E noi come stronzi rimanemmo a guardare di Pif, interpretato da Fabio De Luigi, è un film Sky Original dalle originali ambizioni: il suo titolo non deve far pensare a una sterile provocazione, ma anzi a un energico richiamo alla riflessione, attraverso il filtro della satira e di un amaro umorismo. Potrete vedere il film, interpretato anche da Ilenia Pastorelli, Valeria Solarino, Maurizio Marchetti e dallo stesso Pif, on demand e in streaming su NOW.
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E noi come stronzi rimanemmo a guardare, la sua storia distopica
E noi come stronzi rimanemmo a guardare, scritto da Pif con Michele Astori, è una storia distopica ambientata in un prossimo futuro. Protagonista è il manager Arturo (Fabio De Luigi), che perde il lavoro a causa di un algoritmo "infallibile" che sfoltisce in automatico il personale della sua azienda. Colmo dei colmi, l'algoritmo è stato creato da lui stesso. La sua vita collassa quando viene anche lasciato dalla sua compagna Lisa (Valeria Solarino), di nuovo a causa di un algoritmo per l'affinità di coppia. Disperato e in bolletta, poco aiutato dal subaffitto di casa sua a uno spiantato intellettuale (Pif) che arrotonda facendo l'hater sui social, accetta lo sfruttamento di una Big Tech, Fuuber: per loro diventa un rider sottopagato ai limiti dell'autodistruzione. Unica consolazione, l'ologramma senziente Stella (Ilenia Pastorelli), in una app della stessa Fuuber. Peccato che l'app abbia un suo costo...
E noi come stronzi rimanemmo a guardare, Pif: il mio film "poco più avanti"
Come Pif ci raccontò in conferenza stampa alla Festa del Cinema di Roma, dove E noi come stronzi rimanemmo a guardare fu presentato tra gli Eventi Speciali, il suo non è propriamente un film di fantascienza: la storia non si svolge nel "futuro", ma - parole di Pif - "poco più avanti". "Il Covid ha un po' azzerato quell'avanti, ci siamo trovati tutti soli a usare la tecnologia per connetterci." È un film che lega il nostro presente a quello che ci aspetta, ma non a grande distanza, forse appena dietro l'angolo.
Fabio De Luigi, che ha affrontato un ruolo ironico nelle sue corde ma cercando anche una dimensione leggermente più realistica, per favorire l'immedesimazione, è stato d'accordo con Pif: "Ottimistico dire che il futuro del film ci aspetta da qui a 30 anni. Parliamo di persone che vivranno solo di bisogni indotti..." Attraverso la lente dell'umorismo, Pif e il suo sceneggiatore Michele Astori ci hanno spiegato anche le ragioni dietro la scelta della professione del rider, un simbolo immediato della "gig economy", che per l'autore siciliano nasconde senz'ombra di dubbio un "sistema di disperati", com'è stata definita nell'intercettazione di una recente inchiesta.
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E noi come stronzi rimanemmo a guardare, la funzione di un'amara fiaba
Ilenia Pastorelli, migliore attrice per Lo chiamavano Jeeg Robot, in E noi come stronzi rimanemmo a guardare interpreta l'ologramma Stella: una parte che potrebbe evocare l'Her di Scarlett Johansson, in effetti tra le ispirazioni dichiarate di Pif, insieme al tono fiabesco stralunato e critico di Playtime di Jacques Tati. Il modello di Stella è stato tuttavia per Ilenia Pastorelli quello delle Letterine di Passaparola, e come ci ha spiegato ha trovato il lungometraggio importante proprio dal punto di vista sociale: "Onestamente non sapevo nemmeno cosa fosse un algoritmo prima di fare questo film. Forse il film può aiutare anche chi è ignorante come me a capirlo."
La morale e l'esplicito invito del film sono a mantenere uno sguardo più razionale sui mezzi che usiamo oggi per comunicare, acquistare, vivere, lavorare: per Mario Gianani, coproduttore per Wildside, "La tecnologia non è neutrale, dipende dall'uso che ne facciamo. Questo è un film politico nel suo messaggio, perché ciò che appare neutrale entra più facilmente nelle nostre vite."
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