mercoledì 25 novembre 2020

A Vigilante: Olivia Wilde angelo della vendetta femminista a colpi di krav maga

Diventuta celebre grazie al ruolo di Tredici nella serie tv Dr. House, nella quale ha recitato dal 2007 al 2012, e anche un po' per una scena a seno nudo nell'indie Alpha Dog, il film di Nick Cassavetes in cui apparivano anche Emile Hirsch, Justin Timberlake, Anton Yelchin, Amanda Seyfried e Amber Heard, Olivia Wilde ha interpretato film come Tron Legacy, Cowboy & Aliens, Rush, Natale all'improvviso e Richard Jewell, solo per citarne alcuni.
Nel film di Eastwood interpretava una giornalista che estorceva informazioni riservate a un agente dell'FBI col sesso, e difese a spada il copione del film e il suo personaggio dalle accuse di sessismo, sostenendo che nessuno sottoponeva il comportamento dell'agente federale a critiche per il suo comportamento, e che questo era l'ennesima conferma dell'esistenza di un doppio standard con il quale si valutano i comportamenti femminili e quelli maschili.
Una difesa che vale molto, perché Olivia Wilde è notoriamente una femminista dichiarata e molto attiva, specie negli ultimi anni e in seguito a tutto quanto seguito al nascere del movimento del MeToo.
Nel 2018 Olivia Wilde è stata la protagonista di un film nel quale il tema degli abusi sulle donne era centrale, e che proponeva una protagonista tutt'altro che vittima rassegnata. Si chiama A Vigilante.

A Vigilante: la trama del film

In A Vigilante Olivia Wilde interpreta il ruolo di Sadie, una giovane donna che è fuggita da un marito violento e da un drammatico trauma del passato e che, dopo una lunga serie di allenamenti che l'hanno fatta diventare una specie di arma letale, è divenuta una vendicatrice femminista e gira per gli Stati Uniti fornendo aiuto a donne e bambini che vivono situazione di abusi, aiutando le persone in difficoltà a sottrarsi ai loro aguzzini usando contro di loro le stesse loro armi: rabbia e violenza. Nel corso della storia, Sadie dovrà confrontarsi con il suo passato, dapprima da un punto di vista psicologico e infine trovandosi di nuovo faccia a faccia col suo ex marito.

A Vigilante: il trailer

Non solo Olivia Wilde

Protagonista assoluta di questo film, in un ruolo molto intenso sia fisicamente che psicologicamente, è Wilde. Al suo fianco ci sono interpreti meno noti come Morgan Spector, Tonye Patano, Judy Marte, Betsy Aidem e C.J. Wilson. A scrivere e dirigere A Vigilante è stata un'altra donna, Sarah Daggar-Nickson, che ha diretto il suo primo e finora unico lungometraggio dopo aver firmato cortometraggi come Dead Hands e The Light in the Night.

Femminismo a colpi di krav maga

L'arte marziale usata da Sadie in A Vigilante è il krav maga, disciplina sviluppata in Israele a metà del Novecento da un ufficiale dell'esercito, Imi Lichtenfeld, cui il governo aveva chiesto di sviluppare un metodo di combattimento efficace e veloce da imparare per addestrare le forze speciali. Mix letale di tecniche provenienti da boxe, wrestling, aikido, judo, karate, Kung fu e combattimento da strada, semplificate per un rapido apprendimento, il krav maga è molto aggressivo, e si basa sul principio di difesa e attacco simultanei. La sua efficacia lo ha fatto diventare un punto di riferimento per chiunque sia interessato all'autodifesa, ed è anche una delle discipline da combattimento più utilizzate nel cinema d'azione contemporaneo, proprio per via della sua natura ruvida e legata a scontri improvvisi e senza regole.
Giusto per fare qualche esempio, hanno imparato e utilizzato sul set il krav maga Matt Damon nei i film della serie di Jason Bourne, Keanu Reeves per John Wick, Daniel Craig in tutti i film di 007 da lui interpretati, Angelina Jolie in Salt, Jennifer Lopez in Enough, Tom Cruise in Collateral e in Jack Reacher, Jessica Chastain e Sam Worthington in The Debt.

Festival e critica

A Vigilante è stato presentato in prima mondiale al South By SouthWest, il festival che si tiene ad Austin, in Texas, che è col Sudance la più importante manifestazione per il cinema indipendente americano. Uscito nelle sale statunitensi nel marzo del 2019, in pieno #MeToo, facendo registrare un buon successo di critica: sull'aggregatore Rotten Tomatoes è accreditato di un 92% di recensioni positive, con un voto medio ponderato di 6,9 su 10.



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