Guillermo del Toro ha impiegato oltre un decennio per realizzare il suo Pinocchio, ma è soddisfatto del risultato. Il film d’animazione realizzato in stop motion è disponibile finalmente in streaming su Netflix dal 9 dicembre 2022 e il regista premio Oscar ha proposto un corto dietro le quinte in cui ha spiegato la realizzazione del film, a partire dai protagonisti. Tutto realizzato a mano, il progetto ha impiegato 15 anni per prendere vita e arrivare in streaming. Insieme a Mark Gustafson, Guillermo del Toro ha dato libero sfogo alla sua fantasia gotica proponendo una nuova rivisitazione del Pinocchio di Carlo Collodi. Descritta come una storia senza tempo, l’adattamento di del Toro in realtà è ambientato nell’Italia fascista.
Pinocchio, Guillermo del Toro svela la sua scena preferita
Dopo anni di duro lavoro, l’opera completata è finalmente disponibile in streaming e Guillermo del Toro ha anche svelato quali scene hanno ottenuto un posto nel suo cuore. La rivisitazione proposta dal regista, oltre ad essere ambientata in un piccolo paesino italiano degli Anni ’30, propone una versione più umana e disfattista di Geppetto, che perde suo figlio Carlo a seguito di un bombardamento inaspettato e cade preda del suo dolore. L’arrivo di Pinocchio è un fulmine a ciel sereno per il falegname e stravolge completamente il suo già precario equilibrio. Riflettendo sulla sua scena preferita, Guillermo del Toro ha raccontato a Collider:
La scena più bella per me è quella del dialogo in chiesa tra Geppetto e Pinocchio. Discutono di Cristo e del paragone con Pinocchio. Mi piace non solo per com’è stata scritta, ma anche com’è stata animata, dal punto di vista visivo. Il set della chiesa e il modo in cui è stata illuminata e animata, la precisione della sceneggiatura: tutto questo la rende una scena perfetta.
Guillermo del Toro si riallaccia ad una scena importante del film, in cui Pinocchio chiede a Geppetto perché tutti amano Gesù (realizzato in legno) e odiano lui (a sua volta un burattino di legno). L’intero progetto del film, a partire dalla scenografia fino ai personaggi, è stato realizzato a mano. E il regista ha svelato a Collider di aver potuto conservare soltanto 20 dei pupazzi di scena. I set realizzati per Pinocchio, invece, non sono stati contemplati per la collezione essendo piuttosto ingombranti. “È stato difficile rinunciare, ma ho uno spazio limitato, non potevo tenerli con me”. Tutto quello che il regista ha scartato per questione di spazi è finito alla mostra Guillermo del Toro: Crafting Pinocchio esposta al Moma di New York, aperta al pubblico e visitabile da subito fino al 23 aprile 2023.
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