che controlla la miniera (Benjamin Walker). Ma ben presto questi coraggiosi autisti scopriranno che non è solo il disgelo di aprile che rischia di far sprofondare i veicoli a ostacolare il successo della missione di soccorso, ma anche un complotto ben più pericoloso. Intanto, nella miniera, le riserve d'aria calano...
Liam Neeson eroe d'azione intellettuale
Chi l'avrebbe detto nel 1994, quando Liam Neeson vinse l'Oscar per Schindler's List, che avrebbe avuto una seconda carriera come action hero? Eppure è successo, e dall'esordio nel genere con Io vi troverò di Pierre Morel nel 2008, pur non disdegnando altri ruoli, il nome di Neeson è diventato sinonimo del duro che non si ferma di fronte a nessun ostacolo e vince anche perché, rispetto ai suoi nemici, è molto più intelligente di loro. Anche il ruolo di Mike McCann in L'uomo dei ghiacci sembra scritto apposta per lui. Così ne parla Jonathan Hensleigh, che l'ha scelto:
Ci sono pochi uomini di spicco nel cinema americano che sono in grado di fare quello che fa Liam – molti possono interpretare film d’azione, ma solo pochi hanno la levatura necessaria per farlo. Liam ha entrambe le cose: un’enorme statura e levatura, ed è in grado di portare tutto questo anche in pellicole più commerciali come i film d’azione. È qualcosa di abbastanza unico. Potevo solo sperare in qualcuno iconico come Liam.
E in effetti Liam Neeson è molto credibile nel ruolo di McCann, tipico antieroe del cinema e della letteratura americana, un uomo che non sopporta le ingiustizie, che non accetta compromessi, è leale alla parola data e guai a farlo arrabbiare. Ed è protettivo nei confronti del fratello, di cui riesce a capire con la voce del cuore lo strano modo di parlare. Neeson ha così commentato il suo ruolo nel film e cosa ha imparato interpretandolo:
Sono attratto dalle storie che fanno emergere qualcosa dello spirito umano, che parlano di uomini e donne che si trovano in situazioni intensamente pericolose. Ho pensato che la sceneggiatura fosse davvero avvincente. Sapevo che ci sarebbero state un sacco di cose da fare, imparare a guidare un camion a 18 ruote e cose del genere. Fa tutto parte della preparazione. Ammiro questi ragazzi che guidano questi enormi camion, mi chiedo come possano gestirli. Li vedo a New York, dove vivo, e penso tra me e me: ‘Come hanno fatto a far svoltare l’angolo a quell’enorme camion senza urtare contro una macchina?’ Sono sempre stato incuriosito da quei ragazzi e dalla loro esperienza, quindi è stato interessante imparare come fanno il loro lavoro. Sono uscito un paio di volte con uno dei piloti da passeggero, mi limitavo a guardare mentre lui guidava. Immaginavo che sarebbe stato teso, ma era come un balletto. Era delicato e aveva un tocco molto leggero, e questa enorme macchina rispondeva perfettamente a questa delicatezza. Questa è stata la prima cosa che mi ha colpito. Mentre sul retro si può anche dormire. Io che sono alto più di 1 metro e 90 posso starci comodamente. Ho vissuto in appartamenti ben più piccoli a New York.
Gli altri protagonisti de L'uomo dei ghiacci
Gurty McCann, il fratello di Mike nel film, è interpretato dal bravissimo Marcus Thomas, attore americano visto in soli sedici titoli, ma che offre una performance molto credibile e toccante nel ruolo del veterano con sindrome da stress post-traumatico e mentre parla confonde le parole e il loro ordine, per l'afasia che lo ha colpito. L'attore aveva già lavorato con la produzione e il ruolo è stato scritto proprio per lui. Per prepararsi, Thomas è andato assieme a Hensleigh in visita a un centro dove sono in cura persone che soffrono di questa malattia del linguaggio, sembra oltre 2 milioni. Di questa visita ha detto: “È stata un’esperienza preziosa vedere come si manifesta questa condizione. Si sente spesso parlare di persone che hanno avuto un ictus e non sono più in grado di parlare. O che restano paralizzati. Ho incontrato alcune persone, e ho avuto familiari e amici colpiti da un ictus. Ma mai nessuno con questo particolare problema”.
La giovane attivista Tantoo è interpretata dalla nativa americana (per la precisione del New Mexico) Amber Midthunder, attrice ventiquattrenne, che ha iniziato a recitare quando era ancora una bambina. Col suo personaggio nel film condivide l'attivismo, in particolare per quel che riguarda l'ambiente e i diritti degli animali. L'attrice la descrive così:
Tantoo è dura. È forte. È indipendente. È giovane. Ma è stata da sola per molto tempo con accanto solo suo fratello Cody – che lavora nella miniera di diamanti – ed è cresciuta dovendo lottare per sé stessa. Ha alcune abilità uniche che la distinguono dalle altre donne della sua età. È davvero un’ottima pilota. E sì, è una combattente. Mi piace. Ha una quiete che io non ho, una quiete che è proprio come la pace, ma allo stesso tempo conosce cosa significa lottare. Ho visto molte persone che hanno questa attitudine, e il personaggio che Jonathan e io abbiamo usato come esempio a cui ispirarci è stato Buffy Sainte-Marie (cantautrice canadese, ndr). Un’ispirazione infinita perché Buffy era un essere umano così straordinario, una persona meravigliosa e una figura incredibile nella storia. Ho amato Buffy per tutta la vita e il Movimento indiano americano è una parte importante delle mie origini e della mia storia familiare.
Un altro ruolo importante, quello del titolare dell'azienda che assume gli autisti che tenteranno questa impresa temeraria, Jim Goldenrod, è interpretato da Laurence Fishburne, celeberrimo attore che non ha bisogno di presentazioni. L'interprete di Matrix, Hannibal e tanti personaggi indimenticabili in tv e al cinema, a partire dal suo esordio come Clean, appena diciottenne, in Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, racconta perché ha accettato il ruolo: "Mi sono imbattuto nello show Gli eroi del ghiaccio un paio di volte e ho pensato: ‘Accidenti, è pericoloso. Ma anche sexy”. Così, quando ho letto il copione ho pensato che sarebbe stato divertente. Volevo essere coinvolto principalmente perché mi avrebbe dato la possibilità di lavorare con Liam Neeson che conosco da molto tempo, ma non abbiamo mai avuto l’opportunità di lavorare insieme.
Le strade di ghiaccio
Il programma a cui fa riferimento Laurence Fishburne, Gli eroi del ghiaccio, va in onda dal 2007 su History Channel ed è incentrato proprio sui conducenti di camion che operano su rotte stagionali e attraversano laghi e fiumi gelati in Canada e Alaska. E proprio su una delle strade di ghiaccio canadesi più battute, tra lo stato di Winnipeg e la provincia di Manitoba, è stato girato il film. Nonostante la difficoltà delle riprese, l'obiettivo di Hensleigh è sempre stato quello del massimo realismo e plausibilità: "Volevo che tutto fosse basato sulla realtà. Ho insistito con il mio team affinché non ci fossero angoli non raggiungibili da una troupe cinematografica, o angolazioni impossibili secondo le leggi della fisica. Non voglio scene fisicamente impossibili. Volevo che sembrasse, visivamente, come un documentario”. E prosegue: "Avevamo bisogno di strade innevate, fredde e ghiacciate. Avevamo in mente di girare acrobazie concrete in luoghi concreti. Anche la sceneggiatura era ambientata in Canada, quindi aveva senso girare lì. Avevo girato un film a Winnipeg circa 15 anni fa intitolato You Kill Me, quindi avevamo già familiarità con Manitoba”.
La strada di ghiaccio, reale, su cui è stato ambientato il film (senza green screen, con l'ausilio di attrezzature particolari e i camion che venivano in realtà guidati da stuntmen nella parte sottostante della struttura, mentre gli attori simulavano la guida) era un lago ghiacciato a un'ora e mezzo di distanza da Winnipeg. Ovviamente, a differenza di quello che vediamo nel film, le riprese sono state effettuate in inverno e non in primavera, quando il ghiaccio, che resiste per tutto l'inverno, è molto solido e permette il passaggio di grandi mezzi. Hensleigh commenta così l'esperienza di girare su una vera strada di ghiaccio: "Stare in piedi sul lago Winnipeg, guardando in basso attraverso cinque piedi di ghiaccio chiaro verso il fondo del lago è una grande esperienza. Puoi effettivamente sentire la superficie del ghiaccio ondulata quando il camion passa sopra di esso. È come il ponte Takoma Narrows, fatto di cemento, ondulato e con salite e discese. Lo potete vedere su YouTube. Non immaginereste mai che il cemento sia in grado di piegarsi in un’onda sinusoidale del genere. Come il cemento, anche il ghiaccio qui potrebbe farlo. È un fenomeno assolutamente da provare.
Le ispirazioni per L'uomo dei ghiacci
Al di là delle scene spettacolari, esplosioni, con camion (e persone) che sprofondano nell'acqua gelida, inseguimenti e combattimenti, alcuni temi di L'uomo dei ghiacci potrebbero ricordarvi qualcos' altro... e non sbagliereste. Una delle ispirazioni nasce da una vecchia passione di Hensleigh per il film di Clouzot Vite vendute e da un successivo adattamento di William Friedkin del romanzo di Georges Arnaud che ha dato vita a entrambi, Il salario della paura. Racconta il regista e sceneggiatore:
Fin da quando ero un giovane fan del cinema, ero interessato a un film francese di Henri-Georges Clouzot intitolato Vite Vendute. L’ho visto in televisione quando avevo circa dieci anni, parla di una banda di perdenti che vengono assunti per trasportare nitroglicerina attraverso una catena montuosa. Da allora sono ossessionato da questo film. È stato successivamente rifatto anche da William Friedkin nel 1977 con il titolo Il Salario della Paura. Anche Friedkin, che negli anni ho avuto modo di conoscere, era ossessionato da questo film. L’idea di un gruppo di operai male assortiti che devono fare un viaggio insieme – un viaggio così pericoloso che nessuno senza motivazioni adeguate lo farebbe mai – mi ha sempre affascinato. Volevo realizzare un film che mischiasse Uomini e Topi e Vite Vendute. Beh, il mio è stato un viaggio lungo 48 anni.
Nel rapporto tra Mike e Gurty McCann è infatti adombrato, anche nella presenza del ratto domestico del secondo, Skeeter, quello del romanzo "Uomini e Topi" di John Steinbeck, pubblicato nel 1937, su due fratelli braccianti stagionali di cui uno è afflitto da un ritardo mentale che lo rende simile a un grosso e pericoloso bambino. Ma L'uomo di ghiaccio – The Ice Road è essenzialmente uno spettacolare film d'azione, non una rilettura di queste due fonti di ispirazione. Lo scoprirete al cinema dal 2 dicembre al cinema e intanto vi proponiamo in anteprima esclusiva questa clip del film in cui gli autisti si preparano a partire: le bamboline che mettono sul cruscotto, che in America si chiamano “bobble-head dolls” per via della testa dondolante, scoprirete non hanno pura funzione decorativa ma servono anche a uno scopo molto preciso.
L'Uomo dei Ghiacci - The Ice Road: una clip in anteprima esclusiva del film con Liam Neeson
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