Sono giorni in cui si parla spesso di James McAvoy.
La cover per la versione britannica del magazine GQ, con il resoconto della lunga conversazione riportata dal giornalista che lo ha incontrato, si va ora ad affiancare a un altro contenuto della stessa testata. Stavolta da guardare e non da leggere.
Uno dei vari format del canale YouTube di GQ invita attori, attrici o registi del mondo del cinema a parlare in modo approfondito della loro carriera, scomponendo e analizzando i film più celebri ai quali hanno lavorato. McAvoy è stato uno degli ospiti più recenti.
In attesa di rivederlo nella terza stagione di Queste oscure materie, dal 21 dicembre su Sky, possiamo ripercorrere insieme a lui alcuni step che hanno contribuito a consolidare il suo status di interprete di talento nei due video più in basso. Da Le cronache di Narnia alla serie Shameless (l'originale versione britannica), dall'esperienza di Wanted con Angelina Jolie, alla responsabilità di trovare il giusto registro per il giovane professore Charles Xavier della saga degli X-Men, l'attore scozzese arriva a parlare di Split. Il film di M. Night Shyamalan, il secondo della trilogia di formata anche da Unbreakable e Glass, è stato girato a Filadelfia alla fine del 2015.
McAvoy racconta dell'infortunio sul set le cui conseguenze risultano essere chiaramente visibili in una scena del film.
James McAvoy: "Non dissi subito a Shyamalan di essermi rotto la mano"
Split è un thriller con un personaggio che soffre di un forte disturbo dissociativo dell'identità che lo porta a creare molteplici personalità distinte. Il grande impegno di James McAvoy nelle diverse interpretazioni è evidente e lascia a bocca aperta, motivo per cui lo si deve vedere in lingua originale. L'attore racconta che in una scena del film doveva apparire particolarmente aggressivo e, per caricarsi, aveva pensato di sferrare alcuni pugni a una porta.
Su Split mi ruppi la mano. Dovevo dare un pugno a una porta... anzi, non ero neanche inquadrato, era prima che venissi inquadrato. C'era un parte di questa porta che aveva un'imbottitura morbida. La dovevo prendere a pugni un paio di volte per poi entrare in scena pieno di energia, pieno di adrenalina. Il resto della porta era di metallo. Mancai la parte imbottita e mi ruppi la mano. Andai avanti con la scena, bianco come un fantasma e un po' sotto shock.
Shyamalan mi venne incontro e mi chiese se fosse tutto ok, perché la scena era venuta strana. Risposi "sì, rifacciamola". In quel momento non gli dissi che mi ero rotto la mano. Io stesso non avevo capito di essermi rotto la mano. Divenne chiaro nel giro di qualche ora, quando la mia mano assunse le dimensioni di un guanto da boxe. E si vede un po' nel film quando Dennis si mette gli occhiali, in una ripresa di profilo, che ho la mano gonfia.
Shyamalan mi disse che c'era gente che dopo aver visto film commentava online "Oh, si sta trasformando nella Bestia". Invece era soltanto la mia animalesca mano infortunata. Ma andai avanti dicendomi "ok, guarirà da sola". Poi, nel mio ultimo giorno a Filadelfia, prima di volare verso casa, pensai che fosse meglio vedere un medico. Andai in un pronto soccorso, mi fecero una lastra e confermarono di avere due nocche rotte.
Oddio... telefonai al regista del prossimo film che dovevo fare e gli dissi "Senti, andrebbe bene se il mio personaggio indossasse un gesso al braccio?". Fortunatamente andava bene e per questo motivo nel film successivo ho il gesso.
Il film successivo era proprio Atomica Bionda, un action movie diretto da David Leitch, in cui McAvoy interpreta un agente dei servizi segreti accanto alla protagonista Charlize Theron.
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